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Superbonus 110% e bonus edilizi: via libera alle nuove modifiche – Lavori Pubblici

Arriva il via libera definitivo al disegno di legge di
conversione del decreto-legge 1 marzo 2022, n. 17 sul contenimento
dei costi dell’energia elettrica e del gas naturale (Decreto
Bollette), approvato dal Senato con voto di fiducia al Governo nel
testo licenziato dalla Camera.

Decreto Bollette approvato al Senato

Con 207 voti favorevoli, 38 contrari e nessuna astensione il
Senato da, dunque, il via libera alla quindicesima modifica che
riguarda uno degli articoli del Decreto Legge n. 34/2020 (Decreto
Rilancio) sul superbonus 110% e il meccanismo delle opzioni
alternative (sconto in fattura e cessione del credito). A questo
punto si attende l’ufficialità che arriverà con la pubblicazione in
Gazzetta della legge di conversione.

Una nuova modifica che arriva dopo 7 Decreti Legge, 5 leggi di
conversione e 2 Leggi di Bilancio, a cui ne seguirà nelle prossime
settimane un’altra con specifico riferimento alla proroga per gli
edifici unifamiliari che vogliono accedere al superbonus 110%.

Le modifiche

Entrando nel dettaglio, gli articoli 29-bis e 29-ter (aggiunti
nel percorso di conversione in legge) dispongono quanto segue:

  • modifica delle lettere a) e b), comma 1 dell’art. 121 del
    Decreto Rilancio in modo da consentire alle banche e agli enti
    finanziari una ulteriore cessione del credito rispetto al numero
    massimo di cessioni previsto dalla normativa vigente (art.
    29-bis);
  • la proroga al 15 ottobre 2022 del termine per la comunicazione
    dell’opzione per l’applicazione dello sconto sul corrispettivo o
    della cessione del credito da parte dei soggetti IRES e soggetti
    titolari di partita IVA il cui termine di presentazione della
    dichiarazione scade il 30 novembre 2022 (articolo 29-ter).

Quarta cessione del credito

Sostanzialmente, alle banche che hanno esaurito il numero delle
possibili cessioni (le ulteriori due dopo la prima libera) è
consentita un’ulteriore cessione esclusivamente a favore dei
soggetti con i quali abbiano stipulato un contratto di conto
corrente, senza facoltà di ulteriore cessione.

Una modifica sulla quale si sta già discutendo in Parlamento
affinché questa possibilità sia offerta non alla quarta cessione ma
già a partire dalla seconda. Deputati e Senatori sono concordi nel
ritenere che una volta ceduto il credito ad un soggetto qualificato
(la banca), questo dovrebbe poterlo cederlo direttamente ai suoi
correntisti. Già si lavora alla sedicesima modifica che potrebbe
arrivare insieme alla proroga prevista per gli edifici
unifamiliari.

Source: lavoripubblici.it

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