Se si potesse fare una mappatura dei rischi legati al Superbonus
andrebbero messi in colore rosso, al primo posto, quelli derivanti
dall’inquadramento dell’edificio.
La natura dell’edificio
Stabilire che tipo di edificio si ha di fronte, da quante unità
immobiliari è composto (o potrebbe essere composto) e quali sono le
scadenze correlate, non è semplice. Se poi ci sono delle unità
pertinenziali è ancora più difficile. Soprattutto perché manca una
figura preposta a questo tipo di controllo, che prima dell’entrata
in vigore del decreto rilancio, non aveva particolari implicazioni
progettuali.
Il Legislatore (per ora) non ha specificato quale sia il
soggetto responsabile di questo inquadramento. Nell’ambito
dell’Ecobonus il tecnico asseveratore deve elencare il numero di
unità immobiliari ed i relativi sub. Nel Sismabonus invece è terra
di nessuno.
Il progettista strutturale infatti è chiamato ad asseverare nel
mod. B la riduzione del rischio sismico e la congruità “della
spesa ammessa a detrazione” con riferimento a un prezziario
ufficiale, dichiarando altresì “il costo complessivo
dell’intervento”, ma non dell’intervento “agevolato”. Poi
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