I primi dati sul Superbonus del 110%, che avrebbe dovuto dare nuovo impulso all’economia delle costruzioni, evidenziano un flop. Così, in questi giorni, il Governo è alle prese con le modifiche alle procedure per l’ottenimento della detrazione fiscale, per semplificare l’iter burocratico.
Il Superbonus 110% è un’agevolazione prevista dal Decreto Rilancio per interventi specifici in ambito di efficienza energetica, di interventi antisismici, di installazione di impianti fotovoltaici o delle infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici. La misura alza al 110% l’aliquota di detrazione delle spese sostenute per un periodo inizialmente stabilito dal 1° luglio 2020 al 30 giugno 2022, ma ora prorogato fino al 2023.
Molti cittadini, però, hanno riscontrato difficoltà nelle procedure di ottenimento del bonus per via dell’eccessiva burocrazia. A causare i maggiori problemi e i rallentamenti è la richiesta della doppia conformità degli edifici, che può richiedere attese anche di oltre quattro mesi.
Due le ipotesi di modifica. La prima: sostituzione della certificazione di conformità con una Cila asseverata, ossia la comunicazione di inizio lavori. La seconda prevede che la certificazione possa essere assorbita dalle dichiarazioni sul rispetto dei requisiti tecnici e la congruità delle spese, redatte dai professionisti, come già previsto dalla norma per l’ottenimento del superbonus.
In questo modo, si eliminerebbe l’obbligo per i tecnici abilitati di attestare alcuni dati relativi allo stato legittimo dell’immobile, sostituendolo con un semplice certificato di conformità. Le certificazioni richieste saranno quelle che attestano l’assenza di abusi edilizi e il rispetto delle prescrizioni urbanistiche.
Sempre in vista di uno snellimento dell’iter burocratico, si velocizzeranno le pratiche per la Valutazione di impatto ambientale (Via). Il che, si spera, consentirà l’apertura di molti cantieri.
Source: ilquotidianoitaliano.com
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