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Superbonus 110% e cessione del credito: a rischio 1 milione di posti di lavoro – Lavori Pubblici

Benvenuti sull’ottovolante “superbonus 110%”, una misura fiscale
nata allo scopo di creare posti di lavoro in un momento di
difficoltà per il Paese che rischia paradossalmente di mettere in
crisi tutto il comporto dell’edilizia. E si, perché chi si occupa
di edilizia ha il bruttissimo vizio di fare programmazioni a lungo
termine e pianificare gli investimenti almeno a 12/24
mesi…dimenticando però che in Italia è sempre rischioso
pianificare il futuro!

Superbonus 110%: le misure per il rilancio dell’edilizia

Sono stato il primo a criticare questa detrazione. Si poteva
fare meglio ma tanto si è fatto e solo chi non fa non sbaglia mai.
Una misura nata con un provvedimento normativo completamente
sbagliato che ha generato un blocco dei cantieri di oltre 4 mesi
nell’attesa del completamento del quadro normativo. Poi sono
arrivati correttivi su correttivi necessari per migliorare lo
strumento fiscale e renderlo applicabile ad una realtà complessa
come quella del comporto immobiliare italiano. Nel frattempo
migliaia di chiarimenti da parte degli Enti di controllo (Agenzia
delle Entrate ed Enea).

Ci sono voluti ben 14 mesi per arrivare al Decreto
Semplificazioni-bis che di fatto ha sbloccato il sistema superbonus
110% rendendolo più semplice da applicare. Poi è successo quello
che in realtà era prevedibile: la criminalità organizzata ha
trovato il sistema per frodare lo Stato mettendo a punto vere e
proprie truffe che hanno generato, secondo le stime, 4 miliardi di
crediti fittizi individuati e bloccati.

Ma, come detto, era tutto prevedibile e sembra curioso che tutti
i sistemi di controllo previsti non siano riusciti a bloccare
queste frodi. O meglio, se queste frodi sono state individuate,
vuol dire che il sistema messo a punto funziona e non ci dovrebbero
essere particolari problematiche per portare avanti una misura
fiscale che fino ad ora ha generato 20 miliardi di euro di
investimenti, considerando solo gli interventi di riqualificazione
energetica.

La cessione del credito

Tutto merito del Superbonus 110%? Niente affatto! Perché il vero
motore che ha fatto muovere tutto il sistema è rappresentato dalle
opzioni alternative alla detrazione diretta. Aver previsto un
sistema di cessione del credito infinito ha generato un mercato
pronto ad acquistare e rivendere detrazioni. Il credito fiscale si
è trasformato in una criptovaluta che ha spinto ulteriormente il
sistema edilizia.

Ma, come detto, le frodi individuate hanno portato il Governo
verso due scelte che nessuno si sarebbe mai immaginato:

  • la prima è stata quella di prevedere nuovi sistemi di controllo
    tramite le misure antifrode inserite prima nel D.L. n. 157/2021 e
    poi nella Legge n. 234/2021;
  • la seconda, la più incomprensibile, quella di limitare il
    sistema di cessione del credito ad una.

E proprio quest’ultima ha avuto le ricadute peggiori per il
sistema. Cassa Depositi e
Prestiti
e
Poste Italiane
hanno chiuso i rubinetti non acquistando più
crediti fiscali e altre Banche sono indirizzate verso la stessa
scelta. La conseguenza è chiara: molti lavori già avviati con
l’idea di cessione del credito dovranno essere finanziati dal
contribuente o dall’impresa con il serio rischio che le 4 quote
annuali previste per la ripartizione del credito superino la
capienza fiscale disponibile.

Class Action Nazionale dell’Edilizia – Tutti in piazza contro
il Governo!

Proprio per questo è stata organizzata dal deputato Alessio
Villarosa una Class
Action Nazionale dell’Edilizia
che si terrà domani a Roma a
Piazza della Repubblica.

L’art. 28 del ridicolo Decreto Sostegni-ter farà fallire
migliaia di imprese e renderà felici tantissime banche

afferma l’ideatore della Class action Villarosa – Questo perché
di fatto bloccherà tutte le cessioni di crediti edilizi creando un
monopolio tutto in mano alle banche che potranno decidere se
comprare i crediti, quali e quanti comprare e soprattutto a che
cifre
“.

Nel frattempo – conclude Villarosa – migliaia di
imprese dovranno rinunciare a lavori, migliaia di lavoratori
verranno licenziati e migliaia di cittadini non potranno usufruire
di una misura fondamentale per il paese che ne ha permesso la
ripartenza tanto decantata dai giornali che allo stesso tempo
criticano il Superbonus 110%. L’8 febbraio ci faremo sentire per
salvare il settore e centinaia di migliaia di lavoratori. Anche io
sarò in Piazza della Repubblica per la Class Action Nazionale
dell’Edilizia e vi invito a partecipare a questo evento contro le
assurde misure intraprese dal governo per penalizzare questo
settore”.

Source: lavoripubblici.it

Link all’articolo Originale tutti i diritti appartengono alla fonte.

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