Con la legge n. 51/2022 che ha convertito il
D.L. n. 21/2022, è stato inserito l’art. 10-bis,
che prevede un nuovo sistema di qualificazione delle
imprese per l’accesso ai benefici Superbonus
110%.
Superbonus 110% e obbligo attestazione SOA: la risposta del
settore alle critiche
In particolare, la norma ha previsto che l’esecuzione dei lavori
di importo superiore a 516mila euro, relativi agli
interventi previsti dall’articolo 119 ovvero dall’articolo 121,
comma 2, del D.L. n. 34/2020 (Decreto Rilancio),
dovrà essere affidata a imprese qualificate ai
sensi dell’art. 84 del D.Lgs. n. 50/2016 (Codice dei
contratti pubblici). Se dall’1 gennaio 2023 al 30 giugno
2023 è previsto un regime transitorio in cui si potrà dimostrare di
avere stipulato un contratto per la qualificazione da parte di un
soggetto terzo, dall’1 luglio 2023 per accedere alle detrazioni
fiscali l’attestazione sarà obbligatoria.
Sull’obbligo di attestazione sono intervenute le
associazioni di categoria, ribadendo come la norma
sia stata fortemente voluta dai protagonisti del settore
per dare risposta concreta al bisogno
di trasparenza, correttezza e affidabilità delle
imprese.
In particolare, in una nota a firma di
UNIONSOA, GeneralSoa e
Unione Soa Italiane si legge che il provvedimento
mette a frutto l’esperienza maturata nell’ambito della
ricostruzione del “cratere del terremoto” del Centro Italia, e
rappresenta un implicito apprezzamento che il legislatore ha inteso
rivolgere alla attività svolta dalle SOA,
sottolineando ancor di più il
ruolo delle Società Organismo Attestazione quale
presidio di legalità e di efficienza organizzativa.
SOA come contrasto alle frodi fiscali
Le associazioni sottolineano quindi come il sistema di
qualificazione SOA sia stato riconosciuto
come uno degli strumenti per
contrastare il fenomeno delle numerose frodi fiscali
e per accertare i requisiti di qualità e correttezza
delle imprese incaricate dei lavori. L’attestazione permette di
evitare la creazione di imprese
fantasma, nate ad hoc per
l’acquisizione degli incentivi statali.
Ma non è tutto rose e fiori, perché sono state numerose le
critiche all’introduzione di questo paletto, e non sempre con toni
blandi. Da qui l’intervento delle associazioni del settore:
“Malgrado la manifesta e ormai condivisa efficienza
dell’attuale sistema di qualificazione ormai da molti anni snodo
centrale nell’ambito degli appalti
pubblici, l’introduzione di tale vincolo è stato oggetto di forti
critiche provenienti da alcune Associazioni che,
nell’intento di contrastare tale modifica legislativa, hanno
adottato quale strategia comunicativa quella di attaccare con veemenza le Società Organismo
Attestazione, screditandone a più riprese
l’operato”.
Le SOA quindi non ci stanno. “Non possiamo esimerci dal
sottolineare che le SOA –
operando da oltre 20 anni nell’assoluto
rispetto della normava vigente – forniscono un
contributo coerente e decisivo
all’efficienza del sistema degli appalti pubblici”. E
guardano con fidiucia alle imprese che si stanno adeguando
alla normativa. “Siamo certi che gli stessi soggetti economici
che si apprestano a ottenere per la prima volta la qualificazione
SOA, in presenza di una reale valorizzazione delle proprie capacità
esecutive nonché della propria ‘storicità di impresa’, ne condividono responsabilmente
l’importanza quale strumento di garanzia rispetto all’utilizzo di
fondi pubblici”.
Source: lavoripubblici.it
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