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Il Presidente dell’Ufficio parlamentare di bilancio (UPB),
Giuseppe Pisauro, è stato ascoltato il 23 novembre
2021 in audizione dalle Commissioni bilancio di Camera e Senato
nell’ambito dell’esame del disegno di legge di bilancio 2022.
Nel suo intervento il Presidente Pisauro ha analizzato i
contenuti della manovra di bilancio illustrando le valutazioni
dell’UPB sul suo impianto complessivo, sugli andamenti delle
principali grandezze di finanza pubblica alla luce degli interventi
ipotizzati.
Relativamente alle principali misure previste, ha dedicato ampio
spazio al Superbonus affermando quanto segue.
Il DDL di bilancio proroga, con modalità differenti, le
molteplici detrazioni fiscali vigenti sulle spese sostenute per
l’efficientamento e la riqualificazione energetica, per la
riduzione del rischio sismico e per il miglioramento delle
condizioni degli immobili e per gli interventi sui giardini con un
onere complessivo nel periodo 2022-2036 pari a 30,8
miliardi.
Di questi, 14,1 miliardi sono destinati al
Superbonus. Diventano, così, 33,3 miliardi le
risorse complessivamente destinate al finanziamento di tale
incentivo dalla sua introduzione a oggi.
Appetibilità dell’incentivo e assenza di tetto massimo
Sul problema legato all’appetibilità dell’incentivo ed
all’assenza di un tetto massimo sulla spesa, il Presidente Pisauro
nell’audizione ha analizzato i dati sull’effettivo utilizzo della
misura. Dal monitoraggio dell’ENEA a tutto il mese di ottobre
emerge, in sintesi che:
- un complesso di investimenti agevolabili di oltre 9,7 miliardi,
a cui corrispondono agevolazioni future per circa 10,7 miliardi: a
due mesi dalla fine del 2021 gli interventi già ammessi
all’agevolazione costituiscono circa l’85 per cento di quelli
attesi nelle stime ufficiali al momento dell’introduzione della
misura per i primi 18 mesi di applicazione del provvedimento; - gli interventi hanno riguardato un numero relativamente
limitato di unità immobiliari (circa 57.700, di cui 8.356
condomini, lo 0,7 per cento del totale degli edifici con più di
quattro abitazioni) per un importo medio di spesa elevato (circa
169.000 euro per fabbricato; 573.600 euro per i condomini e 100.000
euro per gli edifici unifamiliari e altre unità funzionalmente
indipendenti); - una dinamica della spesa pronunciata negli ultimi mesi, con un
trend di crescita che non sembra attenuarsi (2,2 miliardi a
ottobre, contro i circa 1,8 del mese precedente); - una spesa media per comparto che è aumentata di mese in
mese; - una diversa distribuzione territoriale della spesa agevolata
con il Superbonus rispetto a quella incentivata dall’Ecobonus, che
ha comportato un parziale riequilibrio territoriale della
distribuzione dei benefici: se oltre il 72 per cento delle
spese agevolate con l’Ecobonus affluiva al Nord e solo l’11 per
cento al Sud, con il Superbonus le quote passano rispettivamente al
44 per cento e al 34 per cento.
Il perché dell’utilizzo del Superbonus
In primo luogo, l’elevata dimensione della
detrazione di imposta riconosciuta e la possibilità di ricorrere
allo sconto in fattura da parte del fornitore o di usufruire di un
credito di imposta cedibile a terzi ha consentito di accedere agli
interventi agevolati anche a soggetti con reddito
relativamente più basso e con problemi di liquidità.
In secondo luogo, la crescente domanda di
servizi di riqualificazione energetica potrebbe aver contribuito
all’insorgere di tensioni sui prezzi dei servizi agevolati
e delle materie prime come segnalato dagli operatori del
settore e dalle rilevazioni Istat sui prezzi. In prospettiva,
prezzi più elevati potrebbero, da un lato, spingere ulteriormente
le spese verso i massimali contribuendo a incrementare il costo
complessivo per l’erario e, dall’altro, nel caso di interventi di
importo già prossimo al massimale, ridurre l’entità degli
interventi sottoposti ad agevolazione.
In terzo luogo, il venir meno del
contrasto di interessi tra fornitori e acquirenti per
effetto della completa copertura dei costi da parte dell’incentivo
potrebbe aver influito su prezzi concordati sui lavori ammessi e
aver accresciuto l’onere complessivo della
misura.
Comportamenti fraudolenti
Infine, sull’onere complessivo della misura potrebbe aver
inciso, data la generosità della misura agevolativa e la cedibilità
a terzi del credito di imposta, la diffusione di
comportamenti fraudolenti, come rilevato dall’Agenzia
delle entrate. Proprio al fine di contrastare tali effetti il DDL
di bilancio prevede l’applicazione di nuovi massimali di spesa per
specifiche categorie di beni ed è stato recentemente emanato il DL
159/2021 che prevede un generale rafforzamento dell’attività di
controllo da parte dell’Agenzia anche attraverso verifiche
preventive sui profili considerati più a rischio.
Source: lavoripubblici.it
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