Per l’attuazione del “superbonus 110%” che incentiva gli interventi di efficientamento energetico e sismico del patrimonio edilizio esistente in Basilicata si registrano gravi ritardi che incidono sui cittadini per la realizzazione dei programmi di lavoro e sul comparto fortemente penalizzato dalla pandemia con il ricorso alla cassa integrazione per migliaia di operai edili. E’ quanto sostengono in una nota congiunta le segreterie regionali Uil e Feneal Uil.
Com’è noto il governo Conte (prima) ed il Governo Draghi (dopo) hanno varato una serie di provvedimenti volti al rilancio dell’economia gravemente colpita dall’epidemia in corso. Uno degli interventi fondamentali per il rilancio dell’economia nazionale ed anche lucana, soprattutto nel settore edilizio, è il così detto “superbonus”. Il governo nazionale, consapevole dell’importanza della misura ha emanato una serie di provvedimenti volti a semplificare le procedure burocratiche per l’inizio dei lavori nei cantieri.
Alcune regioni italiane stanno semplificando l’iter burocratico per il rilascio delle autorizzazioni edilizie con una serie di provvedimenti legislativi. In Basilicata invece accade l’esatto contrario. Sono giunte al sindacato – riferiscono Uil e Feneal – numerose segnalazioni e proteste da parte degli addetti al settore ma anche da parte dei semplici cittadini.
Com’è noto infatti per poter fruire del superbonus 110% occorre la piena conformità degli immobili e pertanto i tecnici chiamati a certificare lo stato legittimo degli stessi per poter dar corso alle pratiche stanno richiedendo sanatorie edilizie per eliminare (nel rispetto della legge) le difformità presenti sugli immobili. In Regione, all’ufficio Difesa del Suolo del Dipartimento Infrastrutture, diretto dall’assessore Donatella Merra, la verifica di tutte le pratiche in sanatoria viene svota da un solo tecnico.
Tale ufficio ha un arretrato enorme di pratiche ed impiega, in violazione delle norme sul procedimento amministrativo (L 241/90), anche un anno per rilasciare le sanatorie. La legge Regionale dell’Emilia Romagna fatta dalla Giunta Bonaccini, solo a titolo di esempio, vincola gli uffici Regionali e Comunali al rilascio dei provvedimenti autorizzativi in soli 15 giorni
Per Uil e Feneal questa situazione è estremamente grave poiché i ritardi burocratici causati dalla cattiva organizzazione dell’ufficio Difesa del Suolo della Regione Basilicata danneggiano: i Cittadini che si vedono vanificata la concreta possibilità di sfruttare quest’occasione unica per l’efficientamento energetico e per la messa in sicurezza sismica dei propri immobili quasi a costo zero; le imprese edili ed il relativo indotto per la mancata apertura dei cantieri, imprese particolarmente colpite dalla pandemia ed ormai prossime al collasso economico; gli operai ed i tecnici che si vedono preclusa un’importante opportunità di lavoro.
Source: basilicata24.it
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