“L’auspicabile opportunità di riqualificare e rilanciare le città rischia di rimanere sulla carta se non dovessero crearsi velocemente le condizioni per una effettiva semplificazione amministrativa e burocratica, e per misure incentivanti strutturali utili alla riqualificazione del patrimonio esistente”.
Nonostante le proroghe introdotte dalla Legge di bilancio e undici correttivi in venti mesi, “che però hanno complicato un percorso di per sé già originariamente non semplice”, tecnici e geometri umbri sono tornati ancora una volta a mettere in guardia le istituzioni sull’effettiva possibilità di usufruire delle opportunità offerte dal Superbonus 110. Lo hanno già denunciato tante volte in questi due anni, anche con toni molto duri, ma evidentemente con scarsi risultati visto che la Rete delle professioni tecniche dell’Umbria (Rptu) e, soprattutto, i due Collegi provinciali dei geometri di Perugia e Terni si sono sentiti in dovere di tornare nuovamente a spronare i decisori politici a intervenire. In particolare, il presidente dei geometri perugini Enzo Tonzani si è più volte adoperato presso le istituzioni e l’opinione pubblica indicando le problematiche relative al Superbonus e proponendo soluzioni.
“L’applicazione del Superbonus – spiega il coordinatore della Rptu Livio Farina – rimane comunque complessa e complicata sotto quasi tutti i diversi profili: procedurale, tecnico amministrativo, economico finanziario; per le responsabilità; in fase di realizzazione, rendicontazione e controllo ex post”.
“Oggi – porta l’esempio Farina –, per poter realizzare un intervento edilizio con Superbonus, i professionisti incaricati dal committente, sono chiamati a dichiarare, certificare, asseverare e anche garantire con una polizza assicurativa ad hoc i propri clienti e il bilancio dello Stato del risarcimento dei danni eventualmente provocati dall’attività prestata. I professionisti sono disposti a svolgere il ruolo loro affidato per una semplificazione reale trasparente e, quindi, a certificare, assumendosi le connesse responsabilità civili e penali legate alle proprie attività. È chiaro però che la mancanza di un quadro di riferimento normativo certo, uniforme e stabile, a livello nazionale e regionale, come anche la poca chiarezza su regole e procedure di controllo futuro rappresentino dei deterrenti e, conseguentemente, siano i principali responsabili della riduzione della velocità di decollo degli interventi incentivati con il Superbonus 110, e della stasi, in generale, del mercato edilizio”.
“È importante, infatti, ricordare – chiarisce quindi Farina – che gli organismi di controllo hanno ben otto anni di tempo per le verifiche sugli interventi incentivati che hanno usufruito della cessione del credito o dello sconto in fattura (cinque anni nell’altro caso), e che, considerata la complessità procedurale e i veramente troppi adempimenti, eventuali omissioni, errori o documentazione non idonea possono far saltare il diritto al beneficio, con conseguente restituzione da parte del beneficiario dell’importo ricevuto, maggiorato di sanzioni e interessi fino al 200 per cento della detrazione usufruita”.
Source: perugiatoday.it
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