

È una querelle infinita: da un parte ci sono ambientalisti e associazioni green che accusano l’amministrazione comunale di seguire troppo spesso la logica del mattone senza favorire mobilità dolce, spazi verdi, aree ciclabili. Dall’altra c’è l’amministrazione comunale, che difende il suo operato, e anzi sottolinea come alcuni servizi – come quello della sharing mobility – abbiano avuto un’impennata proprio in questi ultimi anni, sotto la giunta Allevi.
Questa volta al centro della discussione c’è la decisione da parte della giunta di Monza di fare marcia in merito alla realizzazione di tre nuove corsie ciclabili in città – su entrambi i sensi di marcia di Corso Milano, Via Arrigo Boito e via Mentana – che erano contenute in una delibera di giunta approvata in data 23 giugno 2020. Le motivazioni, si legge in una nuova delibera (7 dicembre 2021), secondo Monza Mobilità (la società che si occupa dei servizi di mobilità in città) sarebbero da imputare all’aggiornamento normativo del Decreto Rilancio, perchè “impedisce di fatto la realizzazione degli itinerari ciclabili così come originariamente previsti”.
“Una doccia fredda – spiega a MBNews Saveria Fontana, Presidentessa di Monza in Bici, l’associazione monzese affiliata a FIAB che da anni si batte per la realizzazione di piste e percorsi ciclabili. – È stata messa la notizia sul giornale del Comune e quindi sembrava cosa fatta! Non ci sembrava vero e abbiamo esultato per questo. A fine ottobre, a seguito di ulteriori studi di fattibilità, è arrivata la notizia. Sindaco e assessore in un colloquio ci hanno annunciato che gli interventi previsti non si sarebbero potuti realizzare perché troppo onerosi, come si legge anche nella delibera di revoca”.
“Non vogliamo puntare il dito, né banalizzare, ma pur riconoscendo la complessità del contesto urbano monzese siamo molto delusi e dispiaciuti per questa occasione persa per la città e per i suoi cittadini – prosegue Fontana. – Pensiamo che a volte serva più coraggio nell’osare, nel cambiare e anche concedersi la possibilità di sbagliare, se si crede in un’idea, in un progetto. Noi continuiamo a lavorare e a sperare per il futuro”.
Corsie ciclabili: dal Decreto Rilancio ai progetti per Monza
La speranza di vedere delle corsie ciclabili in città era arrivata a seguito del cosiddetto “Decreto Rilancio”, quando – in pieno Covid – il Governo Conte aveva approvato un pacchetto di misure per la mobilità sostenibile. Un vero e proprio “incentivo green” pensato per cittadini e amministrazioni: da una parte con il famoso “bonus mobilità” che prevedeva un rimborso (per i residenti nelle grandi città) fino a 500 euro per l’acquisto di biciclette, anche a pedalata assistita, nonché veicoli per la mobilità personale a propulsione prevalentemente elettrica; dall’altra con le modifiche del Codice della strada: qui le principali misure erano la “Casa avanzata”, ovvero una linea di arresto dedicata alle biciclette in posizione avanzata rispetto alla linea di arresto per tutti gli altri veicoli per garantire maggior sicurezza alla circolazione delle biciclette; e la “Corsia ciclabile”, ovvero la parte longitudinale della carreggiata, posta a destra, delimitata mediante una striscia bianca discontinua, idonea a permettere la circolazione dei velocipedi nello stesso senso di marcia degli altri veicoli e contraddistinta dal simbolo del velocipede.
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