Stop al Superbonus 110%. Con il Decreto Rilancio è stato introdotto, in ambito edilizio, un nuovo bonus che si è andato ad aggiungere ai già consolidati incentivi volti alla riduzione del rischio sismico, Sismabonus, di riqualificazione energetica degli edifici, Ecobonus, e ai bonus Colonnine, Idrico, Facciate, Mobili, Verde.
Divenuto legge lo scorso 17 luglio 2020, il Superbonus ristrutturazioni ha permesso finora una detrazione fiscale del 110% relativamente alle spese finalizzate al miglioramento dell’efficienza energetica, alla tutela ambientale – come l’installazione di impianti fotovoltaici e la realizzazione di infrastrutture per ricaricare i veicoli elettrici negli edifici – e agli interventi antisismici.
Sebbene la proroga di scadenza per la richiesta dell’incentivo, inizialmente riservata alle spese di riqualificazione sostenute dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021, e l’ampliamento delle agevolazioni, il Senato propone ora di accordare tutte le aliquote riguardo agli interventi sugli immobili in un’unica detrazione fiscale al 75%.
Stop al Superbonus 110%: le detrazioni fiscali saranno in un’unica aliquota al 75%
Una sola detrazione fiscale al 75% che comprenda Ecobonus, Sismabonus, Bonus Ristrutturazioni, Bonus Colonnine, Bonus Facciate, Bonus Idrico, Bonus Mobili e Bonus Verde. L’obiettivo è quello di uscire dall’impasse burocratico relativo alle procedure come intento delle linee di indirizzo, approvate di recente, del Recovery Plan.
Come si apprende dalla relazione: “La misura del Superbonus del 110% deve essere semplificata e prorogata nel tempo. E, comunque, al fine di facilitare l’immissione anche di capitale e risparmio privato in un ampio processo di rigenerazione urbana, appare opportuno razionalizzare tutti gli altri bonus esistenti per le ristrutturazioni e per l’efficientamento energetico degli edifici sotto un’unica aliquota al 75%, modificando l’articolo16-bis del testo unico delle imposte sui redditi di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n.917, prevedendo anche per questi la durata della detrazione in cinque anni”.
Semplificare diviene, perciò, l’obiettivo del governo Draghi. Segue a tal proposito anche il ministro per le Infrastrutture, Enrico Giovannini, affidando la realizzazione di diversi cantieri ad alcuni commissari che potranno dare il via ai lavori con minor burocrazia.
Leggi anche: Bonus fotovoltaico: come dimezzare le bollette a costo zero e rispettando l’ambiente
Stop al Superbonus 110%, il Governo cambia rotta: ecco le novità
Con lo stop al Superbonus 110% si passerebbe a un’imposta unica, frutto della riscrittura di procedure e normative che hanno accompagnato i vari bonus – come, ad esempio il Superbonus al 110%, il Bonus Facciate al 90% o altri incentivi relativi a interventi edilizi, dal 36% al 50-60% – nonché l’ampliamento della platea di beneficiari ammessi.
Le applicazioni, inoltre, verranno graduate in funzione del grado di efficientamento raggiunto dall’edificio in un’unica grande detrazione, facendo così scomparire una lunga lista di aliquote poco convenienti.
Altra novità, rispetto al passato, riguarda il rimborso: i tempi subiranno una riduzione, passando da dieci a cinque anni.
Tuttavia, resta confermata la proroga del provvedimento che ha introdotto il Superbonus 110% da parte di Camera e Senato. Ciò vuol dire che si proseguirà fino al 31 dicembre 2023, e da una risposta dello scorso 13 aprile dell’Agenzia delle Entrate, si conferma che si potrà potrà ancora beneficiarne in caso di demolizione e ricostruzione, purché siano presenti lavori di efficientamento energetico e antisismici.
Superbonus 110%, cambiano anche le modalità di cessazione dei crediti maturi
L’ottenimento dei crediti maturati con il Superbonus 110% è avvenuto tramite una delle seguenti modalità, comunicate all’Agenzia delle Entrate:
- cessione del credito ai fornitori per effettuare gli interventi;
- uno sconto in fattura da parte dei fornitori;
- cessione del credito a istituti bancari o postali in cambio di liquidità;
- conservare il credito maturato e portarlo in detrazione nelle imposte pagate per la dichiarazione dei redditi 2021 relativa al 2020.
Un’importante novità è introdotta, anche in questo caso, dal nuovo sistema: si procede verso un unico portale per lo scambio la vendita e la cessione del credito fiscale maturato con i lavori di riqualificazione energetica, al fine di favorire maggiormente tali interventi dal punto di vista economico.
Leggi anche: Superbonus, cos’è e come funziona la cessione crediti 110
Non solo il settore privato: ecco chi potrà beneficiare dell’aliquota unica
Nuovi soggetti sono compresi nello scenario. Con lo stop al Superbonus 110%, il settore privato perde l’esclusività e il Superbonus apre le porte a strutture ricettive, alberghi, imprese agricole e aziende agricole.
Non solo: l’estensione potrebbe riguardare anche gli interventi di riqualificazione e messa in sicurezza del patrimonio pubblico, come scuole, edilizia residenziale pubblica e strutture giuridiche, sanitarie e sportive.
Per maggiore chiarezza, il Governo ha creato anche una breve FAQ per rispondere alle domande più comuni tra gli utenti.
Leggi anche: Bioedilizia e costruzioni sostenibili, quando anche l’abitare diventa green
Link all’articolo Originale tutti i diritti appartengono alla fonte.