Insieme agli ecobonus è stato rinnovato anche quello per la sostituzione della caldaia. Attenzione, rimane poco tempo per poterne usufruire.
Il bonus caldaie rientra tra le agevolazioni dell’Ecobonus e copre l’acquisto di nuovi impianti di riscaldamento, con caldaie a condensazione. Questo garantisce una migliore prestazione energetica e riduce l’inquinamento.
Intanto negli ultimi giorni si è anche parlato della possibilità di rendere obbligatorio il passaggio da una caldaia ad una pompa di calore, per quanto riguarda gli impianti invernali.
Questo perché la caldaia consuma combustibili fossili (ovvero gas, gpl o gasolio) mentre le pompe di calore utilizza l’energia termica dell’aria per trasferire il calore all’interno dell’abitazione, consumando energia elettrica.
La riqualificazione energetica è un tema molto chiacchierato ultimamente, grazie anche ai tanti bonus. Non è ancora stato confermato, ma anche per i beneficiari dell’Ecobonus potrebbero essere necessari nuovi interventi in futuro.
Bonus caldaia: avete tempo fino al 31 Dicembre. Ecco quali sono le agevolazioni
Intanto se avete cambiato i vostri impianti di riscaldamento o pensate di farlo, questa potrebbe essere la vostra ultima occasione di sfruttare l’Ecobonus: la proroga è stata segnata sul calendario fino al 31 Dicembre.
Il bonus caldaia è compatibile sia con l’Ecobonus (con detrazione dal 50% al 65%) che con il Superbonus 110%, a patto che siano in corso altri lavori di ristrutturazione dell’immobile. Ad esempio, per l’installazione di una caldaia a condensazione di classe energetica A o superiore, la detrazione fiscale è del 50% per importi non superiori a 30.000 euro.
Per beneficiare dell’aliquota al 65% è necessario installare sistemi ‘evoluti’, ovvero impianti di classe V, VI o VIII, o impianti ibridi (caldaia a condensazione e pompa di calore), per un tetto di spesa massimo sempre di 30.000 euro.
Più conveniente invece la percentuale di risparmio per i condomini. Si parla infatti di aliquote al 70-75% per ogni unità immobiliare per un limite di spesa di 40.000 euro. La percentuale sale all’80-85% se oltre alla sostituzione degli impianti di riscaldamento vengono operati miglioramenti sulle prestazioni antisismiche, per un tetto massimo di spesa di 136.000 ad appartamento.
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