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Superbonus 110%: chieste alla Camera semplificazione e proroga delle detrazioni fiscali del 110% – Lavori Pubblici

Benché la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del
Decreto-legge n.
59/2021
abbia confermato almeno in parte la richiesta
di proroga proveniente da tutto il mondo delle costruzioni, si
lavora ancora alla semplificazione e all’allungamento dei tempi per
la fruizione del superbonus 110%.

Superbonus 110%: la Risoluzione alla Camera dei Deputati

A confermarlo è stata la Risoluzione n. 7/00637 presentata il 23
aprile 2021 e riformulata il 17 maggio 2021 in VI (Finanze) e VII
(Ambiente) Commissione alla Camera dei Deputati. Una risoluzione
che fa il punto sullo stato dell’arte e sulle criticità rilevate
nel corso di questo primo anno di applicazione delle detrazioni
fiscali del 110% (superbonus) previste dal Decreto Legge n. 34/2020
(Decreto Rilancio) e che chiede uno sforzo in più da parte del
Governo.

Ad oggi lo stato dell’arte normativo previsto dal combinato
disposto dal Decreto Rilancio, dalla Legge di Bilancio 2021 e dal
Decreto Legge n. 59/2021 prevede degli orizzonti temporali
diversificati in funzione dei soggetti beneficiari. In
particolare:

Tipologia

Termine per il 60% dei lavori

Scadenza finale

Persone fisiche (edifici unifamiliari)

31/12/2021 (*)

Persone fisiche con edifici plurifamiliari da 2 a 4 unità

30/06/2022

31/12/2022

Condomini

31/12/2022

IACP

30/06/2023

31/12/2023

Altri beneficiari

31/12/2021 (*)

 (*) Così come previsto al comma 66, lettera a1)
dell’articolo 1 della legge 30/12/2020, n.178 (legge di Bilancio
2021) tale data, previa approvazione del Consiglio dell’Unione
europea, traslerebbe al 30 giugno 2022.

Superbonus 110% strumento potente di ripresa

Come evidenziato in Commissione, il bonus 110% rappresenta uno
strumento potente e indispensabile per accelerare sugli interventi
di rigenerazione, messa in sicurezza e riqualificazione anche
energetica del patrimonio immobiliare del nostro Paese.
Un’occasione per decarbonizzare le città, sostenere il settore
edile, produrre posti di lavoro, e accrescere il valore degli
immobili. Ma è indispensabile risolvere prioritariamente i problemi
legati alle complessità burocratiche e ad un orizzonte temporale
legato alla sua vigenza davvero troppo breve.

Superbonus 110%: i dati aggiornati

Dall’esame dei dati di monitoraggio forniti da Enea e dal
Ministero dello sviluppo economico, emerge che la stima annua sarà
pari ad almeno 3,6 miliardi di euro. Un dato sottostimato se si
considera che il mese di febbraio non rappresenta un mese di piena
operatività dei lavori dei cantieri edili.

Inoltre, i dati pubblicati non considerano pienamente gli
interventi sui condomini, i quali alla luce della loro complessità,
scontano maggiori difficoltà nella partenza dei lavori rispetto
agli interventi che insistono su singole unità immobiliari.

Ma non solo. Come evidenziato nella risoluzione, le maggiori
criticità non sarebbero solo tecniche ma riguarderebbero in
particolare l’intera normativa che regola tutto il superbonus.
Molti aspetti attuativi delle norme che regolamentano il bonus 110%
sarebbero poco chiari e poco definiti nella loro portata, e questo
sta imponendo l’emanazione di una gran quantità di «Faq», circolari
interpretative, guide e provvedimenti da parte delle Agenzie delle
entrate volte a fornire chiarimenti e risposte alle imprese, agli
operatori e ai tecnici che devono essere messi in condizione di
avviare i cantieri.

Questo fa sì che i termini di validità del superbonus risultino
troppo ridotti e rischiano di vanificare l’impatto positivo dello
stesso beneficio fiscale.

La risoluzione cita il rapporto del Cesef
(Centro studi sull’economia e il management dell’efficienza
energetica), nel quale si evidenziano alcuni limiti della
detrazione, a cominciare dalla durata ridotta del provvedimento.
Nonostante la proroga prevista dalla manovra, l’estensione è
ritenuta troppo limitata con il risultato che si privilegiano
interventi più piccoli con iter burocratici meno complessi per non
avere lavori incompleti allo scadere del provvedimento. A questo,
si aggiungono gli eccessivi adempimenti burocratici per la
realizzazione dell’intervento e per ottenere il beneficio fiscale
che impattano negativamente sull’operatività del superbonus, e la
complessità della normativa, sottoposta a continue modifiche che
gli operatori devono inseguire per essere o rimanere
aggiornati.

La richiesta

Per questo motivo, i firmatari della risoluzione chiedono al
Governo di impegnarsi:

  • ad adottare iniziative per prevedere una proroga del
    «superbonus 110», per cento almeno fino al 2023 in quanto strumento
    importante per contribuire alla crescita economica e del sistema
    produttivo legato alle costruzioni, e in quanto è una misura che,
    per la sua complessità attuativa, impone un orizzonte temporale ben
    più ampio di quello finora previsto;
  • ad adottare le opportune iniziative normative affinché la
    suddetta proroga venga prevista già nei prossimi provvedimenti
    d’urgenza e comunque ben prima della prossima legge di bilancio
    2022;
  • ad adottare iniziative per garantire la medesima proroga delle
    misure previste dall’articolo 121 del decreto- legge n. 34 del 2020
    relativamente allo sconto in fattura e alla cessione del
    credito;
  • ad adottare iniziative per prevedere, e dare seguito a tutti i
    rilievi contenuti nelle due Relazioni di Camera e Senato sulla
    proposta di Pnrr, riportati in premessa, anche con riguardo alla
    necessità di una reale semplificazione delle norme e delle
    procedure che regolamentano la concessione delle agevolazioni per
    ristrutturazioni edilizie e in particolare la concessione del
    «superbonus», laddove si registrano attualmente eccessivi e
    farraginosi adempimenti burocratici per la realizzazione
    dell’intervento e per ottenere il beneficio fiscale;
  • ad adottare iniziative per estendere la platea dei soggetti che
    possono fruire dell’ecobonus e del sismabonus al 110 per cento
    anche ai soggetti esercenti attività d’impresa, arti o professioni,
    visto che l’obiettivo ultimo della misura è quello di rilanciare
    l’economia nazionale, incrementando le attività nel comparto
    «trainante» del recupero energetico ed antisismico del patrimonio
    edilizio, con ricadute positive sul comparto produttivo e
    sull’intera collettività;
  • a valutare l’estensione degli incentivi agli operatori
    immobiliari professionali e categorie di utilizzatori come
    Organismi di investimento collettivo del risparmio (Oicr), Fondi e
    Società di investimento immobiliari quotate (Siiq), in quanto
    soggetti che possono dare un impulso decisivo al settore produttivo
    dell’edilizia e al rinnovo del parco immobiliare italiano;
  • ad adottare iniziative per prevedere, nel caso di estensione
    del «Superbonus» anche ai suddetti soggetti esercenti attività
    d’impresa, arti o professioni, che, per gli immobili non
    residenziali, venga considerato come limite massimo di spesa quello
    di 200 euro a metro quadrato di superficie, superando così
    l’attuale limite forfettario di 96 mila euro;
  • anche al fine di rispondere positivamente alle peculiarità di
    molti centri storici laddove gli edifici presentano spesso
    caratteristiche tipologiche e morfologiche particolari, ad adottare
    iniziative per prevedere che per gli edifici sottoposti a vincolo,
    che impediscono l’esecuzione di interventi «trainanti» di
    efficientamento energetico, sia comunque ammesso l’ecobonus al 110
    per cento per i soli lavori «trainati», anche con miglioramento di
    una sola classe energetica, e che tale possibilità si possa
    applicare anche nel caso di interventi che non riguardino l’intero
    edificio ma solo alcune unità immobiliari che lo
    costituiscono;
  • ad adottare iniziative per prevedere che la detrazione del 110
    per cento venga estesa agli interventi di eliminazione delle
    barriere architettoniche, anche se detti interventi non siano
    eseguiti congiuntamente agli interventi cosiddetti
    «trainanti»;
  • ad adottare iniziative per prevedere la possibilità,
    attualmente non contemplata, per i professionisti e i tecnici che
    producono le asseverazioni, di poterle integrare dei dati mancanti
    o di correggerle con asseverazioni integrative da presentare appena
    possibile e comunque prima della fine dei lavori, in particolare
    nel caso di interventi di sismabonus;
  • ad adottare iniziative per snellire il processo di verifica
    sulla conformità urbanistica dell’edificio su cui si effettuano
    interventi agevolati, considerando valide le asseverazioni dei
    tecnici che riportino esclusivamente gli estremi del titolo
    abilitativo che ne ha previsto la costruzione ovvero del titolo
    richiesto o rilasciato in sanatoria; ad adottare iniziative per
    estendere il «Superbonus 110 per cento» agli immobili
    caratterizzati da interventi di edilizia libera e con difformità
    minori (quali aumenti di superfici entro il 5 per cento della
    superficie assentita, opere come coperture e balconi, aperture di
    vani su facciata e difformata dei prospetti), anche in assenza di
    asseverazione di conformità urbanistica ed edilizia, attraverso la
    definizione di una soglia di difformità entro la quale permetterne
    l’uso;
  • ad adottare iniziative per tenere separato il beneficio fiscale
    del 110 per cento dagli altri gli altri bonus esistenti per le
    ristrutturazioni e per l’efficientamento energetico degli edifici
    per i quali la citata relazione delle Commissioni 5a e 14a del
    Senato ha rilevato Inopportunità di prevedere un’unica aliquota al
    75 per cento prevedendo anche per questi la durata della detrazione
    in cinque anni.

Link all’articolo Originale tutti i diritti appartengono alla fonte.

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