Nel mio condominio sono stati decisi alcuni lavori per usufruire del superbonus. Ne vorrei approfittare per cambiare gli infissi nel mio appartamento, dove però a suo tempo ho compiuto lavori di ampliamento irregolari e mai sanati. Ho letto che sono intervenute novità legislative e di semplificazione che mi consentirebbero ugualmente di usufruire dell’agevolazione. È così?
Il decreto semplificazioni, convertito come legge 108/2021, prevede che per tutte le opere finalizzate al superbonus, qualora non consistano in interventi di demolizione e ricostruzione, basta inviare una comunicazione semplificata di inizio lavori al comune (la Cila). La dichiarazione deve limitarsi a dare una descrizione dei lavori e contenere solo gli estremi delle autorizzazioni comunali (permesso, licenza, a seconda dell’epoca) che hanno consentito l’edificazione e solo se la costruzione è stata conclusa dopo il 1° settembre, altrimenti basta attestare che l’ultimazione è antecedente. Non bisogna però dichiarare nulla sullo stato di legittimità urbanistica dell’edificio e delle singole unità immobiliari, come previsto in origine. Per venire al cuore della questione, gli abusi edilizi fanno sempre venir meno il diritto alle agevolazioni fiscali a meno che non si proceda a una sanatoria (articolo 49 Dpr 380/01, Testo unico dell’edilizia) e il decreto semplificazioni non ha cambiato queste regole, ma ha solo eliminato l’obbligo di asseverare lo stato di legittimità dell’immobile. Il rischio quindi di vedere contestato il bonus sui lavori interni in caso di controllo, che spetta comunque al Comune e non al Fisco, c’è,mentre in nessun caso un abuso su un singolo immobile può pregiudicare l’agevolazione per i lavori sulle parti comuni. È comunque opportuno sanare gli abusi perché la regolarità urbanistica è requisito indispensabile in caso di cessione dell’immobile.
Con la consulenza di Gino Pagliuca
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Source: corriere.it
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