Superbonus 110 e l’impegno del Governo per la proroga al 2023, ma non all’interno del PNRR.
Questo in sostanza quanto riferito alla Camera dal Presidente del Consiglio Mario Draghi, durante la presentazione del testo del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR):
“Per il futuro, infatti, il Governo si impegna a inserire nel Disegno di Legge di bilancio per il 2022 una proroga dell’ecobonus per il 2023, tenendo conto dei dati relativi alla sua applicazione nel 2021, con riguardo agli effetti finanziari, alla natura degli interventi realizzati, al conseguimento degli obiettivi di risparmio energetico e di sicurezza degli edifici. Per il Superbonus al 110% per cento sono previsti, tra PNRR e Fondo complementare, oltre 18 miliardi, le stesse risorse stanziate dal precedente governo.
Non c’è alcun taglio. La misura è finanziata fino alla fine del 2022, con estensione al giugno 2023 solo per le case popolari (Iacp).
Per raggiungere la progressiva decarbonizzazione, sono previsti interventi per incrementare significativamente l’utilizzo di fonti di energia rinnovabili, per il rafforzamento delle reti e una mobilità più sostenibile. Vi è uno sforzo significativo per promuovere l’efficientamento energetico di edifici pubblici e privati. Inoltre, nella missione, non sono stati trascurati i temi della sicurezza del territorio, con interventi di prevenzione e di ripristino a fronte di significativi rischi idrogeologici, della salvaguardia delle aree verdi e della biodiversità, e quelli relativi all’eliminazione dell’inquinamento delle acque e del terreno, e alla disponibilità di risorse idriche”.
In merito alla linea progettuale Efficientamento energetico e sismico, edilizia residenziale privata e pubblica, nel testo del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), infatti si legge a pag. 142:
Per far fronte ai lunghi tempi di ammortamento delle ristrutturazioni degli edifici, per stimolare il settore edilizio, da anni in grave crisi, e per raggiungere gli obiettivi sfidanti di risparmio energetico e di riduzione delle emissioni al 2030, si intende estendere la misura del Superbonus 110% recentemente introdotta (articolo 119 del Decreto Rilancio) dal 2021 al 2023 (al 30 giugno 2023 per gli interventi effettuati dagli IACP, a condizione almeno il 60% dei lavori siano stati effettuati alla fine del 2022; al 31 dicembre 2022 per gli interventi effettuati dai condomini, a condizione che almeno il 60% dei lavori sia stato effettuato entro il 30 giugno precedente).
Nel testo quindi resta confermata per il Superbonus la scadenza del 31 dicembre 2022 per i condomini e 30 giugno 2023 per IACP e le semplificazioni in materia edilizia, rimane quindi l’impegno del Governo a inserire la proroga nella prossima legge di Bilancio, sull’argomento leggi l’articolo “Superbonus 110: nel PNRR previste le semplificazioni e fuori la proroga”.
Sempre nel testo, si legge che il sostegno sarà fornito in forma di detrazione fiscale pari al 110% delle spese sostenute, usufruibili in un periodo di 5 anni e disponibili per chi intende effettuare ristrutturazioni energetiche e antisismiche degli edifici residenziali. La misura prevede inoltre l’introduzione di strumenti finanziari come la “cessione del credito” e il “pagamento anticipato” per agevolare gli ingenti investimenti iniziali.
Ricordiamo che con il Piano nazionale di ripresa e resilienza il Governo intende affrontare, insieme alle conseguenze immediate, sanitarie, sociali ed economiche, della crisi pandemica anche i nodi strutturali dell’economia e della società italiana, che hanno contribuito a porre il paese su un sentiero declinante già a partire dall’inizio degli anni ’90.
L’investimento consentirà inoltre di stimolare le economie locali attraverso la creazione di posti di lavoro nella filiera dell’edilizia e della produzione di beni e servizi per le abitazioni con potenziale impatto sulle categorie deboli colpite dalla pandemia.
La misura riguarda interventi effettuati:
- su zone comuni,
- su unità immobiliari funzionalmente indipendenti e unità plurifamiliari con uno o più accessi indipendenti dall’esterno,
- nonché su singole unità immobiliari.
Sono inclusi nella misura numerosi interventi, quali soluzioni per l’isolamento, infissi efficienti, sostituzione di sistemi di riscaldamento e condizionamento e installazione di impianti per la generazione di energia rinnovabile.
L’ammissibilità degli interventi è condizionata ad un miglioramento di almeno due classi energetiche dell’edificio, dimostrabile tramite il confronto con l’attestato di prestazione energetica (APE) prima e dopo l’intervento, equivalente ad un risparmio energetico medio (in relazione ad un consumo medio annuo di energia primaria dell’edificio residenziale) di circa 240 kWh/mq e ad un risparmio minimo atteso (sia energetico che di emissioni) del 30-40%.
Gli investimenti consentiranno la ristrutturazione di circa 50.000 edifici/anno, per una superficie totale di 20 milioni di mq/anno. Il risparmio energetico previsto permetterà di raggiungere circa 291,0 Ktep/anno, ovvero 0,93 MtonCO2/anno.
Semplificazioni in materia di edilizia
L’attuazione del superbonus ha incontrato molti ostacoli connessi alla necessità di attestare la conformità edilizia particolarmente complessa per gli edifici risalenti, come segnalato dall’ANCI, dalla rete delle professioni tecniche e dalle associazioni imprenditoriali (con attese fino a 6 mesi per l’accesso agli archivi edilizi). Obiettivo delle misure è accelerare l’efficientamento energetico e la rigenerazione urbana, rimuovendo gli ostacoli burocratici all’utilizzo del Superbonus. Le misure necessarie saranno adottate con un provvedimento d’urgenza da approvare entro maggio 2021.
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