“Semplificare il superbonus 110% è quanto di più urgente affinchè questa storica opportunità non si trasformi in un flop. Le varie disposizioni normative che negli anni si sono susseguite per normare le detrazioni fiscali in ambito di riqualificazione degli immobili, hanno generato una disciplina molto caotica e spesso poco coerente. L’introduzione del superbonus poteva rappresentare anche un momento utile a fare ordine e chiarezza, ma così non è stato. Si è proseguito con una serie di provvedimenti normativi ed interpretativi che non semplificano, tantomeno chiariscono, ma rendono sempre più intricato il percorso da seguire per usufruire dell’agevolazione. Limiti di spesa, lavori agevolati, edifici ammessi, mercato delle cessioni, i problemi e i dubbi operativi e procedurali sono troppi: prima di parlare di proroghe (auspicate) è necessaria un’azione di semplificazione complessiva, che partendo dalla conformità urbanistica dell’immobile (con percorsi di sanatoria semplificati e snelli), renda più aderente alla realtà le disposizioni normative troppo spesso astratte e poco realistiche. L’esperienza di questi primi mesi, e i dati assolutamente deludenti delle pratiche ad oggi definite, dimostrano che, perdurando questa galassia di norme scollegate tra loro, si rischia di trasformare in un tragico flop quello che a detta di tutti è una opportunità irripetibile. Attualmente si riscontrano una enorme difficoltà a conferire incarichi a progettisti che abbiano l’effettiva possibilità di avviare l’iter burocratico; inoltre, una grande quantità di imprese che per poter effettuare lavori hanno necessità di asseveratori per poter concedere lo sconto in fattura faticano a trovarne. E poi un evidente problema pratico: il bonus si crea alla fine del percorso quando la verifica di tutto quanto previsto dalla normativa certifica tecnicamente (asseverazione) e fiscalmente (visto di conformità) il buon esito della pratica. In queste condizioni di incertezza e di continua mobilità delle interpretazioni, il percorso risulta essere molto più difficoltoso di quanto effettivamente dovrebbe. Enea certifica che in sei mesi dalla pubblicazione dei decreti requisiti e asseverazioni sono state avviate un totale di 6959 pratiche, per cui è stato ottenuto il codice ASID, ovvero la ricevuta di trasmissione dell’asseverazione valida
L’ammontare dei lavori a detrazione di progetto sono risultati pari a 733 milioni di euro che si trasformano in 806 milioni di crediti ceduti. Quanto invece ai lavori realizzati ed ammessi a detrazione essi ammontano a 508 milioni che si trasformano alla fine in 559 milioni di euro. E’ necessario tempestivamente invertire la rotta, prevedendo: una proroga almeno a tutto il 2023; una attività rapida e certosina di raccordo di tutte le normative esistenti; lo snellimento delle procedure da attuare per usufruire del superbonus. Occorre inoltre evitare che tutto ciò continui ad essere il frutto di interventi normativi e/o interpretativi (di diversi enti tra l’atro) che si susseguono senza raccordarsi e che paradossalmente spesso si contraddicono e introducono ulteriori problemi. L’ottima iniziativa del superbonus va rilanciata con coerenza e con la necessaria azione di semplificazione perché rappresenta un irripetibile occasione di crescita economica per l’economia del paese oltre ad essere una misura sociale di una importanza vitale”. E’ quanto scrive il presidente di CAF-Cia Agricoltori italiani Alessandro Mastrocinque.
Milano Post è edito dalla Società Editoriale Nuova Milano Post S.r.l.s , con sede in via Giambellino, 60-20147 Milano.
C.F/P.IVA 9296810964 R.E.A. MI – 2081845
Source: milanopost.info
Link all’articolo Originale tutti i diritti appartengono alla fonte.