Quel superbonus 110% che ha fatto gola a tanti, relativo ai lavori edilizi di efficientamento, antisismici o di demolizione e ricostruzione, sembra stia saltando. Allettante lo è stato sin da subito: si diceva che chi facesse interventi specifici sulla casa (tutti connessi al miglioramento energetico degli edifici e anche di demolizione e ricostruzione) nell’arco temporale dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021, non avrebbe speso nulla, anzi avrebbe avuto un 10% indietro.
In realtà ora sembra che si vada verso un bonus del 75% per tutti, in nome di una semplificazione, per uscire da quella giungla delle detrazioni in ambito edilizio. Funzionerebbe così: una sola detrazione fiscale al 75% ma con applicazioni graduate in funzione del livello di efficientamento raggiunto dall’edificio, più beneficiari ammessi al bonus, via ogni complicazione burocratica a favore di uno snellimento delle procedure.
Nella relazione si legge: «La misura del Superbonus del 110% deve essere semplificata e prorogata nel tempo e, comunque, al fine di facilitare l’immissione anche di capitale e risparmio privato in un ampio processo di rigenerazione urbana, appare opportuno razionalizzare tutti gli altri bonus esistenti per le ristrutturazioni e per l’efficientamento energetico degli edifici sotto un’unica aliquota al 75%, modificando l’articolo16-bis del testo unico delle imposte sui redditi di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n.917, prevedendo anche per questi la durata della detrazione in cinque anni».
L’intento delle linee di indirizzo del Recovery Plan (Piano Nazionale Ripresa e Resilienza) approvate di recente è dunque quello di alleggerire le procedure burocratiche, ampliare la platea e aliquota unica al 75%, che metta sotto un unico cappello i vari ecobonus, il bonus ristrutturazioni, il bonus mobili, il sismabonus, il bonus verde, il bonus facciate, il bonus idrico e il bonus colonnine, con rimborso in 5 anni.
Necessario però capire che cosa succederà, tanto più che il 57% delle imprese assicura che l’introduzione delle misure agevolative a favore della filiera delle costruzioni sta avendo un impatto positivo sulla propria attività. Oltre a dare un impulso alla domanda nella filiera delle costruzioni, gli incentivi stanno avendo un effetto benefico anche sulla organizzazione delle imprese, mettendole nelle condizioni di accrescere competenze e “catalogo”. In particolare, il 33,7% ha ampliato il ventaglio dell’offerta di lavori e servizi, adeguandola agli interventi sostenuti; il 27,8% ha assunto nuovo personale; il 23,3% sta sperimentando nuovi fornitori.
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