Dovremo fare i conti con una spesa più cara e con esborsi pesanti su tutti i beni di prima necessità, nel corso del 2022. Perché è successo tutto questo.
Spesa più cara, una delle cose più brutte che il 2022 ci ha portato e che il 2021 ci ha lasciato a sua volta in eredità. Le associazioni di categoria come Coldiretti de FederConsumatori hanno già lanciato l’allarme nel corso delle scorse settimane. Il costo di molti beni di prima necessità è aumentato in maniera importante, al punto che l’impatto sulle tasche di noi tutti sarà considerevole, a fine anno.
Inoltre la spesa più cara è la conseguenza di tutta una serie di relazioni causa effetto negative, che parte dall’aumento delle materie prime, delle bollette e di beni di prima necessità in ambito alimentare e non solo. Con la conseguenza che quindi sono aumentati anche i costi di produzione e di trasporto di praticamente ogni cosa si possa immaginare.
Per cui ecco spiegato in poche parole il perché della spesa più cara. Pane, pasta, frutta e verdura costano come non capitava da una dozzina di anni, dai tempi della crisi economica intercorsa tra il 2008 ed il 2009.
Spesa più cara, è un vero e proprio stillicidio
E tutto questo fa calare il potere di acquisto delle famiglie, porta ad un aumento dell’inflazione e fa calare lo stato di salute generale delle attività imprenditoriali.
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Per quanto riguarda i carburanti, non si vedevano prezzi così alti da settembre del 2013. Ed in tutto ciò concorre anche la situazione mondiale legata alla pandemia in corso da ormai due anni.
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Focalizzandoci nel caso specifico su frutta e verdura, la spesa è più cara nell’acquistarle perché la loro logistica, tra coltivazione, lavorazione e trasporti nei supermercati e nei loro centri di distribuzione soliti è salita in media del 40%, come riferito da una apposita indagine Ismea citata dalla Coldiretti.
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In tal senso quindi si attendono risposte dal Piano nazionale di ripresa e resilienza e dal Recovery plan, che dovranno abbassare il gap che l’Italia paga nei confronti di altri Paesi dell’Unione Europea. Il nostro è uno dei posti dove il trasporto su gomma costa di più in assoluto. E le conseguenze sono queste: aumenti, aumenti ovunque.
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