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Superbonus 110%, la replica di OICE a Draghi – Lavori Pubblici

Le dichiarazioni sul Superbonus rilasciate dal
Presidente del Consiglio Mario Draghi nel corso della Plenaria
del Parlamento Europeo a Strasburgo, hanno gettato benzina sul
fuoco sull’argomento e le reazioni nel settore non si sono
fatte attendere.

Revisione Superbonus: il commento di OICE

Non c’è stato il tempo di commentare in senso positivo il
Decreto Aiuti – che ha prorogato al 30
settembre 2022
la presentazione del primo SAL Superbonus –
che i malumori legati alle agevolazioni 110% ritornano a farsi
sentire.

In particolare, OICE, tramite il Presidente
Gabriele Scicolone, ha concordato con il premier sul fatto che il
Superbonus, nato due anni e mezzo fa come strumento agevolativo per
ridare slancio al settore delle costruzioni e delle professioni,
duramente colpiti dalla pandemia, e per incentivare
l’efficientamento energetico, oggi evidenzia
problemi di congruità complessivi sui quali è necessario un
intervento. Allo stesso tempo, però, l’Associazione delle
società di ingegneria e architettura aderente a
Confindustria ha espresso il punto di vista dei progettisti,
che hanno responsabilità straordinarie e senza precedenti
all’interno delle attività connesse all’attuazione del
Superbonus.

Per questo motivo, OICE chiede regole certe e soluzioni ai tanti
problemi applicativi e che, al di là del problema
dell’aumento dei costi dei materiali e
dell’energia, rendono critica e al limite del collasso la posizione
di tutti i soggetti coinvolti.

Rallentamento pratiche e cessione del credito

Sul punto è intervenuto anche Fabio Tonelli, Coordinatore del
Gruppo OICE Superbonus, che evidenzia, “oltre ai problemi di
una schizofrenica normativa fatta di continue modifiche e
integrazioni”,
un rallentamento delle pratiche in corso.
“Oggi l’espletamento di una pratica d’approvazione di cessione
è passato dai 30/45 giorni medi dei mesi scorsi ai 90/120 giorni.
Parallelamente sono aumentati i costi di cessione visto che oggi il
pricing medio è pari al 12/13% per i crediti a cinque anni, contro
il precedente 8/10%”
.

OICE ritorna sul drammatico problema della cessione del credito,
segnalando anche la sospensione di ogni accordo quadro di cessione
con plafond programmato, per cui oggi si può chiedere alle banche
un accordo firmato di cessione per ogni singolo
SAL
. Conclude Tonelli: “Il governo con l’ultimo
decreto è andato incontro almeno ad alcune delle richieste del
mondo bancario, ma ancora oggi non si comprende bene se sia
ritenuto sufficiente o meno. È certo che se, nell’immediato futuro,
gli istituti di credito, non riapriranno agli acquisti, molte
imprese, professionisti e società d’ingegneria coinvolti nel
Superbonus 110% rischieranno il fallimento gravissimi danni
economici”
.

Source: lavoripubblici.it

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