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Superbonus 110%: si rischia la catastrofe – Lavori Pubblici

Superbonus 110%: si rischia la catastrofe - Lavori Pubblici

Le modifiche apportate al meccanismo delle opzioni alternative
ai bonus edilizi hanno bloccato la circolazione dei crediti
edilizi, penalizzando imprese e professionisti che rischiano il
tracollo finanziario.

Le modifiche alla cessione del credito

Non è un mistero che da gennaio 2022, dalla prima modifica
apportata dal Decreto Legge n. 4/2022 (Decreto Sostegni-ter),
l’art. 121, comma 1 del Decreto Legge n. 34/2020 (Decreto Rilancio)
non è riuscito a trovare pace. L’ovvia conseguenza di questa
approssimazione normativa che teoricamente è stata messa in atto
per bloccare le frodi ma che praticamente ha solo ingannato
contribuenti, professionisti e imprese, è stata il blocco degli
acquisti dei crediti edilizi e la crisi di chi avendo applicato lo
sconto in fattura si è ritrovato il cassetto fiscale pieno di
crediti ma zero possibilità di convertirli in liquidità.

Giarrusso: “il cambio delle regole ha bloccato la circolazione
dei crediti”

Di questa problematica ne ha parlato l’europarlamentare Dino
Giarrusso che, rivolgendosi alla Presidente della Commissione
Europea Ursula von der Leyen, ha puntato il dito contro l’operato
del Governo.

La presidente von der Leyen ha elogiato con forza il
superbonus 110
– rileva Giarrusso – una misura italiana
definita dall’Europa rivoluzionaria: transizione ecologica che crea
sviluppo e lavoro tutelando l’ambiente. Purtroppo dal novembre ‘21
questa misura subisce un attacco frontale dal Governo
Draghi”
.

L’eurodeputato denuncia il cambio delle regole che hanno avuto
effetti su contratti e lavori in corso d’opera penalizzando chi
aveva creduto in questa manovra fiscale. “Cambiando le regole
in corsa
– denuncia Giarrusso – s’è bloccata la
circolazione dei crediti, penalizzando le aziende e privandole
della liquidità per lavorare: si rischia una catastrofe economica e
sociale senza precedenti. Intesa San Paolo denuncia 16 miliardi di
crediti impegnati e 4 erogati. I crediti bloccati ammonterebbero a
decine di miliardi: cioè decine di migliaia di aziende distrutte,
centinaia di migliaia di posti di lavoro spazzati via!”.

Le richieste in Commissione Europea

Con queste premesse, l’eurodeputato Giarrusso ha chiesto alla
Commissione Europea di intervenire affinché:

  • si possano riattivate subito i canali di aziende partecipate
    dallo Stato: Poste Italiane e Cassa Depositi e Prestiti;
  • sia rispettato il patto con imprese che stanno dando una spinta
    al PIL senza precedenti!

L’Italia ha sottoscritto al G20 del Dicembre 2020 accordi
sulla transizione ecologica, e questa misura va in quella
direzione
– conclude Giarrusso – Abbiamo avuto i primi suicidi
di imprenditori distrutti da queste scelte scellerate: prima che si
suicidi l’Italia intera, sbloccate la circolazione dei crediti
evitando così la rovina di centinaia di migliaia di italiani!”.

© Riproduzione riservata

Source: lavoripubblici.it

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