Widget Image
Posts Popolari
Seguiteci anche su:

HomeCategorieSuper Bonus 110Superbonus 110%, quanto incide sulla riduzione del fabbisogno energetico? – CASA&CLIMA.com

Superbonus 110%, quanto incide sulla riduzione del fabbisogno energetico? – CASA&CLIMA.com

Superbonus 110%, quanto incide sulla riduzione del fabbisogno energetico? - CASA&CLIMA.com

Mercoledì 13 luglio, in Commissione Ambiente, territorio e lavori pubblici della Camera, la sottosegretaria di Stato per la transizione ecologica, Ilaria Fontana, ha risposto all’interrogazione 5-08408 Mazzetti, avente ad oggetto la riduzione del fabbisogno energetico complessiva anche in termini di Mtep/anno risparmiati determinato dagli interventi edilizi assistiti dal superEcobonus.

Riportiamo integralmente il testo della risposta della sottosegretaria Fontana.

“Con riferimento alla questione posta dall’interrogante riguardo le valutazioni di impatto della misura Superbonus, si rappresenta quanto segue.

Con l’articolo 119 del decreto-legge n. 34 del 2020 (cosiddetto decreto-bilancio) convertito dalla legge n. 77 del 17 luglio 2020, è stato introdotto il cosiddetto « Superbonus », una detrazione del 110 per cento delle spese relative a specifici interventi di efficienza energetica e di misure antisismiche sugli edifici, in un contesto segnato fortemente dall’emergenza dovuta alla pandemia COVID-19.

Questa misura assume un ruolo importantissimo nell’ambito delle politiche atte a contrastare il cambiamento climatico, oltre ad aver rappresentato un fattore di ripresa dell’economia a seguito della stagione caratterizzata dall’emergenza epidemiologica.

Si premette che tutti i dati tecnici connessi all’andamento della misura oggetto dell’interrogazione sono gestiti dall’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile – ENEA – per il tramite dell’apposito portale informatico per la presentazione delle istanze di accesso alle agevolazioni in questione.

Inoltre, con periodicità mensile, ENEA pubblica sul proprio sito istituzionale report contenenti le informazioni relative agli interventi ammessi a detrazione ed i relativi costi, distinti per tipologia di edificio e per regione.

Inoltre, ENEA fornisce ulteriori report agli uffici preposti di questo Ministero contenenti ulteriori dati che riguardano la tipologia di interventi ammessi ed i risparmi conseguiti da ognuno di essi.

Sulla base dei dati ENEA, si stima che, per i soli interventi di natura energetica, al 31 maggio 2022 sono stati attivati investimenti per oltre 30 miliardi di euro (di cui il 48,9 per cento condomini) su oltre 172.000 edifici (di cui il 15,46 per cento condomini).

Detti interventi hanno permesso la riqualificazione energetica di circa 40 milioni di metri quadri di edifici, di cui il 58 per cento è rappresentato da condomini.

Inoltre, si precisa che il costo medio di un intervento di riqualificazione energetica di un condominio si attesta a circa 562 mila euro, mentre quello per gli altri edifici a poco più di 107 mila.

Gli investimenti mobilitati hanno comportato, pertanto, un risparmio di energia primaria di circa 5.650 GWh/anno, ovvero 0,486 Mtep/anno (di cui circa il 63,4 per cento connesso ad interventi sulle superfici opache e trasparenti, la restante quota connessa agli impianti termici), nonché l’installazione di oltre 172.000 impianti fotovoltaici (circa uno per ogni edificio) cui corrisponde una potenza di picco di circa 1.078 MW, di circa 165.500 sistemi di accumulo cui corrisponde una capacità di 3.824 MWh, oltre a più di 130.000 colonnine di ricarica per veicoli elettrici.

In termini di mix di interventi realizzati, si rappresenta che ad oggi sono così distribuiti:

– il 39,74 per cento degli investimenti mobilitati ha interessato l’isolamento di superfici opache;

– l’082 per cento l’eliminazione delle barriere architettoniche;

– il 19,61 per cento interventi sugli impianti di produzione di energia termica per la climatizzazione e produzione di acqua calda sanitaria;

– il 19,47 per cento la sostituzione degli infissi;

– l’8,17 per cento l’installazione di impianti fotovoltaici;

– il 7,45 per cento l’installazione di sistemi di accumulo;

– il 2,75 per cento l’installazione di schermature solari;

– l’0,80 per cento l’installazione di colonnine di ricarica per veicoli elettrici;

– la restante quota interventi di natura non energetica.

Inoltre, l’installazione di caldaie a condensazione ad alta efficienza a combustibile fossile ha interessato ad oggi il 3,68 per cento degli investimenti totali.

Si specifica, infine, che per quanto concerne la quantificazione del potenziale risparmio per gli utenti, si stima che ogni passaggio di classe energetica ottenuta da un edificio corrisponde ad un risparmio di circa il 20 per cento dei consumi energetici”.

LA REPLICA DI MAZZETTI. La deputata Erica Mazzetti (FI) ha ringraziato la rappresentante del Governo per la precisione dei dati forniti sottolineando l’importanza degli stessi e di una loro diffusione all’esterno.

Rileva come troppo spesso vengano evidenziati esclusivamente i vizi correlati all’efficientamento energetico mentre invece i dati testé forniti dimostrano come i risultati di questo strumento siano ottimi.

Rileva che oltre al dato relativo alla riduzione delle emissioni nocive per l’ambiente – particolarmente rilevante per quanto riguarda l’inquinamento – assume importanza anche quello relativo al risparmio del 20 per cento sulla bolletta per ogni classe energetica aumentata. Considerando che per accedere agli incentivi del superbonus è necessario aumentare la classe energetica di almeno due livelli, sottolinea come grazie a tale strumento il risparmio in bolletta ammonta almeno al 40 per cento.

Invita quindi, per il tramite della sottosegretaria, l’Esecutivo a divulgare questi dati e a inserire gli stessi nel calcolo del costo relativo al superbonus. Ritiene quindi necessario effettuare una riflessione – anche ai fini della predisposizione dell’annunciato nuovo decreto-legge in materia economica – sulla valenza di questo strumento che ritiene fondamentale alla luce delle richieste dell’Unione europea di ridurre entro il 2030 le emissioni di gas. A suo avviso, è opportuno effettuare una riflessione anche sugli immobili strumentali che ospitano aziende energivore. Concludendo, precisa di non voler sostenere a tutti i costi il mantenimento del superbonus nella forma attuale, ma ritiene indispensabile individuare incentivi concreti per l’efficientamento energetico di tutti gli immobili.

Source: casaeclima.com

Link all’articolo Originale tutti i diritti appartengono alla fonte.

I commenti su questo articolo non dovranno contenere quesiti di natura tecnica.

Per richiedere la consulenza professionale, clicca sul banner.

Rate This Article:
No comments

leave a comment