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Superbonus 110% e frodi fiscali: i numeri che tutti devono conoscere – Lavori Pubblici

Giù la maschera sul superbonus 110%. “Alcuni di quelli che
più tuonano oggi sul Superbonus, che dicono che queste frodi non
contano, che bisogna andare avanti lo stesso, beh alcuni sono gli
stessi che hanno scritto questa legge e hanno permesso di fare i
lavori senza controlli. Se il Superbonus oggi rallenta è per i
sequestri deliberati dalla magistratura per questioni fraudolente
per 2,3 miliardi. Ma naturalmente le somme oggetto di indagine sono
molto, molto più alte
”.

Le dichiarazioni del Premier sul Superbonus 110%

Ad affermarlo è il Premier Mario Draghi durante la conferenza
stampa per la riforma del Csm, in cui non ha nascosto un punto di
vista, conosciuto sin dal suo insediamento al Governo quando
parlando di superbonus 110% lasciò sottintendere che si trattava di
una forma di indebitamento negativa.

Ma, in effetti, cosa non ha funzionato da maggio 2020 ad oggi?
quali sono le misure che hanno davvero generato le tanto discusse
frodi fiscali individuate dall’Agenzia delle Entrate e dalla
Guardia di Finanza? Me lo sono chiesto ieri
commentando le parole del Direttore dell’Agenzia delle Entrate
,
Ernesto Maria Ruffini, nel corso dell’audizione al Senato sul
disegno di legge di conversione del Decreto Legge n. 4/2022
(Decreto Sostegni-Ter).

I numeri dell’Agenzia delle Entrate

Durante l’audizione il Direttore dell’Agenzia delle Entrate ha
illustrato alcuni dati:

  • 4.787.653 comunicazioni di cessione o sconto in fattura;
  • 38,4 miliardi di euro di detrazioni cedute;
  • 4,4 miliardi di euro di crediti inesistenti.

Dai a cui è seguita la memoria in cui entrando nel
dettaglio si è compresa la suddivisione delle detrazioni per
singola misura fiscale:

Comunicazioni sconto in fattura e
cessione del credito al 31/12/2021

Misura fiscale Rif. Normativo

Importo

Comunicazioni

Superbonus art. 119 del D.L. n. 34/2020

13.391.416.571

1.339.195

Bonus facciate art. 1, commi da 219 a 224 della legge n. 160/2019

13.623.142.699

1.436.490

Ecobonus art. 14 del D.L. n. 63/2013

5.458.928.626

1.052.913

Bonus ristrutturazione art. 16 del D.L. n. 63/2013

4.974.423.098

932.778

Sismabonus art. 16-bis, comma 1, lettera i) del TUIR

967.129.662

24.896

Colonnine di ricarica art. 16-ter del D.L. n. 63/2013

1.184.051

1.381

Totale

38.416.224.707

4.787.653

Ma soprattutto i dati relativi alle percentuali di frodi, anche
queste suddivise per singola detrazione:

La classifica delle frodi
fiscali

Misura fiscale

Importo

Bonus facciate

46%

Ecobonus

34%

Bonus affitti

9%

Sismabonus

8%

Superbonus

3%

È facilmente comprensibile che la misura fiscale più soggetta a
frodi fiscali è proprio quella che fino al 12 novembre 2021 non
prevedeva alcun controllo: il bonus facciate. Una detrazione
“nobile” perché finalizzata al recupero o restauro della facciata
esterna degli edifici esistenti (inclusi quelli di sola pulitura o
tinteggiatura esterna) ubicati in zona A (centri storici) o B
(parti già urbanizzate, anche se edificate in parte).

Una detrazione con almeno due peccati originali:

  • l’assenza di limiti di spesa;
  • l’assenza di riferimenti tariffari e congruità delle
    spese.

Peccati che, uniti al meccanismo di cessione del credito
infinita, ha generato la maggior parte delle frodi fiscali.

E allora di cosa stiamo parlando? Dal 12 novembre 2021, con
molto ritardo (ma meglio tardi che mai), il meccanismo di cessione
del credito può contare su un sistema di controllo che
difficilmente consentirà numeri come quelli evidenziati
dall’Agenzia delle Entrate.

Prima è arrivato il Decreto Legge n. 157/2021 (Decreto
Antifrode) che ha stretto i controlli già previsti per il
superbonus 110% estendendoli a tutti i bonus edilizi che utilizzano
il meccanismo di cessione del credito. Una previsione che
consentirà maggiore controllo soprattutto sul bonus che più di
tutti ha generato la maggior parte di frodi fiscali che, tra le
altre cose, è diventato meno “appetibile” perché l’aliquota è scesa
dal 90% al 60%.

Il Sostegni-ter e la cessione del credito

A seguito di queste modifiche riprese ed affinate all’interno
della Legge n. 234/2021 (Legge di Bilancio 2022) è fuori dubbio che
il sistema sia stato regolamentato e che occorreva attendere almeno
un trimestre per verificarne i risultati.

Il Governo, mosso quasi dalla voglia di bloccare il sistema
delle detrazioni fiscali, ha operato la peggiore delle modifiche al
Decreto Legge n. 34/2020 (Decreto Rilancio): la limitazione al
meccanismo di cessione del credito ovvero il motore che ha sorretto
tutti i bonus edilizi nel biennio 2020-2021.

A questo punto, dati alla mano, sembrerebbe che il Governo
voglia nuovamente intervenire con dei correttivi che dovrebbero
trovare posto in un emendamento a cui sta lavorando unitamente al
Parlamento. Le prospettive, però, non sono rassicuranti. Anche
perché il Premier è stato chiaro “Non è che l’edilizia senza
Superbonus non va avanti o non funziona. Si è giovata di questo
strumento ma non bisogna pensare che senza non andrebbe
avanti”.

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