Quello che arriverà oggi in Consiglio dei ministri sarà un super decreto, un provvedimento unico che conterrà sia le misure fiscali sia il rifinanziamento sino a fine anno della cassa Covid, e pure le nuove norme sulla sicurezza sul lavoro illustrate ieri dal presidente del Consiglio Mario Draghi ai sindacati. Un pacchetto corposo, che di fatto è un anticipo della prossima legge di bilancio, che punta a dare «più ossigeno» – come ha spiegato Draghi durante la cabina di regia di ieri – a famiglie, lavoratori e imprese.
Oltre agli interventi per contrastare le morti sul lavoro, accolti con «soddisfazione» dai leader di Cgil, Cisl e Uil, e una nuova proroga per le scadenze col fisco, nel nuovo decretone entreranno una serie di proposte messe a punto dal ministro del Lavoro Andrea Orlando per rifinanziare fino a fine anno il Reddito di cittadinanza con altri 260 milioni di euro e ad aumentare la dotazione del Fondo volo in modo da coprire la cassa integrazione Alitalia per tutto il 2022. Tra gli altri interventi, ci sono il rifinanziamento fino a fine anno dell’indennità di quarantena e dei congedi per i figli in Dad e altre 13 settimane di cassa Covid per le imprese che hanno già consumato tutta a cig.
La cabina di regia ieri sera ha dato l’ok anche alla proposta avanzata dal ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti di rifinanziare l’ecobonus per agevolare l’acquisto di auto elettriche per un costo di circa 300 milioni.
Le misure
Il governo mette ancora una volta mano alle scadenze relative al pagamento delle pendenze col fisco. Per consentire alle famiglie e alle imprese più in difficoltà di uscire senza traumi dalla crisi economica legata alla pandemia, è in arrivo «un pacchetto di norme» che disciplinerà nuovamente i termini di pagamento delle cartelle notificate dopo il 30 settembre.
Il Parlamento con una mozione approvata mercoledì scorso ha chiesto di concedere fino a 150 giorni in più di tempo per pagare le cartelle notificate dal 1 settembre. Il Mef era orientato a concedere al massimo altri 3 mesi ma la cabina di regia ieri era ha confermato la proposta della Commissione finanze della Camera confermando i 150 giorni in più di tempo e la possibilità di pagare in 18 rate anziché dieci. Per rottamazione e saldo e stralcio è invece prevista una proroga fino a tutto novembre.
Draghi ha poi confermato che nel decretone ci sarà anche la proroga sino a fine anno della cassa Covid per tutto il mondo delle piccole imprese e per il terziario ed il settore tessile-moda-pelletteria che altrimenti già dai prossimi giorni, nel caso avessero usato in continuità gli ammortizzatori sociali, si sarebbero trovati senza più alcun tipo di copertura. In pratica si tratta di finanziare altre 13 settimane di cig con causale Covid in modo da consentire un’uscita graduale dal blocco dei licenziamenti dopo il 31 ottobre. Mentre utilizzano la cassa emergenziale, le imprese non posso licenziare.
Con uno stanziamento pari a 800 milioni di euro verrà anche rifinanziato fino a fine anno il rimborso che le imprese ricevono dall’Inps per i dipendenti finiti in quarantena a causa del Covid. Il Fondo volo a sua volta verrà rifinanziato in modo da garantire fino a ottobre 2022 la cassa integrazione a favore dei lavoratori ex Alitalia, ma si pensa già a un allungamento fino al 2023. Un altro intervento servirà a garantire la continuità occupazionale di circa 100mila lavoratori in somministrazione.
Il decretone interviene anche con le norme per contrastare il fenomeno degli infortuni sul lavoro. Nonostante la contrarietà di Confindustria, è previsto un inasprimento delle sanzioni che potranno arrivare fino alla sospensione dell’attività produttiva per le aziende che non rispettano le norme sulla sicurezza finché non avranno ripristinato le condizioni di legalità. Il provvedimento di stop all’attività scatterà anche in presenza di una percentuale superiore al 10% di lavoratori irregolari, soglia questa che viene abbassata rispetto al 20% previsto attualmente. Confermata anche una accelerazione delle assunzioni destinate a potenziare gli ispettorati, soprattutto quelli territoriali, ma anche nelle Asl, con un significativo potenziamento del ruolo assegnato all’Ispettorato nazionale del lavoro. E infine verrà avviato il percorso che porterà a costruire la banca dati unica, che servirà a tracciare e a tenere memoria di tutte le irregolarità riscontrate, in modo da avviare il percorso per la creazione di una sorta di patente a punti per sanzionare le imprese recidive e premiare quelle virtuose.
Slitta la manovra
Il prossimo passo del governo sarà la legge di bilancio per la quale le ultime stime parlano di un impegno nell’ordine di 23-25 miliardi di euro. Entro oggi il Documento programmatico di bilancio che ne delinea l’architettura andrebbe mandato a Bruxelles, ma si tratta di un termine abbastanza elastico per cui per non mettere troppa carne al fuoco il governo ha deciso rinviarne il varo a lunedì prossimo.
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