Bologna, 3 giugno 2022 – Superbonus, chi ha approfittato di più dello sconto del 110%? L’Emilia Romagna (73%) e il Trentino (74%) sono le due regioni nelle quali i condomìni hanno realizzato più lavori e incassato più crediti fiscali derivanti dal Super Ecobonus 110% rispetto al totale delle somme ammesse a detrazione, mentre il Lazio con il 55% è ultimo in Italia.
I lavori già realizzati
Il dato emerge dallo studio del Das – compagnia di tutela legale del gruppo Generali Italia – sui dati Enea-Mite di marzo 2022. A livello nazionale, i condomìni, pur costituendo soltanto il 16% delle asseverazioni totali depositate, rappresentano quasi il 50% degli importi totali ammessi a detrazione. A fronte di 19.050 pratiche sono stati approvati crediti per 10,25 miliardi di euro rispetto a un totale di 21,14 miliardi. I condomìni hanno già realizzato lavori per quasi due terzi (64%) degli importi totali approvati da Enea e Mite.
Con un valore pari al 44% sul totale delle asseverazioni depositate, in Valle d’Aosta i condomìni risultano più attivi che altrove nella richiesta di bonus edilizi. Seguono Trentino-Alto Adige (42%) e Basilicata (33%). Friuli Venezia Giulia, Veneto e Sardegna registrano invece il valore più basso di pratiche presentate (8%). In Valle D’Aosta, Basilicata e Trentino Alto Adige il valore delle detrazioni approvate a favore dei condomìni costituisce oltre il 70% del totale.
Le detrazioni già incassate
Per quanto riguarda le detrazioni fiscali già incassate, dietro a Trentino-Alto Adige (74%) ed Emilia-Romagna (73%) si posizionano Lombardia (68%), Umbria (67%) e Basilicata, Toscana, Piemonte, Valle d’Aosta e Veneto (66%).
“Nell’attuale scenario economico – commenta Roberto Grasso director & general manager di DAS – oltre ai numerosi contenziosi dovuti al mancato pagamento delle spese condominiali, stanno emergendo nuovi rischi derivanti dalle opere sulle parti comuni incentivate dai bonus, che coinvolgono diversi fornitori e figure professionali, nonché il condominio stesso, come committente dei lavori. Per questo abbiamo pensato di estendere il nostro supporto legale in risposta a queste esigenze, ad esempio in caso di possibili contenziosi con l’Agenzia delle Entrate”.
Blocco cessione crediti: 33mila imprese a rischio
Intanto sono trentatremila le imprese artigiane a rischio fallimento e perdita di 150.000 posti di lavoro nella filiera delle costruzioni a causa del blocco della cessione dei crediti legati ai bonus edilizi. A lanciare l’allarme è la Cna (Confederazione nazionale artigianato) sulla base dei risultati di una indagine presso circa 2.000 imprese che rappresentano un campione altamente rappresentativo dei comparti dell’edilizia, delle costruzioni e dei serramenti.
La Confederazione sollecita il Governo a trovare rapidamente una soluzione per disinnescare una bomba economica e sociale, generata da una serie di provvedimenti normativi che hanno alimentato confusione e profonda incertezza. La Cna stima che i crediti fiscali delle imprese che hanno riconosciuto lo sconto in fattura e non monetizzati attraverso una cessione ammontano a quasi 2,6 miliardi di euro. La consistenza dei crediti bloccati (circa il 15% del totale) sta mettendo in crisi migliaia di imprese.
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