Per la sostituzione degli infissi di casa è possibile usufruire di tre tipologie di agevolazioni fiscali: ecobonus, bonus ristrutturazioni e superbonus 110%.
L’ecobonus consente una detrazione del 50% su un limite di spesa di 60mila euro per unità immobiliare. L’intervento però non deve riguardare una nuova installazione (solo sostituzione o modifica). L’obiettivo è di migliorare l’efficienza energetica dell’immobile.
Il bonus ristrutturazioni prevede sempre una detrazione del 50%, ma su un limite di spesa di 96mila euro. In questo caso la sostituzione degli infissi deve configurarsi come manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo oppure ristrutturazione edilizia.
Infine, il superbonus 110% consente di affrontare i lavori sulle finestre di casa senza costi, ma a condizione che questo intervento ‘trainato’ venga inserito in uno più ampio denominato ‘trainante’, che permetta il salto di due classi energetiche.
Ogni agevolazione fiscale prevede determinati requisiti in merito all’intervento ammesso ai benefici, oppure per ciò che riguarda la documentazione da presentare e conservare.
Sostituzione infissi da incapiente: il quesito
Un lettore ha inviato il seguente quesito: “Mio figlio invalido al 100% con pensione di invalidità come per legge e di una piccola pensione di reversibilità per la mamma morta. I redditi complessivi € 624 mensili non pagano imposte e quindi non può detrarsi spese, d’altronde non è a mio carico. Come sfruttare le agevolazioni?”
Chi sono gli incapienti
Vengono considerati ‘incapienti’ quei contribuenti che hanno un livello di reddito talmente basso che è escluso dalla tassazione, oppure un’imposta annua dovuta inferiore rispetto alle detrazioni spettanti (che siano da lavoro dipendente, pensione o lavoro autonomo).
In sostanza, nell’anno precedente rispetto a quello in cui hanno sostenuto le spese, risultano essere i soggetti che si trovano nelle seguenti condizioni:
- pensionati con reddito complessivo costituito solo da redditi da pensione (non superiori a 7.500 euro), redditi di terreni per un importo non superiore a 185,92 euro, reddito dell’abitazione principale e relative pertinenze;
- lavoratori dipendenti con reddito complessivo non superiore a 8.000 euro;
- contribuenti con redditi da lavoro autonomo o da impresa minore e i possessori di alcuni “redditi diversi” di importo non superiore a 4.800 euro.
Riqualificazione energetica e credito d’imposta
Per gli interventi di riqualificazione energetica la normativa ha previsto, per chi rientra nella ‘no tax area’, di poter utilizzare la cessione del credito corrispondente alla detrazione spettante. Questo credito può passare ai fornitori che hanno realizzato i lavori, ad altri soggetti privati ma anche a banche e intermediari finanziari.
I soggetti che ricevono il credito possono, a loro volta, cederlo.
Sconto in fattura
Un’altra opzione che è possibile prendere in considerazione, in alternativa alla detrazione, è lo sconto in fattura sul corrispettivo dovuto. Anticipato dal fornitore che ha effettuato gli interventi. Da quest’ultimo verrà in seguito recuperato sotto forma di credito d’imposta, con la possibilità di cessione del credito ad altri soggetti, inclusi istituti di credito e altri intermediari finanziari.
Sostituzione infissi incapiente
In merito al quesito ricevuto dal lettore, è possibile quindi per il figlio incapiente usufruire di agevolazioni fiscali mediante la cessione del credito o lo sconto in fattura, in modo da limitare i costi. Consigliamo di valutare l’opzione più adatta e verificare le condizioni richieste per poter ottenere i benefici. Infatti la sostituzione degli infissi non prevede un’agevolazione dedicata, ma è inserita in interventi più ampi con precise finalità.
Se hai dubbi o vuoi porre una domanda di carattere previdenziale, fiscale e legge 104, invia qui il tuo quesito.
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