Esiste una certezza che nel mondo delle costruzioni conoscono
tutti: gli ultimi due bonus fiscali previsti per la
riqualificazione energetica e la riduzione del rischio sismico
(superbonus nelle sue due anime
ecobonus e sismabonus) e per il
rifacimento delle facciate (bonus facciate) hanno
risvegliato dal torpore un settore in costante crisi da oltre un
decennio.
Dal bonus facciate 90% al superbonus 110%
Due bonus molto diversi tra di loro, nati in due momenti storici
molto differenti ma che hanno in comune una forte attenzione da
parte di tutti i soggetti coinvolti (contribuenti, imprese, tecnici
e istituti bancari/assicurativi/postali). Attenzione generata:
- da aliquote molto alte (110% per il superbonus
e 90% per il bonus facciate); - dalla possibilità di optare per lo sconto in
fattura e la cessione del credito (vero
grande motore di tutti i bonus fiscali in edilizia).
Il principale effetto combinato, considerate pure le
semplificazioni per il Superbonus arrivate ad agosto con il
Decreto Semplificazioni-bis (D.L. n. 77 del 2021),
è visibile ad occhio nudo. Basta farsi un giro nelle grandi città
per appurare una frenetica attività edilizia che
riguarda la ristrutturazione del patrimonio immobiliare.
Altro effetto da non sottovalutare riguarda la mancata
corrispondenza tra la richiesta e l’offerta del mercato. Chi oggi
vuole avviare un cantiere sa bene quanto sia difficile
trovare imprese di costruzione affidabili e immediatamente
disponibili, oltre che i materiali necessari. Sui materiali
da costruzione, oltre all’aumento della domanda, è
necessario registrare anche il forte aumento dei prezzi generato
dalla pandemia da Covid-19.
Il problema degli orizzonti temporali brevi
Appare, inoltre, evidente come detrazioni fiscali
giovani (come superbonus e bonus facciate) abbiano
cominciato a produrre i loro effetti molto a ridosso della loro
data di scadenza. Non si può sottacere che quando si mettono in
campo strumenti fiscali così importanti l’ideale sarebbe quello di
avere davanti un orizzonte temporale di almeno un quinquennio che
consenta a tutti di avere una visione più a lungo termine e una
migliore pianificazione:
- per i produttori e fornitori di
materiali, nell’approvvigionamento di materie prime e
nella realizzazione delle forniture; - per le imprese di costruzioni, nella
programmazione e formazione delle squadre di lavoro e per una
maggiore tempistica per la realizzazione degli interventi; - per i tecnici e progettisti,
a cui compete l’onere di interpretare e applicare norme di natura
completamente diversa tra loro, fornendo soluzioni (e non problemi)
a tutti i soggetti coinvolti.
Il tutto a beneficio della qualità esecutiva
delle opere che dovrebbe rimanere il faro ispiratore.
Superbonus 110% e Bonus facciate 90%: quando scadono?
Allo stato attuale e senza considerare l’attività legislativa
che condurrà a fine anno alla definizione della Legge di Bilancio
per il 2022, il bonus facciate terminerà il 31 dicembre
2021 (con possibilità di saldare
i lavori entro questa data per completarli anche nel 2022),
mentre il superbonus 110% ha le seguenti scadenze:
- per tutti il 30 giugno 2022;
- per gli edifici plurifamiliari da 2 a 4 u.i. il 30 giugno 2022
con possibilità di arrivare al 31 dicembre 2022 al 30 giugno 2022
si è arrivati almeno al 60% del SAL; - per i condomini il 31 dicembre 2022;
- per gli IACP il 30 giugno 2023 con possibilità di arrivare al
31 dicembre 2023 al 30 giugno 2023 si è arrivati almeno al 60% del
SAL.
Superbonus 110% e Bonus facciate: cosa ha previsto il documento
programmatico di Bilancio 2022
Ha fatto molto discutere il documento
programmatico di Bilancio 2022 approvato dal Consiglio dei
Ministri che, tracciando la strada per la prossima Legge di
Bilancio, ha parlato di proroga per le detrazioni fiscali previste
per il risparmio energetico e la riduzione del rischio sismico, ma
non ha previsto una sola parola da cui emergerebbe un allungamento
dell’orizzonte temporale per il bonus facciate.
Sappiamo che la strada è molto lunga e che le indiscrezioni che
parlano di proroga del superbonus solo per i condomini e IACP sono
ancora prive di concretezza. Ma, ad affossare la voglia di bonus
facciate anche per il 2022 ci ha pensato il
programma Le Iene che proprio di recente (lo stesso giorno
dell’approvazione del DPB22) ne ha evidenziato le maggiori
criticità:
- l’assenza di un massimale di spesa;
- Il mancato inserimento di una verifica di congruità dei costi
agganciata ad un prezziario ufficiale.
Due criticità che, invece, non esistono nel superbonus dove il
legislatore ha previsto precisi limiti di spesa per ogni intervento
e l’asseverazione dei costi da parte di un professionista
incaricato. Motivi che dovrebbero indurre ad una modifica del bonus
per le facciate ma non una sua fine.
Superbonus 110% e Bonus facciate 90%: le richieste di
proroga
Da più parti arriva però la richiesta di offrire un orizzonte
temporale più ampio. Le ultime le abbiamo registrate su Facebook
dove l’amministratore del gruppo “Bonus facciate
2020-2021“, Pasqualino Rocca, ha avviato
una petizione su
Change.org che ha già superato in pochi giorni le 2.500
firme.
Anche il mondo della politica si è attivato. La Deputata di
Forza Italia Erica Mazzetti ha ammesso “Lo stato
di salute dell’edilizia è specchio di quello economico e in
generale del Paese. Per questo la nuova effervescenza stimolata da
varie misure come quelle varate e rinnovate è un segnale
incoraggiante”.
“Le stime di crescita dopo il rimbalzo – continua la
deputata Mazzetti – non sembrano però così rosee. Faccio mie,
perciò, le preoccupazioni di Edoardo Bianchi, vicepresidente di
Ance, che mette in guardia sugli scenari attuali e futuri,
rimarcando la centralità dell’edilizia per un’economia come quella
italiana. Gli stessi bonus, come ricorda Bianchi, rischiano di
avere effetti di breve durata, se non resi strutturali e
programmabili, lo chiedo e chiediamo da tempo, per di più adesso
che iniziano a dare i frutti sperati“.
“Certo è che rispetto agli anni passati ci sono agevolazioni
e semplificazioni burocratiche significative, merito del nostro
lavoro parlamentare recepito dal governo Draghi – L’impegno
c’è e ci batteremo – conclude Mazzetti – ben consci delle
difficoltà delle finanze pubbliche, per rendere strutturali gli
incentivi: ogni euro nell’edilizia è ben investito, rende e
renderà“.
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