Roma, 8 febbraio 2022 – Stretta sulla cessione del credito, truffe, sicurezza nei cantieri sono fra i fattori che rischiano di minare l’efficacia del Superbonus 110% per la ristrutturazione. Monta la protesta delle imprese contro le nuove norme che regolano il Superbonus. Grazie agli incentivi statali per ristrutturazione edilizia e riqualificazione energetica degli edifici, nel 2021 la filiera delle costruzioni ha registrato una fase di grande espansione ma le modifiche normative stanno frenando l’andamento positivo dello scorso anno e rischiano di avere conseguenze negative nel 2022.
Limitazioni nella cessione del credito
In particolare, le associazioni delle imprese, da Cna a Confartigianato, da Confcommercio all’Ance, da Assistal alle rappresentanze della filiera termoidraulica, criticano il decreto Sostegni ter laddove limita la possibilita’ di cedere a un solo soggetto i crediti vantati. Una norma – sostiene Cna – che, introdotta con lo scopo di ridurre le frodi, sta gia’ generando un impatto negativo sull’attivita’ delle imprese che applicano lo sconto in fattura.
Posti di lavoro a rischio
Secondo Confartigianato, “gli stop and go normativi” mettono a rischio le assunzioni di 127 mila lavoratori previste dalle imprese del settore nel primo trimestre del 2022.
Banche in fuga
Negli ultimi giorni a causa della complessità e dei costi diverse banche e istituti che sino ad ora accettavano la cessione del credito non lo fanno più. Nelle ultime ore è toccato a Banco Bpm e precedentemente alle Poste.
Come funziona la cessione del credito
Quando si decide di fare un lavoro che rientra nel Bonus 110%, per ogni 10 euro spesi lo Stato ne restituirà 11. Questi verrano “restituti” nel tempo recuperandono una quota per diversi anni attraverso la dichiarazione dei redditi. Oppure si può cedere il credito a una banca o istituto che se ne occupa. In questo caso il vantaggio è che la persona che ha fatto svolgere i lavori ottiene subito la somma (non tutto il 110%) e poi sarà l’istituto a recuperare i soldi (come fosse un mutuo). La differenza fra quanto erogato subito alle persone/condominio e quanto recuperato nel tempo dalla banca rappresenta il guadagno per l’istituto di credito. In termini tecnici il fornitore degli interventi offre uno sconto sul corrispettivo per un importo al massimo pari al corrispettivo stesso, che il fornitore recupererà ricevendo un credito di imposta pari alla detrazione spettante, cedibile ad istituti di credito o altri intermediari finanziari.
Il boom dell’edilizia col Superbonus
Il superbonus – ricorda Confartigianato – nell’arco di 20 mesi ha subito 9 interventi di modifica, 1 ogni 68 giorni e l’ultima “rischia di bloccare la corsa del settore delle costruzioni che ha determinato il 15,2% della crescita del Pil tra gennaio e settembre 2021“. I segnali negativi arrivano gia’ da una sensibile riduzione dei lavori conclusi ammessi a detrazione: a gennaio ammontano a 1.563 milioni di euro, un valore praticamente dimezzato (-46,2%) rispetto ai 2.904 milioni di dicembre 2021.
Le critiche alla stretta
Anche secondo Cna, le restrizioni alla cessione dei crediti d’imposta stanno stoppando gli investimenti con effetti negativi sulla ripresa economica; le limitazioni provocano il disimpegno degli intermediari nell’acquisto dei crediti di imposta con l’effetto di innescare una drastica frenata alla realizzazione dei lavori di riqualificazione e efficientamento energetico degli immobili, penalizzando di fatto cittadini e imprese onesti, rallentando la crescita economica e il positivo utilizzo delle risorse del Pnrr. Per Confcommercio, vi e’ il rischio che per contrastare fenomeni fraudolenti si finisca per penalizzare gli operatori che agiscono nel pieno rispetto delle regole e in rapporto con il sistema creditizio, “gia’ soggetto a stringenti normative di controllo e di vigilanza”.
Anche il Consiglio Nazionale degli Architetti punta l’indice contro il decreto Sostegni ter, che per porre un argine alle frodi finisce per “ritorcersi su chi ha operato nel rispetto delle norme e in assoluta onesta’”: “Controllare e colpire i disonesti si’ – e’ il ragionamento – ma sparare nel mucchio non e’ quello di cui abbiamo bisogno”. Convinta che i nuovi vincoli sulla cessione dei crediti avranno “un impatto pesantissimo sui lavori in corso con il rischio di creare migliaia di contenzioni e di bloccare interventi gia’ avviati con gravi ripercussioni sociali ed economiche per famiglie e imprese” e’ l’Associazione nazionale costruttori. Per l’Ance “non e’ cosi’ che si combattono le frodi. Serve una qualificazione delle imprese e la tracciabilita’ delle operazioni altrimenti finiamo solo con il penalizzare le imprese e i cittadini onesti”.
Impatto sull’ambiente
Anche l’Assistal (Associazione Nazionale Costruttori di Impianti e dei Servizi di Efficienza Energetica) sostiene che le nuove strette “finiranno per paralizzare nuovamente il mercato delle riqualificazioni energetiche e cosi’ vanificare gli sforzi per il rilancio del settore delle costruzioni“; gli imprenditori del settore non possono accettare misure che “colpiscono duramente la filiera delle costruzioni di impianti e dei servizi energetici, gia’ fortemente segnata dai rincari delle materie prime e dell’energia”: con le nuove norme ricevono “l’ennesimo colpo fatale”. Un allarme condiviso dalla filiera termoidraulica, secondo cui l’articolo 28 del decreto rischia di fermare il processo di riqualificazione impiantistica. Le associazioni sostengono che “la stretta sullo sconto in fattura e la cessione del credito penalizza la stragrande maggioranza delle imprese che lavorano seriamente e cercano di pianificare le loro attivita’ su basi certe”. Ma gli effetti delle nuove regole ricadono sull’intero Paese: l’Italia e’ nella ‘decade decisiva’ – affermano Aicarr, Angaisa, Assistal, Assoclima, Assotermica, Cna Installazione Impianti, Confartigianato Impianti – per contenere l’aumento della temperatura globale e abbattere le emissioni di CO2 e deve prioritariamente cercare di accelerare il tasso di riqualificazione impiantistica ed efficientamento energetico del parco immobiliare in tempi brevi.
Cantieri irregolari
A seguito dell’attività di vigilanza speciale in edilizia disposta dall’INL nel periodo compreso tra l’1 settembre e il 31 dicembre 2021, «l’87% delle oltre 5.000 imprese controllate è risultato irregolare in materia di sicurezza del lavoro». Lo ha detto il ministro del Lavoro Andrea Orlando parlando in videoconferenza all’incontro con i rappresentanti dei sindacati dell’edilizia parlando di «gravissimi dati sulle violazioni delle norme in materia di salute e sicurezza».
Allarme truffe Superbonus
Intanti spuntano diversi casi di truffa come quella scoperta a metà gennaio a Napoli con false fatture per interventi di ristrutturazione mai avvenuti, nei confronti di clienti inesistenti. È la truffa del “Superbonus 110%“ quella orchestrata da un Consorzio edile, che in anno aveva accumulato quasi 110 milioni di euro di crediti d’imposta, ottenendone la monetizzazione per un importo di oltre 83 milioni di euro. Tre le aziende passate al setaccio dalla guardia di finanza di Napoli, che ha eseguito perquisizioni a tappeto su 21 persone, coinvolte a vario titolo nella truffa allo Stato. Sequestri preventivi di crediti anche in 16 enti tra istituti finanziari, società e persone fisiche.
L’ipotesi della Procura di Napoli è che il Consorzio avrebbe emesso fatture per ristrutturazioni inesistenti nei confronti dei privati committenti in cui si faceva riferimento a uno stato di avanzamento lavori per una percentuale non inferiore al 30%, la percentuale minima richiesta dall’Agenzia delle Entrate per vantare la cessione del credito d’imposta. Somme da capogiro, accumulate a partire dal mese di dicembre 2020, poi ceduti a intermediari finanziari che ne hanno monetizzato i crediti.
Il crollo a gennaio
Secondo Confartigianato la modifica piu’ recente, prevista dall’articolo 28 del Decreto Legge Sostegni ter, limitando a una sola cessione il trasferimento dei crediti fiscali rischia di bloccare la corsa del settore delle costruzioni che ha determinato il 15,2% della crescita del Pil tra gennaio e settembre 2021. I segnali negativi – si rileva – arrivano gia’ da una sensibile riduzione dei lavori conclusi ammessi a detrazione: a gennaio ammontano a 1.563 milioni di euro, un valore praticamente dimezzato (-46,2%) rispetto ai 2.904 milioni di dicembre 2021 (che aveva segnato un +87,5% rispetto a novembre 2021). Per scongiurare conseguenze ancora peggiori, Confartigianato ha lanciato in questi giorni in tutta Italia la campagna “Sbloccare la cessione dei crediti per garantire crescita e lavoro” nella quale indica i 10 motivi per correggere l’articolo 28 del Dl Sostegni ter, eliminando le restrizioni alla cessione dei crediti fiscali per l’utilizzo del
superbonus e prevedendo controlli efficaci contro le truffe.
Source: quotidiano.net
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