Passa la fiducia posta dal governo sul decreto Sostegni al Senato. Il primo atto dell’esecutivo Draghi sulla crisi Covid incassa 207 voti favorevoli, 28 contrari e 5 astenuti. Il maxi emendamento sostitutivo ha recepito le modifiche delle commissioni bilancio e finanze, ma il voto è stato segnato dalle polemiche. In una nota la Ragioneria dello Stato aveva chiesto lo stralcio del Superbonus imprese fortemente voluto dal M5s. Non solo. La presidente del Senato Elisabetta Casellati ha dichiarato «improponibili» due emendamenti, tra cui la modifica che rendeva non pignorabile il reddito di cittadinanza. Ma le polemiche più aspre – col Movimento che è arrivato a minacciare di non votare la fiducia – sono divampate proprio sullo stop della Ragioniera alla norma sulla cedibilità del credito di imposta nell’acquisto dei beni strumentali del Piano Transizione 4.0. È il cosiddetto Superbonus per le aziende. Sull’alt della Ragioneria dello Stato – che ci ha visto «potenziali rilevanti effetti sulla finanza pubblica» – si è consumato lo scontro in maggioranza: «È una decisione incomprensibile e immotivata. Cominceranno delle interlocuzioni con la Ragioneria», ha inizialmente attaccato il grillino Ettore Licheri fino a ventilare «un processo di seria riflessione su quello che sarà il voto del M5s». Pericolo scampato grazie all’accordo trovato in commissione Bilancio, con l’impegno del ministro dell’Economia Franco, a discutere la norma per reintrodurla. Così il M5s annuncia la fiducia ma promette anche che il Superbonus verrà ripresentato nel Sostegni bis in Aula prossima settimana. Stessa fine – lo stralcio – anche per l’emendamento che consentiva di optare per la cessione del credito di imposta per gli acquisti di mobili ed elettrodomestici per immobili in ristrutturazione. Dunque sia i crediti fiscali del bonus mobili ed elettrodomestici sia quelli sull’acquisto di beni strumentali legati al super bonus dunque non potranno essere ceduti. Tutti gli stralci sono stati confermati ma, il governo si è impegnato ad attivare subito dei tavoli. Tra le modifiche passate al Senato sul decreto c’è la durata dei voucher viaggi emessi per voli, treni, gite scolastiche, pacchetti turistici passa da 18 a 24 mesi. Durano invece tre anni quelli per gli spettacoli. Voucher potranno essere emessi dalle palestre, da usare fino a 6 mesi dopo la fine dello stato di emergenza. Viene creato un Fondo da 10 milioni per aiutare i genitori separati o divorziati in difficoltà economiche causa Covid a garantire l’assegno di mantenimento. Niente prima rata Imu per le imprese con cali di fatturato del 30%, niente canone Rai per alberghi, bar e ristoranti, che potranno anche mettere i tavolini all’aperto senza pagare la tassa sull’occupazione del suolo pubblico fino a fine anno. I proprietari non dovranno pagare le tasse sui canoni non riscossi anche per i contratti in essere prima del 2020. Prorogato il blocco degli sfratti attivati da febbraio 2020, e confermato lo sblocco a partire dal primo luglio per gli sfratti pre-Covid.
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