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Superbonus 110% e Risposte AdE: necessario coordinamento nazionale – Lavori Pubblici

Nell’era del web e dei social la comunicazione ha assunto un
ruolo sociale senza precedenti. Le informazioni circolano alla
velocità di un click e sempre più spesso un dato rilevato a
Vipiteno riesce ad arrivare a Lampedusa dopo pochi secondi. La
qualità dell’informazione e la sua tempistica diventano, quindi,
due fattori strategici e che spesso influenzano il modus operandi
di chi quei dati li utilizza nel suo lavoro.

Informazione e Agenzia delle Entrate: il Superbonus

E tra le informazioni che nel biennio 2020-2021 rientrano nella
top ten di ricerca degli italiani sono certamente da annoverare: “Superbonus 110%” e “Chiarimenti Agenzia
delle Entrate
“. Il primo perché le detrazioni
fiscali del 110%
messe a punto a maggio 2020 con il
Decreto Rilancio hanno monopolizzato l’attenzione di contribuenti,
tecnici e imprese (praticamente ormai tutti ne parlano e provano a
capirne qualcosa); il secondo perché la normativa non propriamente
limpida ha costretto in un susseguirsi di domande agli enti di
controllo più rappresentativi tra cui l’Enea ma soprattutto
l’Agenzia delle Entrate. Quest’ultima solo nell’ultimo biennio ha
ormai superato le 7.000 risposte ad interpelli che riguardano il
bonus 110% (e se non sarà un record è certamente un numero molto
importante). Risposte fornite sia dalla Direzione centrale che da
quelle regionali dell’Agenzia delle Entrate.

Risposte i cui effetti, come detto, sono determinanti e hanno
valore relativamente alle tempistiche con le quali sono state
rilasciate.

Superbonus 110%, Sismabonus, interventi locali, unità
strutturale e progetto unitario

Uno dei casi più rappresentativi di quanto suddetto riguarda il
superbonus e ancora più nello specifico il sismabonus
110%
o supersismabonus che riguarda gli
interventi nei centri storici. Argomento sul quale
si è dibattuto parecchio soprattutto dopo la
risposta dell’Agenzia delle Entrate
ad un interpello a cui era
seguita la risposta n. 4
di luglio 2021
della Commissione consultiva per il monitoraggio
dell’applicazione del D.M. 28/02/2017 n. 58 e delle linee guida ad
esso allegate che ha chiarito (si spera definitivamente) alcuni
concetti relativi agli interventi strutturali
sugli aggregati edilizi.

In particolare, con la risposta n. 4 la Commissione ha
confermato che nel caso di interventi nei centri storici, il
concetto di “progetto unitario” deve essere
riletto e interpretato, attualizzandolo e rendendolo aderente alle
definizioni di cui alle NTC 2018 (cap. 8.7.1) e alla sua Circolare
esplicativa (cap. 8.7.1.3.2). Ed, in particolare, il riferimento ai
progetti unitari contenuto nell’art. 16-bis, comma 1, lettera i)
del DPR n. 917/1986 deve essere inteso come limitato al
concetto di singola unità strutturale e non
all’intero aggregato edilizio che tipicamente caratterizza i centri
storici. Via libera, quindi, agli interventi locali anche nei
centri storici.

Sismabonus: nuovo interpello e nuovi dubbi

Ma, mi ripeto, nell’era del web e dei social bisogna fare sempre
molta attenzione perché l’informazione, benché anche immediata va
sempre contestualizzata al momento in cui l’interpello viene
presentato e la risposta fornita. Un nostro lettore ci segnala,
infatti, l’interpello n. 914-905/2021 (allegato)
presentato da un contribuente il 23 giugno 2021
alla Direzione Regionale della Campania dell’Agenzia delle Entrate,
la cui risposta è arrivata il 26 agosto 2021.

Risposta arrivata lo stesso giorno di quella pubblicata dalla
direzione
Centrale dell’Agenzia delle Entrate
su un analogo
argomento.

Da una parte la Direzione centrale ha ammesso che nei centri
storici il superbonus è ammissibile qualora il competente
professionista abilitato attesti che gli interventi relativi
all’adozione di misure antisismiche e all’esecuzione di opere per
la messa in sicurezza statica siano “di riparazione o locali”, come
definiti al punto 8.4.1 delle Norme tecniche delle costruzioni del
2018, nel rispetto di tutti gli adempimenti, requisiti e condizioni
previsti dal comma 4 dell’articolo 119 del Decreto Legge n.
34/2020.

Dall’altra parte, la Direzione Regionale per la Campania
continua con l’assunto (precedente il parere reso dal CSLP) per cui
la collocazione dell’edificio in centro storico impedisce la
fruizione del superbonus in caso di interventi di riduzione del
rischio sismico eseguiti autonomamente in assenza di un progetto
unitario, prescindendo dalla circostanza che l’edificio interessato
da detti lavori costituisca unità strutturale indipendente.

Risposta chiaramente non in linea con quanto chiarito dal CSLP e
dalla stessa direzione centrale.

Superbonus: necessario coordinamento nazionale

Avendo seguito la materia dalle sue origini e dopo aver studiato
la normativa di rango primario, tutti i provvedimenti attuativi, le
risposte dell’Agenzia delle Entrate, dell’Enea, del Governo, delle
Commissioni per il monitoraggio, del Parlamento, del Governo, sono
sempre più convinto della necessità di un ente nazionale che possa
coordinare a livello nazionale le richieste di interpello magari
fornendole in modo aggregato su macroargomenti. Con la proroga al
2022 per il superbonus, è sempre più importante riuscire a fornire
risposte chiare, univoche e che non disperdano l’attenzione di
tutti gli attori coinvolti.

Tu che ne pensi? scrivimi a redazione@lavoripubblici.it o sulla nostra pagina Facebook.

Source: lavoripubblici.it

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