Superbonus 110% e cashback sembrano accomunati dallo stesso destino: quello di non essere rinnovati. Nell’ultima bozza del Recovery Plan è saltata la proroga al 2023 del maxi-sgravio per l’efficientamento energetico degli edifici, che quindi dovrebbe esaurirsi nel 2022. Non è detto però che i giochi siano chiusi, perché il testo non è ancora quello definitivo e non si può escludere un’ulteriore modifica prima del via libera in Consiglio dei ministri. Peraltro, il Cdm si riunirà oggi per esaminare il provvedimento, ma lo approverà solo la settimana prossima, dopo che Mario Draghi lo avrà presentato alle Camere fra lunedì e martedì. Infine, il testo sarà spedito alla Commissione europea il 30 aprile. L’intenzione di Mario Draghi, infatti, è di potenziare le risorse destinate a nuovi progetti nei settori-chiave della ricerca, riforme e digitale riducendo invece quelle che andavano a finanziare misure già inserite nei tendenziali di finanza pubblica.
Anche se per il momento non ci sono certezze, la scomparsa della prorogai Superbonus ha già suscitato l’ira di Confindustria. Di “gravissimo errore” parla il vicepresidente dell’Associazione, Emanuele Orsini, sottolineando che il mancato prolungamento della misura “danneggerebbe il settore delle costruzioni, volano dell’economia ad altissima densità di occupazione”.
Sul versante politico, sono favorevoli alla proroga fino al 2023 non solo Pd e M5S – i due partiti del governo Conte 2 che avevano concepito il superbonus 110% – ma anche Forza Italia. Ricordiamo che nel perimetro del superbonus 110% rientrano sia l’ecobonus 110% sia il sismabonus 110%.
Intanto, viaggia verso il capolinea anche il cashback. Nelle prime versioni del Recovery plan, l’esecutivo giallorosso aveva inserito 5 miliardi per rifinanziare la misura, destinata a esaurirsi nel 2021. Ma Bruxelles non è mai stata entusiasta di spendere soldi comunitari per un intervento che ha l’unico scopo d’incentivare l’utilizzo della moneta elettronica (anche perché, finora, i risultati sono stati piuttosto deludenti). Risultato: i 5 miliardi sono spariti dal piano targato Draghi e Franco.
Su questo punto il nuovo governo sembra andare incontro all’opposizione, visto che a inizio aprile Fratelli d’Italia aveva presentato una mozione (poi respinta) per “sospendere il piano cashback e a destinare le somme stanziate a tal fine per sostenere la ripresa delle categorie commerciali più colpite dalle misure anticovid”.
Source: firstonline.info
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