Superbonus 110%, misura estesa fino al 2023 ma ci sono delle modifiche. Non sarà più solo per i privati e burocrazia più leggera
Il Superbonus 110% per ristrutturare gli edifici dopo un anno cambia. Sono previsti due alleggerimenti in termini economici ma anche burocratici. La percentuale di detrazione sarà diversa, unica, non più 110% ma 75%, ma a cambiare sarà anche la platea e le procedure per aderire.
Che si volesse mettere mano al Superbonus era chiaro già da un po’ e il ministro del Turismo Garavaglia il mese scorso aveva anche dichiarato che dovrebbe essere esteso alle strutture ricettive. Com’era stato messo a punto un anno fa, il Superbonus prevedeva varie aliquote minori e molti italiani non hanno fatto richiesta perché ritenute poco convenienti.
L’idea è quella di ricondurre a un’unica aliquota fissa al 75% i vari bonus idrico, bonus verde, sismabonus, bonus facciata ed altri. Un’altra novità – che potrebbe far molto gola – sono anche i tempi di rimborso che si dimezzerebbero da 10 a 5 anni.
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Superbonus 110%, non solo i privati tra i beneficiari
La misura anche se in via di modifica è stata prorogata fino al 31 dicembre 2023 e probabilmente sarà allargata a più soggetti. Non solo privati ma anche strutture ricettive, aziende e imprese agricole. Con il Covid che ha bloccato molti investimenti e dirottati altri, la misura potrebbe riguardare anche beni pubblici come scuole, ospedali e strutture sportive. Tra le novità da introdurre ci sono le procedure da snellire per tagliare i tempi burocratici a aver accesso al beneficio più velocemente visto anche l’allargamento dei soggetti che potranno beneficiarne.
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Secondo le stime dell’Ance e del Ministero dell’Economia fino a marzo 2021 le detrazioni sono arrivate a 800 milioni di euro e di questi 500 riguardano lavori già realizzati. Per l’anno in corso il precedente governo aveva messo sul piatto 6 miliardi.
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