Il tema della responsabilità solidale rischia far affondare il Superbonus 110, ma i partiti sarebbero vicini a un accordo con la mediazione del Tesoro
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Il Superbonus 110 continua a dividere la politica italiana, soprattutto in queste settimane di campagna elettorale. Attualmente il tema sta di fatto bloccando il decreto Aiuti Bis da 17 miliardi di euro. Il Movimennto 5 Stelle, promotore della misura, non ha intenzione di ritirare l’emendamento al Superbonus 110 che esclude del tutto la responsabilità per la cessione e l’acquisto dei crediti. Un emendamento ritenuto inammissibile dal governo, che invece è propenso a una stretta per evitare truffe.
L’emendamento dei 5 Stelle sul Superbonus 110
La soluzione per salvare il Superbonus 110 potrebbe essere un compromesso tra le parti. Il timore del governo è che l’emendamento dei 5 Stelle possa trasformarsi in una sorta di condono.
I grillini, dal canto loro, temono che le restrizioni sui crediti possano disinnescare l’impatto del Superbonus 110 sul settore edilizio e sull’economia in generale.
La mediazione del ministero del Tesoro sul Superbonus 110
Trovare una mediazione tra queste posizioni è la strada che, al momento, sembra più percorribile. Una possibile soluzione verrà presentata dai tecnici del ministero dell’Economia lunedì, nel corso della riunione dei capigruppo in Senato.
Intervistato dal Messaggero, Federico Freni, sottosegretario all’Economia, parla di un “accordo vicino” e anticipa il contenuto della proposta sul Superbonus 110.
“Stiamo lavorando insieme al Parlamento per trovare una soluzione che tuteli le imprese oneste ma che non diventi un condono per chi ha truffato”, ha spiegato Freni.
Il premier Mario Draghi non ha mai nascosto dubbi sul Superbonus 110
Accordo vicino tra i partiti sul Superbonus 110
L’idea è quella di rivedere i parametri che disciplinano la responsabilità solidale, che oggi di fatto limita la circolazione dei crediti e sta bloccando il Superbonus 110.
Una revisione di questo meccanismo potrebbe portare a un voto positivo sul Dl Aiuti Bis al Senato martedì 13 settembre. Ma, come specificato da Freni, la revisione “va calibrata rispetto ai procedimenti penali in corso”.
Il rischio, in caso di mancato accordo entro il 25 settembre, è di perdere 17 miliardi di euro fondamentali per il Paese in questo momento. L’accordo tra i partiti, dunque, potrebbe essere vicino e il decreto Aiuti Bis potrebbe avere finalmente il via libera.
Source: notizie.virgilio.it
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