Widget Image
Posts Popolari
Seguiteci anche su:

HomeCategorieSuper Bonus 110Superbonus 110%: arriva la proroga che non serve a nessuno – Lavori Pubblici

Superbonus 110%: arriva la proroga che non serve a nessuno – Lavori Pubblici

Se ne parlava da tanto tempo, era stata anche
anticipata dal Ministro Franco
e alla fine è puntualmente
arrivata la proroga al Superbonus 110%. Peccato, però, non serva di
fatto a nessuno.

Superbonus 110%: l’orizzonte temporale

Quando con la Legge di Bilancio 2022 il Parlamento ha rivisto le
scadenze previste per l’utilizzo delle detrazioni fiscali del 110%
(superbonus), a parte alcune evidenti problematiche inerenti le
modalità di calcolo del raggiungimento delle percentuali per la
proroga di alcuni soggetti beneficiari, nessuno si sarebbe
immaginato che di lì a poco sarebbero arrivati:

Nuovi provvedimenti d’urgenza che, intervenendo sul vero motore
dei bonus edilizi (il meccanismo di cessione del credito), hanno
bloccato Poste italiane, CDP, banche, professionisti e imprese per
più di un trimestre, con la conseguenza che la tempistica concessa
per gli interventi di superbonus realizzati dai soggetti di cui
all’art. 119, comma 9, lettera b) (unifamiliari) del Decreto Legge
n. 34/2020 (Decreto Rilancio) si è sempre più assottigliata.

La scadenza per le unifamiliari

La Legge n. 234/2021 (Legge di Bilancio 2022) ha, infatti,
sostituito all’art. 119 del Decreto Rilancio il comma 8-bis
prevedendo 3 eccezioni alla regola del 30 giugno 2022 (scadenza
prevista per gli interventi di superbonus):

  • 31 dicembre 2025 (con decalage di aliquota: 70% nel 2024 e 65%
    nel 2025) per i condomini e gli edifici plurifamiliari posseduti da
    persone fisiche, Onlus, ApS, AdV (comma 9, lettere a) e d-bis),
    art. 119 del Decreto Rilancio);
  • 31 dicembre 2022 per gli interventi effettuati su edifici
    unifamiliari, a condizione che alla data del 30 giugno 2022 siano
    stati effettuati lavori per almeno il 30% dell’intervento
    complessivo (comma 9, lettere b), art. 119 del Decreto
    Rilancio);
  • 31 dicembre 2023 per gli interventi effettuati da IACP e dalle
    cooperative di abitazione a proprietà indivisa a condizione che al
    30 giugno 2023 siano stati effettuati lavori per almeno il 60%
    dell’intervento complessivo (comma 9, lettere c) e d), art. 119 del
    Decreto Rilancio).

Scadenze che a dicembre 2021, modalità di accertamento del SAL a
parte, erano considerate positivamente dagli operatori del settore
che avrebbero avuto 6 mesi in più per completare gli interventi
avviati sulle unifamiliari.

Gli effetti delle modifiche al meccanismo di cessione

La pubblicazione del Sostegni-ter ha, però, cambiato in corsa le
regole del gioco, bloccando le possibilità di cessione di molti
operatori che avevano già preso accordi su lavori avviati. La
conseguenza (drammatica) è stata una progressiva diminuzione della
liquidità di tutto il comparto, ricco di crediti fiscali ma povero
della moneta necessaria per acquistare materiale, pagare i
dipendenti e, in generale, sopravvivere ad uno tsunami che sta
spazzando via quando di buono (nonostante tutti i problemi) era
stato realizzato nel biennio 2020-2021.

Non sono poche le segnalazioni che arrivano in redazione da
parte di imprese (soprattutto) e professionisti, rassegnati
all’idea di aver lavorato gratis e di non poter spendere in alcun
modo i crediti presenti all’interno del cassetto fiscale.
Conseguenze gravissime che dovrebbero far riflettere chi siede
comodamente sulle poltrone del Governo e del Parlamento.

Gli effetti della proroga

Un nuovo provvedimento
d’urgenza approvato dal Consiglio dei Ministri n. 75
ha
modificato il comma 8-bis richiamato prevedendo che la detrazione
del 110% possa applicarsi in relazione agli interventi su unità
immobiliari effettuati da persone fisiche (edifici unifamiliari),
per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2022, a condizione che
alla data del 30 settembre 2022 siano stati effettuati lavori per
almeno il 30% dell’intervento complessivo.

3 mesi in più che arrivano a neanche due mesi dalla precedente
scadenza e che non serviranno a nessuno visto che prorogare il 30%
dei lavori complessivi al 30 settembre significa mettere dentro due
mesi (luglio e agosto) in cui notoriamente l’edilizia è ferma,
oltre che lasciare altri 3 mesi (ottobre, novembre e dicembre) per
completare il restante 70% dell’intervento.

Resta il dubbio che chi ha pensato a questa proroga non sia mai
entrato all’interno di un cantiere e non abbia la più pallida idea
di come funzioni il mondo delle costruzioni.

Source: lavoripubblici.it

Link all’articolo Originale tutti i diritti appartengono alla fonte.

I commenti su questo articolo non dovranno contenere quesiti di natura tecnica.

Per richiedere la consulenza professionale, clicca sul banner.

Rate This Article:
No comments

leave a comment