Ormai era chiaro, le decisioni “forti” sulla proroga al
superbonus 110% saranno rimandate alla prossima Legge di Bilancio.
A confermarlo il Presidente del Consiglio Mario Draghi durante le
Comunicazioni alla Camera dei Deputati, in vista della trasmissione
alla Commissione europea del Piano nazionale di ripresa e
resilienza (PNRR).
Indice degli argomenti
PNRR appannaggio del Governo e non del Parlamento
Dalle dichiarazioni dei deputati, che hanno preceduto le parole
del Presidente del Consiglio, si conferma quanto da noi
rilevato qualche giorno fa: il decadimento del
rapporto tra Governo e Parlamento, su cui andrebbe fatta qualche
riflessione. Il PNRR (in allegato la versione definitiva trasmessa
alla Camera), strumento sul quale si giocherà il futuro del Paese,
è stato infatti definito dal Governo senza consentire alcuna seria
partecipazione sociale e politica alla sua stesura. La Camera si è,
infatti, trovata a discutere un documento arrivato solo nelle
ultime ore senza alcun margine di tempo per consentirne ai deputati
un approfondimento. Fatto che viene confermato anche dal Presidente
della Camera Roberto Fico che ha evidenziato
l’assenza di una votazione sui contenuti del PNRR.
Il Governo del PNRR
Il governo del piano è stato strutturato su più
livelli. L’attuazione delle iniziative, delle riforme e la gestione
delle risorse finanziarie sono responsabilità dei Ministeri
competenti e delle autorità locali chiamate ad uno straordinario
impegno in termini di organizzazione, programmazione e gestione. Le
funzioni di monitoraggio e i contatti con la Commissione europea
sono affidate al Ministero dell’Economia e delle Finanza. È
prevista una cabina di regia presso la Presidenza del Consiglio dei
Ministeri con il compito di interloquire con le amministrazioni
responsabili in caso di criticità nell’attuazione del Piano.
Secondo le stime del Governo l’attuazione del PNRR prevede un
incremento del 3,6% del PIL superiore rispetto allo scenario senza
PNRR.
Superbonus 110% confermato fino al 2022 per i condomini e al
2023 per gli IACP
Il Premier Draghi ha confermato la detrazione fiscale
del 110% prevista dal Decreto Rilancio fino al 2022,
affermando che non c’è stato alcun taglio delle risorse stanziate
dal precedente Governo (oltre 18 miliardi di euro) che saranno
inserite all’interno del PNRR e del fondo complementare (parte
integrante del Piano).
Confermate, quindi, le proroghe che erano già state previste
nella Legge di Bilancio 2021 e che prevedono una scadenza:
- al 30 giugno 2023 per gli interventi effettuati dagli IACP, a
condizione almeno il 60 per cento dei lavori siano stati effettuati
alla fine del 2022; - al 31 dicembre 2022 per gli interventi effettuati dai
condomini, a condizione che almeno il 60 per cento dei lavori sia
stato effettuato entro il 30 giugno precedente.
La misura risulta quindi finanziata senza (probabilmente) la
necessità di approvazione da parte dell’Europa (come previsto
dall’art. 1, comma 74 della Legge di Bilancio 2021).
Proroga al 2023 per il solo Ecobonus?
Draghi ha anche confermato un impegno del Governo a prevedere
all’interno del prossimo disegno di legge di Bilancio
2022 una proroga al 2023 per
l’ecobonus tenendo conto dei dati relativi alla
sua applicazione nel 2021, con riguardo agli effetti finanziari,
alla natura degli interventi realizzati e al conseguimento degli
obiettivi di risparmio energetico e di sicurezza degli edifici. In
realtà, il Premier si riferiva probabilmente a tutte le detrazioni
fiscali del 110% e, quindi, non solo all’ecobonus 110% ma anche al
sismabonus 110%. All’interno del PNRR, infatti, leggiamo: “Per
far fronte ai lunghi tempi di ammortamento delle ristrutturazioni
degli edifici, per stimolare il settore edilizio, da anni in grave
crisi, e per raggiungere gli obiettivi sfidanti di risparmio
energetico e di riduzione delle emissioni al 2030, si intende
estendere la misura del Superbonus 110 per cento recentemente
introdotta (articolo 119 del Decreto Rilancio) dal 2021 al 2023 (al
30 giugno 2023 per gli interventi effettuati dagli IACP, a
condizione almeno il 60 per cento dei lavori siano stati effettuati
alla fine del 2022; al 31 dicembre 2022 per gli interventi
effettuati dai condomini , a condizione che almeno il 60 per cento
dei lavori sia stato effettuato entro il 30 giugno
precedente)“.
Le dichiarazioni alla Camera del Premier Draghi
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