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Superbonus 110%, gli artigiani: ”Ci sono più imprese attive dopo il -10% degli ultimi 10 anni. Risale anche la manodopera: +3% contro il -50% tra il 2008 e il 2018” – il Dolomiti

TRENTO. “E’ sicuramente positiva la proroga del Superbonus 110%”. Spiega Marco Segatta, presidente dell’associazione artigiani del Trentino. “Aspettiamo di capire quali sono le categorie di beneficiari. Le precedenti scadenze di giugno e dicembre 2022 riguardano rispettivamente i privati e i condomini: dobbiamo comprendere come cambiano i requisiti, ma questa manovra è senza dubbio importante”.

Il governo ha sbloccato le risorse per prorogare il Superbonus 110% per altri 2 anni. Il via libera è arrivato con il semaforo verde del Consiglio dell’Unione europea al Pnrr italiano. Anche in Trentino tanti si sono affidati a questa misura. E gli industriali e gli artigiani si trovano sulle stessa lunghezza d’onda (Qui articolo). 

“La partenza è stata con il rallentatore – aggiunge Segatta – poi l’iter burocratico è stato semplificato e da quel momento il Superbonus è stato sfruttato sicuramente di più, anche se i termini stretti hanno po’ messo in difficoltà le aziende e i cittadini. La proroga consente una miglior programmazione e pianificazione lato cliente e impresa. E’ ora importante approfondire le specifiche per vedere come si applica il regolamento”.

Dopo oltre un decennio particolarmente complicato, il settore edilizio ha riacceso il motore di un comparto molto importante per l’economia. “I fatturati delle imprese – dice Segatta – sono cresciuti rispetto al 2019 mentre hanno poco senso naturalmente i confronti con l’anno scorso perché praticamente tutto si è fermato. Le aziende lavorano il Superbonus 110% è un ottimo strumento, queste azioni hanno dato un po’ di ossigeno al comparto dopo un periodo molto complicato”.

Un insieme di agevolazioni per tutti quegli interventi edilizi per l’efficientamento energetico, la messa in condizione di edifici pubblici e privati, di poter contenere i consumi, che hanno rivitalizzato un settore. Ok anche al bonus che prevede il credito d’imposta sul 90% dell’importo dei lavori di rifacimento.

Oltre alla partenza con il freno a mano un po’ tirato a causa della burocrazia, non sono mancate criticità per il reperimento della manodopera. “Ci sono state delle difficoltà – evidenzia il presidente degli artigiani – ma le assunzioni sono aumentate del 3% dopo che tra il 2008 e il 2018 abbiamo registrato un -50%. L’incidenza dei contratti determinati è molto alta, però serve una una visione d’insieme: se il mercato si mantiene su buoni livelli, le imprese possono pensare alle stabilizzazioni”. 

Un altro nodo è stato l’aumento del costo della materia prima. “I prezzi – continua Segatta – sono saliti con percentuali anche a doppie cifre. Ma la proroga dei termini porterà a una normalizzazione delle quote. Inoltre ci sono più imprese operative. I dati dell’albo artigiani segnano un +0,8%: una crescita che può sembrare contenuta, però c’è un’inversione di tendenza dopo il -10% nell’arco degli ultimi 10 anni”.

La richiesta è quella di prorogare anche il bonus facciate. “Purtroppo – prosegue il numero degli artigiani – non è stato molto utilizzato perché è scoppiata l’epidemia Covid ma questa misura è davvero interessante e si inserisce in tutte quelle azioni che valorizzano la sostenibilità e la salvaguardia ambientale”. 

Sono diversi i cantieri spuntati in Trentino per sfruttare questo pacchetto di agevolazioni. A Marilleva si prevede un grandissimo restyling della località e degli immobili costruiti negli anni ’70 e ’80. Un investimento da 50 milioni di euro per la ristrutturazione di 8 condomini, circa 750 unità abitative e 150 camere d’albergo, con l’aggiunta di una quindicina di altre strutture (1.200 unità abitative e 200 camere d’hotel) si dovrebbe arrivare a un volume di altri 80 milioni (Qui articolo). 

“L’ecobonus, il 110% e il bonus facciate permettono di riqualificare e rivitalizzare gli edifici costruiti tra gli anni ’60 e ’80. L’architettura chiaramente è figlia di quell’epoca ma ci possono essere grandi margini di miglioramenti perché l’edilizia è cambiata, le aziende si sono specializzate, la tecnologia e i materiali sono più performanti per rispondere ai criteri più moderni. E’ indubbio che i centri abitati possono modificare il proprio volto”, conclude Segatta.

Source: ildolomiti.it

Link all’articolo Originale tutti i diritti appartengono alla fonte.

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