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Superbonus 110%: no a strumentali demonizzazioni – Lavori Pubblici

Continua a far discutere il contenuto del servizio andato in
onda qualche giorno fa su Rai3 dal titolo “110 e lode“. Il
servizio di Report ha, infatti, tracciato un solco in chi in questi
due anni di applicazione delle detrazioni fiscali del 110%
(superbonus) ha operato con etica, professionalità e pieno rispetto
delle regole.

Superbonus 110%: il valzer delle regole

Regole che sono già cambiate 15 volte, 16 se consideriamo la
modifica all’asseverazione di congruità delle spese sostenute
apportata dal Decreto MiTE n. 75/2022, e a cui professionisti,
imprese e contribuenti hanno sempre risposto con le uniche loro
armi: studio, determinazione e fiducia nel sistema normativo
italiano. Strumenti che evidentemente non sono bastati se
consideriamo la tendenza delle stampa generalista a fare dell’erba
un fascio e alle recenti affermazioni sulle frodi fiscali senza
aver cura di puntualizzare che nelle frodi fiscali rilevate
dall’Agenzia delle Entrate, quelle che riguardano il superbonus
sono una minima parte del totale delle frodi (il 3%) e meno dell’1%
del totale di utilizzo del bonus.

Le dichiarazioni di Inarsind

Sull’argomento è tornato il presidente di Inarsind, Carmelo
Russo,che ha affermato “Parliamo del Superbonus: il comparto
edile ha conosciuto aumenti della massa salariale che non si
vedevano da un decennio. Poi gli interventi legati al superbonus
hanno contribuito all’aumento del PIL dell’intero Paese e
all’efficientamento energetico e strutturale di un patrimonio
edilizio composto da edifici energivori e inadeguati simicamente.
Non solo: i compensi ai professionisti sono determinati
dall’applicazione di uno specifico decreto ministeriale
”.

Proprio per questo, il presidente di Inarsind non accetta
la strumentale demonizzazione del provvedimento e di chi lo
applica facendo un enorme servizio al Paese, alla società e
all’economia nazionale
”.

I superbonus, ovvero le ormai note agevolazioni fiscali che
riguardano il settore dell’edilizia
– spiega in una nota
Inarsind – sono stati oggetto di forte interesse mediatico
dalla loro introduzione. In particolare alcuni autorevoli programmi
hanno, fino a qualche settimana fa, posto la propria attenzione
sulle frodi correlate ai bonus, facendo emergere un quadro
devastante, come se la misura non stesse funzionando e fosse
servita esclusivamente ad un ristretto numero di disonesti per
arricchirsi ed ai professionisti, ingegneri ed architetti, per
applicare esose percentuali sull’importo dei lavori
”.

A fronte di ciò – approfondisce il Sindacato –
passano invece sotto silenzio informazioni importanti poco note
ai più: dalle costose polizze obbligatorie per i professionisti,
alle grandi responsabilità che ricadono su progettisti e direttori
dei lavori, le cui violazioni sono sanzionabili con pene pecuniarie
e detentive che non hanno eguali neanche rispetto ad analoghi e/o
più gravi reati. Per non dire sulle difficoltà di dovere procedere
tra le incertezze interpretative di una norma che in due anni è
stata modificata, in maniera significativa, ben quindici
volte
”.

Non è quindi possibile accettare – conclude Russo –
alcuna generalizzazione: ben vengano accertamenti e sanzioni
per le violazioni, ma nel contempo si guardi con obiettività al
lavoro di architetti e ingegneri, ma più in generale di tutte le
professionalità coinvolte, che svolgono la propria attività con
serietà e coscienza, per cogliere un’occasione di sviluppo in
direzione ecosostenibile e migliorare la sicurezza dei cittadini.
Chiediamo di operare in un mercato in cui il sospetto non preceda
l’obiettivo accertamento dei fatti e che consenta di svolgere con
serenità la professione
”.

Source: lavoripubblici.it

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