Qualche giorno fa, il Presidente del Consiglio Mario Draghi è tornato a parlare del Superbonus 110%. Intervenendo al Parlamento Europeo, Draghi ha affermato che “il costo di efficientamento è più che triplicato, e i prezzi necessari per le ristrutturazioni sono più che triplicati, perché il Superbonus toglie l’incentivo a trattare sul prezzo“. Non è la prima volta che un esponente di questo governo esprime le sue critiche: lo scorso febbraio il ministro dell’Economia Daniele Franco definì il Superbonus “una tra le più grandi truffe che la Repubblica abbia mai visto“.
Dichiarazioni che hanno fatto discutere tutta la politica italiana, dato che il Superbonus è una delle misure più importanti prese dal nostro Paese nell’ambito del risparmio energetico. Un tema fondamentale in questa fase contraddistinta dalla necessità di ridurre i nostri consumi per svincolarsi più velocemente dalle fonti fossili, per ragioni politiche e ambientali.
Si tratta di una misura che ha permesso ai cittadini di ristrutturare gratuitamente le proprie abitazioni, alle imprese di ricevere importanti commesse, allo Stato di migliorare le prestazioni energetiche (vale a dire, a risparmiare sui consumi e a migliorare sul piano dell’inquinamento ambientale). Le critiche però sono relative all’aumento dei prezzi dei lavori, che sarebbero “gonfiati” dalle imprese in modo da ottenere rimborsi dallo Stato per un valore molto maggiore alle spese sostenute.
Non è detto dunque che la misura abbia ancora lunga vita. Al momento, però, hai ancora la possibilità di accedere ai suoi incentivi. Ma come funziona nella pratica il Superbonus 110%? Quali interventi bisogna effettuare per ottenerlo? Quali sono i tempi e gli obiettivi di questa misura? Lo puoi scoprire in questo articolo.
Definizione
Il Superbonus 110% è la possibilità di avere uno sconto fiscale del 110% per le spese effettuate (a partire dal 1 luglio 2020) in merito alla messa in campo di interventi utili all’efficienza energetica, al consolidamento statico e alla riduzione del rischio sismico degli edifici. Fu introdotto nel ‘Decreto Rilancio’ del maggio 2020, varato nel corso della prima ondata della pandemia di Covid-19.
Sono validi per questo tipo di detrazione anche interventi come l’installazione di impianti fotovoltaici o delle infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici all’interno degli edifici. Al suo interno, l’incentivo si divide in due modalità di intervento: il Super Ecobonus si riferisce ai lavori di efficientamento energetico, mentre il Super Sismabonus incentiva quelli relativi all’adeguamento antisismico.
Come trovi spiegato sul sito del governo, al Superbonus 110% possono accedere condomìni, persone fisiche al di fuori dell’attività di impresa, Istituti autonomi case popolari (Iacp), cooperative di abitazione a proprietà indivisa, organizzazioni non lucrative di utilità sociale, organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociali, associazioni e società sportive dilettantistiche, persone fisiche che risiedono in edifici composti da due a quattro unità immobiliari distintamente accatastate possedute da un unico proprietario o in comproprietà da più persone fisiche.
Lavori trainanti
Per poter accedere al Super Ecobonus 110% bisogna effettuare almeno uno tra gli interventi considerati “trainanti”. Vale a dire, l’isolamento termico dell’involucro dell’edificio (plurifamiliare o unifamiliare), oppure la sostituzione degli impianti termici in favore di impianti centralizzati, oppure la sostituzione degli impianti termici in edifici unifamiliari o in unità immobiliari che si trovano all’interno di edifici plurifamiliari, che siano funzionalmente indipendenti e dispongano di uno o più accessi autonomi dall’esterno.
Per quanto riguarda il Super Sismabonus 110%, serve invece eseguire un intervento di adeguamento antisismico. L’edificio oggetto di intervento deve però essere situato nelle zone sismiche 1,2 o 3, che trovi definite qui dalla Protezione Civile.
Lavori trainati
Oltre all’esecuzione di uno dei lavori trainanti, si possono effettuare anche altri tipologie di lavori, definiti a loro volta “trainati”. Mi riferisco alla sostituzione degli infissi, alle schermature solari, all’installazione di impianti fotovoltaici, oppure dei sistemi di accumulo, oppure delle colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici.
Sono considerati “trainati” anche gli impianti di domotica, interventi relativi all’eliminazione delle barriere architettoniche per le persone portatrici di handicap in situazione di gravità e per le persone con età superiore ai 65 anni.
Obiettivi energetici
La combinazione di interventi scelta, comprensiva di lavori trainanti e trainati, deve raggiungere specifici obiettivi di efficienza energetica. Ovvero, il miglioramento minimo di almeno due classi energetiche dell’edificio o delle unità immobiliari che si trovano all’interno di edifici plurifamiliari, che siano funzionalmente indipendenti e dispongano di uno o più accessi autonomi dall’esterno.
Questo miglioramento delle prestazioni energetiche va poi “dimostrato” tramite un’attestazione di prestazione energetica (Ape). Questa va realizzata prima e dopo gli interventi, va allegata all’asseverazione prodotta dal tecnico ed inviata infine ad Enea, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile.
Come funziona
La prima opzione che ti permette il Superbonus 110% è di chiedere lo sconto in fattura. Significa che l’impresa a cui ti affiderai per svolgere i lavori ti farà uno sconto pari alla totalità dell’importo complessivo. A sua volta, l’impresa riceverà in sede fiscale, dunque dallo Stato, un credito d’imposta pari al 110% delle spese sostenute. Per fare un esempio, se svolgi lavori per 100mila euro, l’impresa che li realizza avrà una detrazione fiscale di 110mila euro quando dovrà presentare dichiarazione dei redditi.
Altrimenti, se questa modalità non ti convince, puoi essere direttamente tu a pagare gli interventi. Scegliendo poi se godere della detrazione al momento della tua stessa dichiarazione dei redditi, oppure se cedere il tuo credito d’imposta ad altri: per esempio a una banca.
Tempi
L’agevolazione si riferisce alle spese effettuate dal 1° luglio 2020 in avanti. Attualmente, per i lavori all’interno di condomìni il 110% è ottenibile fino al 31 dicembre 2023. Nel 2024 la detrazione massima sarà del 70%, nel 2025 scenderà ulteriormente, fino al 65%. Stesse condizioni anche per le persone fisiche proprietarie di palazzine composte da 2 a 4 unità immobiliari.
Gli Istituti Autonomi Case Popolari potranno anch’esse detrarre le spese fino al 31 dicembre 2023, se almeno il 60% dei lavori sarà completato entro il 30 giugno 2023. La stessa disciplina vale per i lavori realizzati su edifici di proprietà di cooperative di abitazione a proprietà indivisa.
Infine, in merito agli interventi realizzati su edifici situati in territori colpiti da eventi sismici dal 1° aprile 2009 in avanti (e dove sia stato dichiarato lo stato di emergenza),il Superbonus 110% si può ottenere entro il 31 dicembre 2025.
In merito alle unifamiliari e alle villette, l’ultimo Dl Aiuti (nonostante le dichiarazioni di Draghi di pochi giorni dopo) ha prorogato al 30 settembre 2022 la data per cui deve essere effettuato il 30% dei lavori complessivi, requisito necessario per accedere al Superbonus 110%. Gli incentivi potranno così essere richiesti fino al 31 dicembre 2022, data in cui dovrà essere effettuato il completamento dei lavori.
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