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Superbonus 110%: lettera di risposta all’arch. Menichini – Lavori Pubblici

Superbonus 110%: lettera di risposta all'arch. Menichini - Lavori Pubblici

Alla lettera
al Presidente del Consiglio Mario Draghi
scritta dall’arch.
Daniele Menichini, abbiamo pubblicato la nuova lettera
indirizzata al Ministro della Transizione Ecologica
dell’ing.
Massimo Domenichini. Dopo queste, riportiamo di seguito le
riflessioni inviate alla nostra redazione dall’ing. Roberto Luigi
Lodovico Lanza

Superbonus 110%: nuova riflessione

Buongiorno vorrei approfittare della lettera di cui
all’oggetto, della quale condivido in toto tutti i contenuti e da
questa partire per quanto segue.

Oltre alle valutazioni di ordine economico-finanziario e
delle conseguenze derivanti, sulle quali si è già espresso l’arch.
Menichini, io vorrei evidenziare altri aspetti legati alla legge
che regolamenta i bonus del 110%.

Premetto che (sono nato nel 1958)  da quando ho
capacità di valutazione, non ho memoria di provvedimenti di questo
tipo, ovvero di interventi che hanno quale scopo primario quello di
mettere in sicurezza il patrimonio edilizio PRIMA che si
verifichino eventi disastrosi con danni gravissimi agli edifici e
con numeri molto pesanti in termini di vittime.  Ho purtroppo
assistito a parecchi terremoti in varie parti d’Italia nel corso
dei vari decenni, e mai una volta ho sentito un politico (a
prescindere dalla propria collocazione ideologica), fare un
discorso “fuori dal coro”. Normalmente le dichiarazioni sono sempre
state del tipo: “Non dovrà più accadere…” fatto salvo che poi
dopo un decennio o poco più, al terremoto successivo la situazione
della messa in sicurezza degli edifici era più o meno la stessa
dell’evento precedente.  Ho visto sempre interventi volti ad
inseguire, mai a prevenire! Sappiamo bene che intervenire prima
significa sempre un risparmio di risorse economiche molto
importante, oltre che evitare morti inutili anche per sismi di
moderata entità. Certo intervenire prima significa avere il
coraggio di fornire agli Italiani uno strumento operativo che
consenta a tutti (e soprattutto a quelli che non avrebbero
altrimenti le risorse economiche) di poter finalmente realizzare
quegli interventi di consolidamento strutturale che piano piano
portino ad avere una situazione di case con veri requisiti
antisismici.  Coraggio perché, come i tanti interventi 
di politici e giornalisti, contro il famoso bonus 110 % stanno a
dimostrare, è molto più facile criticare e dire di no, rispetto ad
esporsi con proposte che per una volta aiutano davvero tutti gli
Italiani ad attuare interventi di consolidamento sismico sui propri
edifici. 

Equivalenti considerazioni si possono fare anche
sull’Ecobonus 110%, visto che in questo caso avere edifici ad
impatto ambientale molto ridotto e con consumi molte volte pari a
zero o quasi, significa procedere lungo la direttrice che tutti
vedono necessaria della riduzione delle emissioni di gas serra,
sapendo bene che le abitazioni attuali sono mediamente molto
energivore con conseguenti necessità di consumi di metano o altre
sostanze ad elevato impatto ambientale.  In entrambi  i
casi la legge che da circa 2 anni consente di usufruire di uno
strumento efficace ed efficiente per raggiungere gli scopi sopra
indicati, è bersaglio continuo di critiche e di modifiche che
spesso rendono il percorso, per chi ha il coraggio di
intraprenderlo, davvero molto difficile.  Io lo sto provando
sulla mia pelle, visto che dando fiducia a tale legge, ho deciso di
acquistare una casa da ristrutturare completamente sia con Sisma
sia con Ecobonus 110%, certo che la durata di tale legge fosse tale
da assicurare nel tempo un progressivo accesso agli incentivi
potendo ovviamente contare sulla modalità della cessione del
credito alle banche.  Purtroppo ora così non è più e le banche
che prima elargivano i crediti senza problemi, adesso si sono
bloccate, bloccando di fatto l’intero meccanismo che da febbraio
2022 è in pratica semiparalizzato.  Comprendo benissimo le
ragioni del Governo italiano che si è trovato a fronteggiare truffe
vergognose, ma non può essere che i cittadini onesti quale io sono
(e come me moltissimi altri!), si vedano sfumare dalle mani
un’occasione su cui avevano investito i loro risparmi solo e perché
bisogna evitare altre truffe.  Chi truffa è un ladro e con
tale termine va indicato, tra l’altro rubando allo Stato, ruba
risorse a tutti noi! 

In pratica vorrei auspicare (sempre che tale lettera arrivi
al Signor Primo Ministro) che il tanto vituperato 110%, venga una
volta per tutte definito con una normativa chiara e il più
possibile snella (i percorsi farraginosi hanno sempre favorito i
disonesti) e che venga riconfermato anche sul prossimo esercizio
finanziario dello Stato, concedendo quindi agli Italiani di
effettuare sempre più interventi che vadano nella direzione di
prevenire, sia per i sismi, sia per l’efficientamento energetico,
entrambi temi che mai prima d’ora avevano goduto di provvedimenti
veramente validi per tutti, soprattutto per quei cittadini che le
risorse finanziarie per effettuare quanto necessario, non le hanno
e non le potranno avere mai se non con tali Leggi.

Insomma in conclusione: per una volta che il nostro governo
si è distinto per una legge coraggiosa e valida, abbia il coraggio
di prorogarne la durata, evitando che un’idea nata in Italia venga
adottata dagli altri Stati Europei, mentre noi “passiamo la
mano”!

Grazie
ing. Roberto Luigi  Lodovico Lanza

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