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Superbonus 110% e bonus facciate, presto detrazione al 75%! – Trend-online.com

La rivoluzione Draghi si sta lentamente delineando con i suoi punti fermi che ruotano attorno alla semplificazione delle procedure burocratiche.

Uno dei problemi evidenziati fin da subito dal Premier è l’enorme quantità di incentivi erogati dallo Stato che costa non solo in termini economici, ma pesa anche sul funzionamento della macchina statale. 

Questo perché spesso lo stesso cittadino invia contemporaneamente richiesta per più di un incentivo, quindi di fatto il Governo o l’organo che gestisce i bonus, come INPS e Agenzie delle Entrate, controllano i medesimi dati, relativi allo stesso nucleo familiare, tante volte quanti sono i bonus richiesti.

Un primo passo è stato fatto attraverso la semplificazione dei bonus famiglia INPS, parecchi dei quali dal 1 gennaio 2022 spariranno e saranno inclusi nell’Assegno Unico per i figli. In poche parole, ci sarà un solo bonus famiglia INPS 2022 che racchiuderà tutti gli altri benefici prima esistenti.

Lo stesso progetto è in programma per le agevolazioni ristrutturazione gestite dall’Agenzia delle Entrate.

Attualmente infatti ci sono una serie di agevolazioni che coprono ciascuna un particolare tipo di intervento edilizio. Anche gli importi e la modalità di erogazione sono differenti e questo presuppone un lavoro enorme dell’organo di verifica. 

Perció il MEF sta studiando la possibilità di raggruppare tutti gli incentivi per i lavori edilizi (bonus verde, bonus facciate, bonus mobili, Superbonus 110% e bonus casa) in un solo bonus ristrutturazione al 75%.

Nello specifico la modifica dovrebbe, secondo i piani, investire solo in un secondo momento il Superbonus 110% per cui, almeno a parole, è prevista una proroga al 2023, solo dopo cioè che saranno accorpati tutti gli altri bonus.

Per quanto riguarda gli importi, con il bonus ristrutturazione, come è già stato anticipato, lo sconto sarà del 75%, questo vuol dire che alcuni incentivi, come bonus facciate e Superbonus 110%, potrebbero risentirne pesantemente.

Cosa accadrà al Superbonus 110% con l’arrivo del bonus ristrutturazione 75%

È stato già anticipato che il Superbonus 110%, con cui si possono realizzare alcuni interventi a titolo completamente gratuito, sarà l’ultimo a sopravvivere al bonus ristrutturazione 75%, a cui sarà accorpato solo dopo la sua definitiva scadenza.

Al momento la fine del Superbonus 110% è prevista, secondo la normativa, il 30 giugno 2022. Esiste la possibilità di una scadenza al 31 dicembre 2022 solo per i condomini che entro giugno abbiano attuato il 60% degli interventi edilizi complessivi pianificati.

La proroga al Superbonus 110% ha fatto molto discutere il mese scorso, perché Draghi si era impegnato a garantire un primo allungamento dei tempi con gli emendamenti al DL Sostegni. Proroga che però non è stata inserita, in quanto all’ultimo momento l’esecutivo ha realizzato che i fondi per attuarla non erano reperibili. 

Draghi è così tornato sull’argomento affermando che la proroga al 2023 ci sarà, ma si dovrà aspettare la prossima Legge di Bilancio 2022 che sarà emanata a fine dicembre di quest’anno.

Presto o tardi comunque la misura si estinguerà, allora secondo i piani i lavori ammessi dal Superbonus 110% dovrebbero continuare a godere di un finanziamento statale, con il bonus ristrutturazione 75%, ma non saranno più gratuiti e avranno solo di una detrazione al 75%.

Quali sono i requisiti per usare il Superbonus 110%?

Per il momento, per godere dei benefici del Superbonus 110% resta un anno intero e forse anche più, se la proroga sarà finalmente approvata con Legge di Bilancio 2022.

L’agevolazione è certo tra le più amate dai cittadini perché permette la realizzazione di interventi edilizi a costo zero, con una sovvenzione statale del 100%.

I lavori ammessi dal Superbonus 110% sono: l’adeguamento sismico, la sostituzione degli impianti termici e la realizzazione del cappotto termico, che deve essere effettuata almeno sul 25% della superficie dell’edificio.

Questi lavori si chiamano in linguaggio tecnico interventi trainanti, cioè lavori principali, e si distinguono dagli interventi trainati, cioè i lavori aggiuntivi. 

Il Superbonus 110% prevede infatti la possibilità di usare il beneficio per altri tipi di intervento, ma solo se prima si realizza almeno uno degli interventi trainanti.

In parole semplici, se effettuate uno dei tre lavori sopra descritti allora avrete un finanziamento anche per lavori quali l’abbattimento delle barriere architettoniche, l’acquisto e l’installazione degli infissi, nonché di pannelli solari e stazioni per ricaricare i veicoli elettrici.

Si può usufruire del Superbonus 110% sia come detrazione Irpef in cinque anni, pagando cioè i lavori e poi chiedendo il rimborso mediante uno sconto sulle tasse.

Oppure con la cessione del credito o sconto in fattura, in quest’ultimo caso sarà l’impresa che avete scelto per i lavori che anticiperà i costi e chiederà di essere rimborsata attraverso un credito di imposta. 

In ultimo ricordiamo che con il recente DL Semplificazioni, quanti voglio chiedere l’incentivo non dovranno più presentare la complicata certificazione dell’attestazione dello stato legittimo dell’immobile, ma sarà sufficiente la sola CILA. Questa modifica è spiegata nel dettaglio nel video YouTube di Soluzioni Green:

Che ne sarà del bonus facciate con l’arrivo del bonus ristrutturazione 75%

Il bonus facciate è stata prorogato dalla Legge di Bilancio di quest’anno fino al 31 dicembre 2021, potrebbe quindi essere tra i primi incentivi ad essere accorpato al bonus ristrutturazione 75%. Insieme al Superbonus 110%, poi, dovrebbe essere uno di quelli a subire la maggiore riduzione di importo, passando dallo sconto del 90% a quello del 75%.

Il bonus facciate permette un finanziamento statale per la realizzazione di lavori di pulitura straordinaria o ristrutturazione delle pareti esterne degli edifici, in cui sono compresi i lavori sulle superfici opache, balconi, fregi ornamentali e grondaie.

Mentre non sono ammessi dal beneficio i lavori sulle pareti interne e anche sulle parti trasparenti, cioè non è ammessa la sostituzione degli infissi. 

Il bonus facciate può essere usato con la detrazione Irpef in cinque anni e a maggio 2020 la legge italiana ha stabilito che l’incentivo fosse fruibile anche con sconto in fattura e cessione del credito.

A questo proposito per la normativa aggiornata sulle modalità di fruizione bisogna far riferimento alla scheda online sul sito dell’Agenzia delle Entrate, perché l’ultima guida pdf è stata scritta prima di maggio 2020 e contiene l’errata e non aggiornata informazione che il bonus non si possa usare con sconto in fattura e cessione del credito.

Il bonus casa potrebbe aumentare il suo importo del 25%

Se l’arrivo del bonus ristrutturazione 75% abbasserà inevitabilmente gli importi erogati da bonus facciate e Superbonus 110%, una buona notizia però c’è! 

L’agevolazione ristrutturazione generica che include quasi tutti i lavori edilizi, nota anche come bonus casa, potrebbe subire invece una maggiorazione.

Al momento infatti essa offre una detrazione del 50%, fino al limite massimo di 96.000 euro, mentre con il nuovo incentivo lo sconto salirebbe di 25 punti percentuali arrivando al 75%.

In questo scenario dovrebbe diventare più facile eseguire i piccoli interventi di ristrutturazione edilizia negli interni, mentre più costose diventerebbero le opere imponenti sull’esterno degli edifici ammesse da bonus facciate e Superbonus 110%.

Il bonus mobili, importi e requisiti 2021!

Delle agevolazioni dedicate alla realizzazione di interventi edilizi fa parte anche il bonus mobili, che offre uno sconto sull’acquisto di grandi elettrodomestici ed elementi di arredo per gli immobili ristrutturati a partire dall’inizio del 2020.

Per il 2021 il bonus mobili offre uno sconto del 36%, fino al tetto limite di 16.000 euro. Al momento l’agevolazione è fruibile solo come detrazione Irpef in dieci anni, ma non è possibile usare sconto in fattura o cessione del credito. Si era parlato di recente della possibilità di consentire anche sconto in fattura e cessione del credito, inserendo la modifica tra gli emendamenti al testo del primo DL Sostegni, ma anche questa proposta è stata scartata in sede di voto.

Non è ben chiaro se e come il bonus mobili arriverà al 2022, cioè se così come lo conosciamo sarà accorpato a bonus ristrutturazione, perché per adesso non ci sono informazioni al riguardo.

Bonus verde, un incentivo per giardini e terrazze

Altro membro delle agevolazioni ristrutturazione è il bonus verde, che offre una detrazione del 36%, con un importo limite di 1.800 euro.

Il bonus verde può essere usato per la manutenzione straordinaria, la ristrutturazione e la sistemazione a verde di giardini pensili, aree scoperte e terrazzi, la creazione di tetti verdi e sistemi di irrigazione e pozzi.

L’incentivo ammette anche le spese sostenute per il mantenimento dello stato vegetativo, cioè la manutenzione ordinaria, di piante e alberi classificati tra quelli di interesse storico o paesaggistico e definiti dalla legge 10/2013.

L’incentivo copre i costi di acquisto di piante e alberi, ma solo se la spesa è inserita in un più ampio progetto di rinnovo. Non sono invece ammesse le spese sostenute per la costruzione di serre bioclimatiche.

Dov’è finito il bonus risparmio idrico?

Tra i bonus che permettono la realizzazione di lavori nelle abitazioni la Legge di Bilancio 2021 aveva introdotto il bonus risparmio idrico, un incentivo di 1.000 euro, per quanti sceglievano di cambiare rubinetti, docce e sanitari e sostituirli con nuovi pezzi a flusso d’acqua limitato e scarico ridotto.

L’incentivo, che avrebbe dovuto coprire i costi sia di acquisto che di installazione, non è però ancora entrato davvero in vigore e si attende il suo decreto attuativo.

Ad ogni modo, da normativa, con questo bonus sarebbe possibile acquistare e installare

  • vasi sanitari con un volume di scarico che non vada oltre i 6 litri d’acqua;
  • docce, miscelatori, rubinetti e apparecchi che controllano il flusso d’acqua, per bagno e cucina, che abbiano una portata massima di 6 litri d’acqua.

Collaboratrice di Redazione, classe 1984.
Ho una laurea Filologia Classica e ho conseguito un dottorato in Storia Antica, presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II, con una tesi sull’opera frammentaria di Asclepiade di Tragilo. Sono autrice di pubblicazioni scientifiche sul mondo classico e coeditrice di due volumi accademici internazionali. Dal 2015, mi sono trasferita in Inghilterra dove ho lavorato come copywriter freelance e come croupier al casinò.
Il mio motto è? “Naples is the flower of paradise. The last adventure of my life”.

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