Ora che il nuovo anno è iniziato, piano piano stiamo ricomponendo il puzzle sulla situazione dei Bonus Edilizi per il 2022.
Come sappiamo, le decisioni che sono state prese negli ultimi mesi dal Governo Draghi hanno lasciato di stucco moltissime persone.
Infatti, se prendiamo in esempio il Superbonus 110% ti ricorderai sicuramente della diatriba riguardante la proroga della misura per gli edifici unifamiliari.
Col senno di poi, oggi siamo a conoscenza che questa proroga ci sarà, ma è stata molto sofferta.
Lo stesso discorso può essere affrontato quando parliamo di Bonus Facciate. Infatti, tale agevolazione non avrebbe dovuto subire alcun rinnovo per il 2022, ma il malcontento generale della popolazione ha portato il Governo a trovare una soluzione migliore.
Ebbene, non è certo finita qui!
Quando parliamo di Bonus Edilizi, sembra che continuiamo ad avere delle novità importanti da affrontare.
Infatti, una nuova manovra del Governo Draghi sta rimescolando nuovamente le carte in tavola, soprattutto per quanto riguarda le regole anti frode.
Ma andiamo a scoprire più nel dettaglio di cosa stiamo parlando!
Bonus Edilizi: quali continuano nel 2022?
Prima di cominciare andando a scoprire le novità sui bonus edilizi nel corso del nuovo anno, è doveroso ricordare quali sono le sorti di queste agevolazioni per il 2022.
Da quale partiamo? Ovviamente dal Superbonus 110%.
Si tratta di un’agevolazione per la quale la proroga è stata data per scontata fin da subito. Proprio per questo nessuno si aspettava la “sorpresa” del premier Mario Draghi.
Infatti, per un primo momento, è stata negata la proroga per le villette unifamiliari, successivamente è stato richiesto l’ISEE.
Ma com’è finita? Com’è oggi il Superbonus 110%? Ebbene, oggi questa misura continuerà fino al 31 dicembre 2022 anche per gli edifici unifamiliari, a patto che la SAL al 30 giugno sia almeno al 30%.
Che dire del Bonus Facciate invece? Un’agevolazione che è stata molto apprezzata nel corso del 2021.
Ebbene, in questo caso il Governo Draghi ha portato un vero e proprio shock. Per quale motivo?
Beh, il Bonus Facciate non era stato inserito all’interno del Documento Programmatico di Bilancio. Nonostante ciò, visto l’enorme malcontento, con la Legge di Bilancio 2022 questa misura è stata prorogata, anche se con una grande differenza.
Infatti, oggi parliamo di Bonus Facciate 60% e non più al 90% come era nel 2021. Questo significa che con la proroga, la percentuale di detrazione è stata abbassata di ben 30 punti percentuali.
Resiste invece il Bonus Casa, che assicura il 50% di detrazione fiscale su un tetto massimo di spesa di 96.000 euro.
Nel 2022 avremo ancora il Bonus Mobili ed Elettrodomestici, anche se con un tetto massimo di spesa inferiore.
Come mai? Cosa cambia in quest’agevolazione? Andiamo a scoprirlo subito.
Ebbene, il Bonus Mobili ed Elettrodomestici nel 2021 prevedeva una detrazione fiscale del 50% su una spesa massima di 16.000 euro.
Di conseguenza, facendo due calcoli veloci, capiamo che la detrazione fiscale massima che si poteva ottenere era di 8.000 euro.
Nel 2022 scende il tetto massimo di spesa per utilizzare questo bonus e si attesta a 10.000 euro.
Di conseguenza, è facile comprendere che il massimo di detrazione fiscale che si potrà ottenere sarà di 5.000 euro.
Bonus Edilizi e Decreto Anti Frode: quali sono le novità?
Come se non bastassero le particolari proroghe di questi bonus che hanno contrassegnato il 2021, è sceso in campo anche un nuovo decreto che ha rimescolato nuovamente le carte in tavola.
Stiamo parlando del Decreto Antifrode che ha introdotto il visto di conformità e l’asseverazione dei prezzi per i Bonus Edilizi.
Le motivazioni sono molto semplici da intuire. Infatti, il mondo dell’edilizia è fortemente contrassegnato da fenomeni di frodi ed evasione fiscale. Proprio per questo motivo il Governo Draghi ha deciso di intervenire in modo decisivo al fine di arginare questa problematica.
Ebbene, nel mese di novembre è entrato ufficialmente in vigore il Decreto Antifrode che ha assicurato l’obbligo del visto di conformità e delle asseverazioni della congruità dei prezzi per tutti i bonus edilizi.
Ma per quali bonus sono stati introdotti tali documenti? È bene sottolineare che il visto di conformità e l’asseverazione dei prezzi sono richiesti nel caso in cui il bonus presenti la possibilità di accedere allo sconto in fattura o alla cessione del credito.
Tranne in un caso: il Superbonus 110%. Andiamo a scoprire più nel dettaglio cosa cambia per quest’ultimo sussidio.
Superbonus 110% e Decreto Antifrode: in cosa è diverso?
Come sappiamo, il premier Mario Draghi non ha mai visto di buon occhio le agevolazioni previste dai Bonus Edilizi.
In che senso? Ebbene, coloro che hanno una memoria migliore ricorderanno sicuramente che il premier Draghi ha sempre parlato di questa tipologia di indebitamenti che non avrebbero avuto nessun effetto positivo nel lungo periodo.
Ed ecco che tra queste metodologie di indebitamento erano state inserite anche le misure delle detrazioni fiscali al 110%.
Ebbene, dopo che l’Agenzia delle Entrate è venuta a conoscenza di alcune frodi nell’ambito dei Bonus Edilizi, ecco che è sceso in campo il Decreto Antifrode che è andato a modificare il Decreto Rilancio.
Infatti, il Decreto Legge n. 157/2021 (o Decreto Antifrode) è andato ad inserire ulteriori misure di controllo che non erano presenti nell’originale Decreto Rilancio.
Ma cosa cambia? Come abbiamo detto anche in precedenza, sono stati resi obbligatori due documenti: il visto di conformità e l’asseverazione dei prezzi.
Tali documenti sono richiesti espressamente nel caso in cui si voglia usufruire dello sconto in fattura o della cessione del credito.
Tuttavia, nel caso del Superbonus 110%, il visto di conformità e l’asseverazione dei prezzi vengono richiesti anche per la normale detrazione fiscale.
Superbonus 110%: ecco che arriva anche la bozza del Decreto Sostegni-ter!
Come abbiamo sottolineato più volte, non abbiamo ancora finito di parlare delle novità del Superbonus 110%. Sembra una storia senza fine, ma stiamo iniziando a rimettere insieme i pezzi.
Ultima novità? Ebbene, la scorsa settimana il Consiglio dei Ministri ha approvato la bozza del Decreto Sostegni-ter!
Tale bozza ha come obiettivo quello di aiutare tutti gli operatori economici che sono stati particolarmente colpiti dal Covid-19.
Si tratta di un provvedimento che entra in vigore nel momento esatto della sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e che dovrà essere convertito in legge dal Parlamento entro un periodo di 60 giorni. In caso contrario, tale nuova legge decadrà.
Ma per quale motivo parliamo del Decreto Sostegni-ter in relazione con il Superbonus 110%?
La risposta è molto semplice: ci sono state delle modifiche dell’articolo 26. Questo significa che sono state introdotte nuove misure al fine di contrastare le frodi.
E cosa cambia ora?
Beh, tutti coloro che sostengono le spese previste da questo nuovo decreto in un periodo compreso tra il 2020 ed il 2024, possono scegliere due diverse modalità:
- La prima assicura un contributo anticipato dai fornitori e poi recuperato da loro come credito di imposta “cedibile dai medesimi” ad altri soggetti, compresi gli istituti di credito e gli altri operatori finanziari senza facoltà di successiva cessione.
Invece, se parliamo di un credito di imposta di pari prezzo, esso sarà senza possibilità di cessione a terzi.
- Ma non è certo finita qui! Infatti, è stato previsto che per tutti i crediti che al 7 febbraio 2022 sono stati ceduti già due volte, si potrà avere solo un’ultima terza operazione di cessione del credito.
Copywriter, classe 1998.
Appassionata di marketing, digital e pubblicità fin da bambina, dopo un percorso di ragioneria, ho ottenuto una laurea in Comunicazione, Media e Pubblicità
presso l’Università IULM di Milano e, successivamente, ho conseguito un master in Marketing Management.
Troppo creativa per essere ragioniera, troppo analitica per essere un’artista: sono diventata social media manager e seo copywriter.
Parlo tanto, scrivo ancora di più e ho sempre miliardi di idee.
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