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Superbonus 110%, riaperta la cessione del credito a Poste: cosa cambia – QuiFinanza

Dopo l’interruzione del servizio dovuta alle modifiche introdotte dal governo che hanno limitato la circolazione dei crediti d’imposta relativi al superbonus 110%, anche Poste Italiane ha riattivato la piattaforma per la cessione del credito con nuove procedure e regole aggiornate.

“La temporanea sospensione – si legge sul sito del gruppo – è stata necessaria per adeguare le procedure di controllo, elaborazione, acquisizione delle pratiche, in funzione del susseguirsi di molteplici interventi legislativi in materia (DL 157/2021, L 234/2021, DL 4/2022, DL 13/2022)”.

Superbonus, cosa cambia nella cessione del credito di Poste

Per evitare nuove possibili frodi fiscali, Poste Italiane ha previsto importanti limitazioni:

  • ai soggetti che possono richiedere la cessione del credito;
  • ai crediti d’imposta si possono cedere.

Poste Italiane valuterà l’acquisto dei crediti d’imposta unicamente da quei soggetti che abbiano sostenuto in maniera diretta i relativi oneri (c.d. prime cessioni). Significa che solo chi ha effettuato i lavori, e li ha pagati direttamente, può cedere il credito a Poste e solo seguendo al specifica procedura che prevede la registrazione del credito sulla piattaforma del Fisco. Non saranno valutati gli acquisti di crediti nati a seguito di sconti in fattura da parte delle imprese e dei professionisti che dovranno dunque portare il credito in detrazione dei redditi o cederlo ad altro soggetto o istituto finanziario.

Altra novità riguarda l’importo complessivo che potrà essere ceduto. Poste Italiane indica: “L’importo complessivo massimo cedibile (anche tramite più cessioni) è pari a 150 mila euro per tutti i cedenti (il limite tiene conto di tutte le cessioni effettuate a Poste Italiane a partire dall’avvio del servizio nel settembre 2020)”.

Bonus edilizi, i crediti d’imposta cedibili a Poste

Questi sono i crediti d’imposta cedibili a Poste Italiane:

  • Superbonus 110%, credito d’imposta ai sensi dell’art.119 del Decreto Rilancio (DL n. 34/2020), a fronte di specifici interventi in ambito efficienza energetica, riduzione del rischio sismico, installazione di impianti fotovoltaici e di infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici, eliminazione delle barriere architettoniche, ripartito in 5 quote annuali o in 4 quote annuali per le spese sostenute dal 2022.
  • altri Bonus cedibili ai sensi dell’art. 121 del Decreto Rilancio (DL n. 34/2020):
  • Ecobonus ordinario (efficienza energetica e installazione di impianti fotovoltaici), ai sensi dell’art. 14 del DL n. 63/2013 e dell’art.16-bis, comma 1, lettera h) del Tuir, ripartito in 10 quote annuali;
  • Sismabonus ordinario (misure antisismiche), ai sensi dell’art. 16, commi da 1-bis a 1-septies del DL n. 63/2013, ripartito in 5 quote annuali;
  • Ristrutturazione (recupero patrimonio edilizio), ai sensi dell’art. 16-bis, comma 1, lettere a) e b), del Tuir, ripartito in 10 quote annuali;
  • Recupero o restauro facciate, ai sensi art. 1, comma 219 e 220, della L. n. 160/2019, ripartito in 10 quote annuali;
  • Installazione di colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici, ai sensi dell’art.16-ter del DL n. 63/2013, ripartito in 10 quote annuali.

Superbonus, aumentano i documenti richiesti

Per poter fare la cessione del credito d’imposta a Poste Italiane bisogna produrre sei documenti e non più tre come prima. I documenti da caricare online sono:

  1. copia dell’asseverazione dei lavori eseguiti cui fa riferimento il credito d’imposta che si propone di cedere a Poste Italiane
  2. copia del “modulo di comunicazione dell’opzione di cessione del credito d’imposta” trasmesso dall’Intermediario Fiscale all’Agenzia delle Entrate, con relativa ricevuta rilasciata da quest’ultima
  3. copia di una dichiarazione del medesimo Intermediario Fiscale, esclusivamente nella forma che sarà resa disponibile al proponente a un link specifico all’interno dell’area dedicata, nella quale l’Intermediario Fiscale attesta che il “modulo di comunicazione” di cui al punto (2) è conforme a quello da lui trasmesso all’Agenzia delle Entrate. La predetta dichiarazione è strutturata in due sezioni: (a) una prima sezione, da compilare obbligatoriamente in ogni caso, e (b) una seconda sezione, da compilare in assenza dell’obbligo di apposizione del visto di conformità sul “modulo di comunicazione” di cui al punto (2)
  4. copia dei bonifici di pagamento da cui risulti la causale del versamento, il codice fiscale del soggetto che beneficia della detrazione e il codice fiscale o partita IVA del soggetto a favore del quale il bonifico è effettuato
  5. copia di un documento attestante il diritto di proprietà o di godimento sull’immobile sul quale sono stati effettuati i lavori cui fa riferimento il credito d’imposta che si propone di cedere a Poste Italiane (e.g., visura catastale storica per la proprietà, contratto di locazione o comodato d’uso per il godimento)
  6. copia di documentazione che dimostri la capacità reddituale o patrimoniale del proponente la cessione del credito d’imposta con riferimento al costo dei lavori eseguiti (e.g., per le persone fisiche cedolino o dichiarazione dei redditi dell’ultimo anno; per le persone giuridiche ultimo bilancio approvato o ultima dichiarazione dei redditi presentata).

Source: quifinanza.it

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