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Superbonus 110: ci sono troppi problemi. L’allarme dei bancari – Economy Magazine

Superbonus 110% proroga scadenze

L’Associazione Bancaria Italiana lancia l’allarme sul Superbonus 110: «Siamo troppo impegnati a risolvere i problemi che derivano dal Superbonus». Nel mirino dell’associazione che rappresenta le banche ci sono le difficoltà collegate alla cessione di crediti di imposta, che derivano dal Superbonus e dagli incentivi legati all’edilizia. Lo fa presente l’Abi stessa in una nota nella quale si ricorda come  da tempo siano già state segnalate le problematiche che derivano dal mercato dei crediti di imposta e dalla stretta normativa del 2021.

Proprio gli interventi di legge hanno più volte ridisegnato i confini della norma, fissando un numero massimo di cessioni e una forte limitazione soggettiva dei potenziali acquirenti.

«L’instabilità del quadro normativo unitamente al massiccio ricorso al meccanismo della cessione del credito da parte del mercato (famiglie e imprese) hanno generato per banche e intermediari finanziari una attenta valutazione della sostenibilità di tali operazioni in termini di capienza fiscale. In particolare, si è determinato un progressivo esaurimento della capienza fiscale, cioè delle imposte e dei contributi da versare all’Erario da parte di gran parte delle banche» scrive ancora l’Abi.

LEGGI ANCHE: Superbonus 110, bandi europei e Pnrr: così volano le costruzioni

Le norme sono troppo restrittive e creano problemi

Nel giro di tre giorni sul sito dell’Agenzia delle Entrare sono comparsi due chiarimenti nel mese di maggio in materia di cessione parziale dei crediti di imposta relativi al superbonus e agli altri bonus edilizi. «Vanno nella giusta direzione – continua la nota di Abi – che è quella  di combattere gli abusi e di permettere una nuova e migliore circolazione delle compravendite di tali crediti fiscali. Il contesto normativo è quindi migliorato. Le banche sono di nuovo operative per cercare acquirenti dei crediti fiscali per avere nuova capacità di acquisirne altri».

Da parte sua il governo continua a difendere la norma come spiega il sottosegretario al lavoro e alla politiche sociali Rosella Accoto. «Il mercato del lavoro italiano ha molti problemi ma se c’è un settore che ha contribuito a tenere a galla la nostra economia negli ultimi due anni, questo è certamente quello delle costruzioni. Questo è accaduto grazie al Superbonus 110%, voluto fortemente dal Movimento 5 Stelle. Un successo innegabile plaudito anche dall’ l’Unione Europea che ne ha lodato le caratteristiche in un rapporto pubblicato a marzo nel quale si sottolinea come, viste le sue potenzialità, sia un modello che può essere esportato e condiviso da altri Stati dell’Unione. Allora perché qualcuno vuole mettere i bastoni tra le ruote a questa misura utilizzando la scusa degli abusi? Le frodi fatte utilizzando questo strumento sono pochissime, minando il Superbonus si nuoce al motore economico del Paese e non lo permetteremo». Stando ai dati forniti dal ANPAL- Banca d’Italia, gli addetti sono aumentati di 78.000 unità nel 2020 e di 124.000 nel 2021. Una crescita che non accenna a fermarsi perché le attivazioni nette risultano essere, secondo i dati ANPAL- Banca d’Italia, 68.000 anche nei primi quattro mesi del 2022. Ancor più importante è il fatto che questi posti di lavoro sono in gran parte strutturali. Quasi due terzi delle attivazioni del 2022, oltre 40.000, sono a tempo indeterminato.

Source: economymagazine.it

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