di Franco Metta
A pochi giorni dall’ok di Bruxelles al PNRR italiano è arrivato dal Parlamento anche il via libera al Fondo nazionale complementare al PNRR e che riguarda sempre un periodo di cinque anni, dal 2021 al 2026. Il valore complessivo del fondo, così come previsto dal D.L. 59/2021, convertito in legge dalla Camera dopo gli emendamenti del Senato, è di 30,6 miliardi.
Il fondo complementare ha lo scopo di finanziare attività e investimenti che comunque sono necessari e strategici per assicurare la ripresa e la crescita del Paese. Per esempio verrà costituita una riserva esclusiva in favore delle produzioni biologiche italiane pari al 25% degli stanziamenti dedicati ai contratti di filiera e di distretto per agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo, che complessivamente ammontano a 1,2 mld di euro.
Inoltre, con parte delle risorse del Fondo complementare (con 4,5 miliardi complessivi), viene prorogato l’Ecobonus al 110% al 2022 (con possibile prolungamento a tutto il 2023) e già adesso fino a metà del 2023 per le case popolari Iacp; saranno finanziati anche Sismabonus, incentivi al fotovoltaico e l’installazione di colonnine di ricarica per le auto elettriche.
Un capitolo di spesa, circa 500 milioni di euro, è riservato alla ricerca in ambito sanitario e assistenziale, con risorse gestite dal dicastero dell’Università. Ci sono poi gli interventi per la manutenzione straordinaria delle strade interne, legati anche a fenomeni di dissesto idrogeologico, per un valore stimato di 300 milioni di euro.
Infine, non meno importanti, gli stanziamenti per il Sud, soprattutto in tema di infrastrutture e trasporti. Queste risorse dovrebbero coprire il 50% del costo di rinnovamento della flotta di bus e l’80% di quelli per l’ammodernamento delle linee ferroviarie regionali.
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