«I prezzi delle materie prime per l’edilizia crescono senza sosta, a rischio fino all’80% dei cantieri del Superbonus e delle infrastrutture». È una pensante denuncia quella del presidente dell’Associazione nazionale costruttori edili di Padova Alessandro Gerotto, preoccupato per un fenomeno che non esita a definire speculativo e che rischia di mettere una seria ipoteca sull’intero rilancio dell’edilizia padovana. «Ogni giorno da settimane» spiega Gerotto «ricevo messaggi da parte di amici, colleghi e associati per l’aumento costante e assurdo dei prezzi delle materie prime che devono affrontare ogni qualvolta si trovano costretti ad acquistare qualche materiale da costruzione. Il mercato è completamente impazzito, costi e approvvigionamenti sono in balìa di una speculazione completamente fuori controllo: basti pensare che solo questa settimana i prezzi di prodotti base, necessari in un qualsiasi cantiere, sono aumentati fino al 40%. Tutto questo, è evidente, a causa del malcostume di alcuni che stanno cercando di approfittare, da un lato, del trend positivo innescato nel settore dal bonus per l’edilizia, e dall’altro delle difficoltà economiche generali causate dal Covid nell’ultimo anno». Il presidente dell’Ance di Padova denuncia aumenti fino +30% per l’acciaio da costruzione, del +40% per le coibentazioni, di oltre il 30% sui materiali inerti come sabbia e ghiaia e addirittura, in alcuni casi, anche di oltre il 50% sul legno da costruzione e così via. «I fornitori non riescono neppure più a fornire un listino stabile con i prezzi dei materiali» spiega l’imprenditore, «Assistiamo a modifiche settimanali se non quotidiane dei prezzi di mercato di materiali fondamentali in ogni cantiere. A questo si aggiunge una sempre più seria carenza di prodotti. L’incremento dei prezzi causato dalla rapida contrazione della domanda durante le prime fasi del Covid e della successiva ripresa delle richiesta senza che l’offerta si adeguasse alle esigenze espansive del mercato, fa il paio con fenomeni speculativi internazionali e locali, causati anche dalla spinta importante che il Superbonus al 110% offre all’intero settore. Il risultato è un aumento incontrollato dei prezzi che rischia di mettere un’ipoteca sul futuro di un provvedimento di grande valore e di un intero settore industriale». Secondo l’Ance di Padova a rischio, se le cose proseguiranno in questo modo, potrebbe essere l’80% dei cantieri, sia quelli privati legati al Superbonus sia quelli infrastrutturali legati alle commesse pubbliche. «Nel primo caso l’assenza di materiali blocca i cantieri sul nascere frenando la spinta innovativa del Superbonus, nel secondo l’aumento dei costi fa sballare i valori dei capitolati con il rischio che il margine delle imprese diventi negativo» conclude il presidente dei costruttori. «In sede nazionale abbiamo chiesto ai ministri Giovannini e Franco di intervenire con urgenza per evitare che nuovo stravolgimento ad un sistema, quello dell’edilizia, che è appena uscito da una lunga crisi». —
Source: mattinopadova.gelocal.it
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