Il giovane geometra che sta svolgendo il servizio civile al municipio di Endine è stato arruolato nell’ufficio tecnico, per scartabellare gli atti e passare al setaccio l’archivio. Il sindaco di Pagazzano, Daniele Bianchi, invece, aveva inoltrato la domanda al ministero per richiedere personale aggiuntivo: non ha mai ricevuto risposta e ha perso le speranze. A Solza, all’ufficio tecnico c’è un terzo del personale previsto e sono gli altri dipendenti ad aiutare l’architetto nelle ricerche. Intanto pile di richieste e faldoni s’accumulano sulle scrivanie. Bonus 110%, bonus facciate, eco bonus e super eco bonus, bonus verde: le agevolazioni fiscali, che fanno tanto gola ai cittadini, sono un incubo materializzato per i dipendenti in uffici ridotti all’osso dalla mancanza cronica di personale.
«Non ci hanno pensato a livello centrale che avrebbero mandato in affanno i piccoli comuni? È praticamente impossibile far fronte a tutte le richieste», commenta Carla Rocca, sindaco di Solza. Nel paesino, poco più di 2.000 residenti, c’è un solo tecnico, che lavora 18 ore a settimana, a sbrigare da solo pratiche pubbliche e private: «Siamo senza personale da anni — continua Rocca —, non si trovano tecnici con i requisiti richiesti da assumere». Per avere accesso alla detrazione completa delle spese, garantita dal bonus 110%, è obbligatorio presentare mappe e atti relativi agli immobili: «Sarebbe uno strumento efficace anche per far emergere le difformità e sanare le problematiche legate al patrimonio immobiliare, sistemare gli archivi — spiega il sindaco —. Un’opportunità per i Comuni se il piano fosse spalmato su cinque anni. Con un solo anno di tempo corrono tutti, ricevo continuamente telefonate dei miei concittadini che chiedono tempistiche o si lamentano. Li capisco, parliamo di somme di denaro molto alte che senza le agevolazioni probabilmente non avrebbero da investire. La norma va ristudiata per dare respiro e modo di lavorare». L’ostacolo maggiore è il formato cartaceo: la documentazione che risale anche solo agli anni ‘60 e ‘70, nella maggior parte dei casi, non è stata digitalizzata: «Non ci sono pdf o file salvati nei cloud — spiega Marco Milesi, sindaco di San Giovanni Bianco (4.660 abitanti) —, bisogna andare fisicamente in archivio e fare le ricerche. Poi spesso emergono disallineamenti fra quello che c’è sulla carta e lo stato dei fatti e bisogna provvedere. L’ufficio tecnico è in affanno, ma so che anche le imprese che devono eseguire i lavori sono in difficoltà. È tutta una rincorsa».
A Endine Gaiano le richieste di accesso agli atti per le pratiche edilizie erano 26 nel 2019, sono salite a 42 nel 2020 e arrivate a 51 quest’anno (il dato è aggiornato a ieri). «Il lavoro è certamente aumentato — commenta il sindaco Marco Zoppetti —, mesi fa la situazione normativa non era chiarissima e abbiamo dovuto farvi fronte». I 4 tecnici che compongono l’ufficio comunale, però, stanno mantenendo il ritmo delle richieste: «Abbiamo la fortuna di avere un ragazzo impegnato nel servizio civile, è un geometra, gli sono state assegnate mansioni tecniche — spiega Zoppetti —. C’è poi un architetto che si occupa solo di edilizia privata». E mentre a Serina, 2.024 residenti, la situazione non è preoccupante: «Stiamo andando bene — assicura il sindaco Giorgio Cavagna — qualche richiesta è arrivata, ma i due dipendenti non sono in difficoltà»; a Pagazzano, che conta 2.079 cittadini, la situazione è ben diversa. «L’ufficio è oberato di lavoro — dice il sindaco Daniele Bianchi — ho solo due dipendenti part time e non posso assumere per sanare la posizione vacante perché è in atto il concorso».
Bianchi aveva inoltrato la richiesta per ricevere il personale ad hoc messo a disposizione dal ministero: «Ma la pratica è arenata, non ho avuto risposta», continua. «Sono parole spese in campagna elettorale a livello nazionale, ma poi non arrivano i decreti attuativi e tutto ricade sulle spalle dei sindaci — aggiunge a proposito il sindaco di Piario, Pietro Visini —. I grandi Comuni hanno uffici attrezzati e possibilità di implementarli. Noi piccoli, finché non ci uniremo, faremo fatica». Visini ha assunto una giovane architetta quattro ore a settimana: «Il venerdì mattina affianca l’unico dipendente dell’ufficio tecnico che lavora 12 ore a settimana — spiega —, le pratiche per i bonus sono una quarantina, ma con così poche forze si fa fatica a evaderle». Anche a Costa Valle Imagna, 547 cittadini sul versante di Valcava, è stato assunto part time e fino alle fine dell’anno un tecnico per affiancare l’altro unico dipendente comunale. «I residenti non vogliono lasciarsi scappare le agevolazioni — dice il sindaco Umberto Mazzoleni —, abbiamo dovuto rinforzare l’ufficio, da noi la realtà è piccola, prima dei bonus un solo tecnico riusciva a fare tutto».
21 settembre 2021 | 08:30
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