«Una misura che funziona molto bene e che ci siamo impegnati a prorogare al 2023». Quindi, il Superbonus 110% andrà avanti. Lo assicura la viceministra dell’Economia Laura Castelli sottolineando, «per evitare falsi allarmi», che il decreto Sostegni appena approvato al Senato «non interviene in nessun modo» sulla misura cara ai Cinque Stelle, «né tantomeno sulla cessione del credito». E anzi conferma l’impegno a prorogarla fino al 2023.
E anche il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani è convinto della bontà dell’agevolazione fiscale per l’adeguamento energetico e sismico delle abitazioni, «è una misura fondamentale, straordinaria ma importante per accelerare l’efficientamento energetico ma riconosce», dice, però riconosce anche che qualcosa va cambiato per renderla più semplice e quindi più fruibile. «Ci sono stati dei problemi iniziali perché alcune complicazioni burocratiche hanno scoraggiato molti ad utilizzarlo — riflette — , ma stiamo analizzando i problemi da attenuare o eliminare per incentivare tutti ad utilizzarlo». Servono, dice Cingolani, «regole più chiare: il Superbonus deve essere un acceleratore non un generatore di problemi».
E Confedilizia rivela che proprio a causa della farraginosità delle procedure, solo lo 0,1% dei condomini ha finora avviato i lavori attraverso il Superbonus, pur riconoscendo il «passo in avanti» fatto nel decreto Sostegni con l’estensione della misura per i condomini a tutto il 2022 senza le precedenti condizioni. «È ancora un dato basso — dice il presidente Giorgio Spaziani Testa — che deve convincere da un lato a spostarne al più presto in avanti la durata», ma dall’altro a introdurre «alcune modifiche, come l’inserimento di altri beneficiari, e risolvendo il problema dei controlli che possono arrivare a durate mostruose anche di 13 anni: interventi necessari altrimenti il Superbonus non decollerà mai». Modifiche invocate anche da Forza Italia che chiede di inserirle nel prossimo decreto Semplificazioni.
Source: corriere.it
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