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Superbonus 110%, bonus edilizi e cessione del credito: la menzogna delle frodi fiscali – Lavori Pubblici

Chiariamolo subito, le detrazioni fiscali del 110% (superbonus)
così come il meccanismo delle opzioni alternative (sconto in
fattura e cessione del credito) sono state due misure imperfette
nate in un momento particolare (la pandemia e la conseguente crisi
economica) a seguito del quale il Legislatore ha ritenuto di dover
anticipare dei provvedimenti che probabilmente avrebbero
necessitato di qualche riflessione in più.

Superbonus 110%, bonus edilizi e cessione del credito: le
modifiche in corsa

Il passato è, però, passato e a distanza di 23 mesi dalla
pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto Legge n. 34/2020
(Decreto Rilancio) il mondo delle costruzioni ha “subito” ben 14
correttivi più o meno importanti arrivati da:

  • 7 decreti legge;
  • 5 leggi di conversione;
  • 2 leggi di bilancio.

Correttivi che in una prima fase “correttiva” sono riusciti a
colmare dimenticanze e semplificare procedure. Ma in una seconda
fase, cominciata a novembre 2021, il legislatore ha ritenuto di
dover intervenire per contrastare le frodi fiscali individuate
dall’Agenzia delle Entrate.

È così che sono nati due pacchetti di misure cosiddette
antifrode contenute;

  • nel Decreto Legge n. 157/2021 (Decreto antifrode), poi riprese
    nella Legge n. 234/2021 (Legge di Bilancio 2022).
  • nei due Decreti Legge n. 4 e 13 del 2022 (Sostegni-ter e
    Frodi).

Il primo pacchetto di misure antifrode

Con il primo pacchetto di misure antifrode, il legislatore
(giustamente nel merito, meno nelle modalità) ha esteso visto di
conformità e asseverazione di congruità delle spese sia al
Superbonus 110% utilizzato direttamente ma senza la precompilata,
che a tutti gli altri bonus edilizi che utilizzano le opzioni
alternative.

Benché una modifica di questa natura sia da evitare con
decorrenza dall’oggi al domani, aver esteso il meccanismo delle
cessione del credito a dei bonus edilizi senza controllo come
l’ecobonus ordinario o il bonus facciate, è stata una leggerezza
del legislatore che è stata comunque risolta con il D.L. n.
157/2021 e la successiva Legge n. 234/2021.

Il secondo pacchetto di misure antifrode

Il legislatore, però, ha proseguito la sua azione correttiva
intervenendo proprio sul meccanismo di cessione del credito e
prevedendo:

  • la possibilità di una prima cessione libera e di ulteriori due
    da effettuarsi esclusivamente nei confronti di banche e
    intermediari finanziari iscritti nell’albo previsto dall’art. 106
    del Testo unico bancario;
  • il divieto di frammentazione del credito fiscale.

Misure che “dovrebbero” servire per azzerare le possibilità di
frodi fiscali.

Le frodi fiscali: i dati dell’Agenzia delle Entrate

Ma, esattamente, quando l’Agenzia delle Entrate ha parlato di
frodi nel settore dei bonus edilizi, a quali di questi si riferiva?
Alla domanda ha risposto proprio il direttore dell’Agenzia delle
Entrate in audizione al Senato, snocciolando i dati relativi
all’utilizzo delle opzioni alternative e alle frodi
individuate.

Appare utile ricordare che nel primo biennio di applicazione
delle opzioni alternative ecco quali sono i bonus edilizi che hanno
generato più comunicazioni all’interno della piattaforma di
cessione dell’Agenzia delle Entrate:

Comunicazioni sconto in fattura e
cessione del credito al 31/12/2021

Misura fiscale Rif. Normativo

Importo

Comunicazioni

Superbonus art. 119 del D.L. n. 34/2020

13.391.416.571

1.339.195

Bonus facciate art. 1, commi da 219 a 224 della legge n. 160/2019

13.623.142.699

1.436.490

Ecobonus art. 14 del D.L. n. 63/2013

5.458.928.626

1.052.913

Bonus ristrutturazione art. 16 del D.L. n. 63/2013

4.974.423.098

932.778

Sismabonus art. 16-bis, comma 1, lettera i) del TUIR

967.129.662

24.896

Colonnine di ricarica art. 16-ter del D.L. n. 63/2013

1.184.051

1.381

Totale

38.416.224.707

4.787.653

A questi, l’Agenzia delle Entrate ha affiancato la “classifica”
dei bonus fiscali con più frodi:

La classifica delle frodi
fiscali

Misura fiscale

% rispetto al totale delle frodi (4,4
miliardi di euro)

Bonus facciate

46%

Ecobonus

34%

Bonus affitti

9%

Sismabonus

8%

Superbonus

3%

E in questi numeri non può saltare all’occhio come le frodi non
sono arrivate nell’utilizzo con opzione alternativa del superbonus
110% ma in quei bonus senza alcun meccanismo di controllo, primo
fra tutti il bonus facciate.

Come detto, però, dal 12 novembre 2021 tutti i bonus edilizi
utilizzati con opzione alternativa necessitano degli stessi
meccanismi di controllo (visto e asseverazione) che evidentemente
hanno funzionato per il superbonus 110%. E allora perché pensare di
eliminare le frodi agendo sul meccanismo di cessione che nulla ha a
che vedere con queste?

Il divieto di frammentazione

Altro punto su cui occorre farsi qualche domanda è il
divieto di frammentazione dei crediti fiscali
attivo dall’1
maggio 2022. Come rilevato dal Direttore Generale dell’ABI, Dott.
Giovanni Sabatini, in audizione al Senato nell’esame del Disegno di
legge di conversione del decreto-legge 21 marzo 2022, n. 21
(Decreto Energia),
l’impossibilità di procedere con cessioni parziali
del credito
comporta l’esigenza di cedere l’intero credito di imposta e quindi
un ammontare pari a 5 o 10 volte a seconda del tipo di bonus;
evidentemente ciò potrebbe portare a fasi di eccesso di
offerta.

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