Presentati stamani in conferenza stampa nella sede di CNA Veneto a Marghera, la seconda parte dell’ultimo Focus del 2021 sull’impatto del Covid 19 sull’economia del territorio del Veneto dell’Osservatorio Economia e Territorio condotto dal Centro Studi Sintesi e centrato sul Sistema Casa e sull’impatto del Superbonus sulla ripresa del settore edile del Veneto.
I dati dello studio riferiscono come dopo un decennio di gravissima crisi per tutto il settore edile, finalmente negli ultimi due anni, nonostante il Covid, ci siano stati segnali di ripresa. Una ripresa certamente rafforzata dai recenti incentivi fiscali, grazie ai quali l’intero Sistema Casa – che comprende, oltre alle committenze, le imprese, le PMI dell’intera filiera artigiana collegata – è ripartito e sta consolidando la propria ripresa.
«Il disegno di Legge di Bilancio per il 2022 approvato dal Governo è indispensabile per consolidare la ripresa avviata in questi mesi – ha commentato il Presidente CNA Veneto Moreno De Col (nella foto di copertina) –. Tra i molti punti chiave funzionali alla ripresa, i bonus fiscali sono stati fondamentali per l’intero Sistema Casa, primo tra tutti il Superbonus che ha dato un importante impulso alla ripartenza di una filiera di cui le PMI sono parte integrante. Ma ciò che auspichiamo è che queste misure fiscali siano di lungo respiro per garantire continuità e certezze sia ai committenti che alle imprese e agli artigiani che fanno parte della filiera. Solo la certezza nella durata dell’utilizzo di questi incentivi fiscali può sostenere una svolta duratura e di lungo periodo per il sistema economico del nostro territorio.»
Superbonus in vigore sino al 31 dicembre 2023 per i condomìni, ma per le case indipendenti la proroga è valida solo sino al 31 dicembre 2022.
«Temiamo siano tempi troppo stretti per procedere nell’utilizzo di questi strumenti con lunga gittata – aggiunge il Segretario CNA Veneto Matteo Ribon (nella foto che segue) –. Sarebbe opportuno poter contare su di una proroga più ampia anche per le unità abitative indipendenti al di là del tetto Isee di 25mila euro che, di fatto, taglia fuori moltissimi proprietari che potrebbero o vorrebbero accedere al Superbonus. Per effetto domino, questo limite potrebbe portare già con il prossimo anno ad un blocco di tutti gli interventi anche per le imprese e per tutta la filiera collegata. Una soluzione di compromesso potrebbe essere quella di applicare i decalage anche per gli interventi sulle unità singole e non solo per i condomìni.
Bene la proroga fino al 2024 della cessione di credito e dello sconto in fattura per tutti gli altri bonus edilizi, sismabonus, ecobonus compresi gli infissi, bonus facciate. Però l’inserimento del visto di conformità e di tutti gli oneri antifrode rischia di rallentare l’operatività.»
IL SISTEMA CASA IN VENETO: in numeri della ripresa
La prima parte del Focus riporta una fotografia dello stato dell’arte del Sistema Casa in Veneto.
Dati Infocamere alla mano, a settembre 2021 sono 62.931 le imprese di costruzioni, un +0,9% rispetto al 2019; a queste bisogna aggiungere le 8.849 imprese della produzione legate all’edilizia, per le quali dal 2019 la tendenza riporta un –3,7%.
Tra tutti, il settore delle Costruzioni ha recentemente ripreso vigore facendo registrare un incremento del valore aggiunto del +12,9% tra il 2019 e il 2021, anche se nel 2020 gli occupati del comparto risultavano ancora in flessione (-5,3% rispetto al 2019).
L’impatto del Covid nel 2020 ha determinato un calo del 15% del numero di permessi di costruire per abitazioni e del 17% dei permessi di costruire per il “non residenziale”.
Negli ultimi anni, le agevolazioni fiscali per il recupero del patrimonio edilizio e per la riqualificazione energetica hanno contribuito a rendere meno pesante la situazione per il comparto dell’edilizia. Nel 2020 le detrazioni d’imposta previste per tali interventi in Veneto ammontano a 952 milioni di euro, in crescita del +183% rispetto al 2010; relativamente all’ultimo anno (2019-20) si registra un aumento del +10,3%.
I DATI DEL SUPERBONUS IN VENETO
In questo contesto si inserisce il Superbonus: in Veneto, il numero di interventi ammessi ai fini del super ecobonus 110% è aumentato negli ultimi cinque mesi del 286%, passando da 1.873 (17 maggio) a 7.237 (31 ottobre); si fa presente che il 31 maggio è entrato in vigore il d.l. 77/2021 che ha semplificato la disciplina per fruire del Superbonus.
Nel complesso sono stati 504 gli interventi asseverati per i condomìni per 288,5 milioni di euro; 3.152 per gli edifici unifamiliari per 330,2 milioni di euro; 3.581 per le unità immobiliari funzionalmente indipendenti per 334,7 milioni di euro, che rappresentano circa il 50% del numero degli interventi ammessi. I condomìni assorbono solo il 30% del valore degli investimenti attualmente ammessi in Veneto, nonostante l’importo medio dei lavori (572 mila euro) sia nettamente superiore a quello delle altre tipologie di edifici.
Il panorama totale restituisce 7.237 interventi asseverati per investimenti complessivi pari a 953,4 milioni di euro, che hanno portato il Veneto ad essere tra le prime regioni nel panorama italiano. Va segnalato come, in appena un mese, il valore degli investimenti delle opere ammesse al Superbonus sia aumentato di oltre 220 milioni di euro (da 731,5 a 953,4 milioni di euro); l’incremento rispetto a metà maggio arriva addirittura al +383%.
Alla data del 31 ottobre 2021, il Veneto figura tra le regioni con le percentuali di lavori conclusi più elevate: degli investimenti ammessi al Superbonus, il 73,8% risulta già completato, a fronte di una media nazionale del 69,1%, per un investimento di 703,9 milioni di euro.
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