Il Governo inserisce nel Recovery Plan la possibilità di portare la maxi-detrazione fino al 31 dicembre 2023. Gli altri progetti inviati in Parlamento.
Un anno in più. Il Recovery Plan sta per portare una proroga del superbonus 110% fino al 31 dicembre 2023. Significa che ci saranno altri 12 o 18 mesi (a seconda di quando iniziano i lavori) per beneficiare della maxi-detrazione che consente di fare praticamente gratis gli interventi di miglioramento energetico degli edifici.
La novità è contenuta nelle schede relative al Recovery che il Governo ha fatto avere alle commissioni parlamentari per l’esame di rito. Mille pagine con obiettivi, dettagli tecnici, spese e tutto ciò che ha a che fare con il piano di investimenti da realizzare grazie ai soldi che arriveranno dall’Unione europea. Un piano già elaborato dall’Esecutivo di Giuseppe Conte e ora rivisto da Mario Draghi e dai suoi uomini in chiave più europea.
Nelle schede recapitate in Parlamento si legge la volontà del Governo di ampliare fino al 31 dicembre 2023 gli effetti del superbonus. Ad oggi, era stata approvata una proroga fino al 2022 in doppia modalità. In teoria, l’agevolazione per ottenere una detrazione del 110% sui lavori di efficientamento energetico degli edifici arriva fino al 30 giugno 2022. Tuttavia, se entro quella data lo stato di avanzamento dei lavori sarà arrivato almeno al 60% del totale, si può beneficiare del superbonus per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2022. Quindi, a seconda di quando cominciano gli interventi e dal punto a cui si arriva a metà giugno dell’anno prossimo, ci saranno 12 o 18 mesi in più per accedere all’agevolazione.
È vero che il testo arrivato alle commissioni parlamentari potrebbe ancora cambiare, ma il fatto che la possibile proroga sia stata inserita nell’attuale piano è estremamente significativo. Di un prolungamento del beneficio fiscale, infatti, si era parlato già nello scorso Governo, dietro la spinta del Movimento 5 Stelle che voleva una copertura temporale maggiore. La questione era stata, addirittura, motivo di frizione con l’allora ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, e fu accantonata.
Ora, l’attuale Governo la rispolvera e la ripropone in Parlamento nell’ambito del Recovery Plan, anche se bisognerà ancora sentire il parere dell’attuale capo del Mef, Daniele Franco.
Oltre alla possibile proroga del superbonus, nelle schede inviate alle commissioni c’è il piano delle infrastrutture da 32 miliardi per la mobilità sostenibile, dove spiccano gli investimenti nell’Alta velocità al Sud (Napoli-Bari, Palermo-Catania e Salerno-Reggio Calabria) e al Nord, tra Brescia e Vicenza. E ancora: i progetti per la digitalizzazione del Paese con la banda ultralarga sia nella Pubblica amministrazione sia nelle imprese, il Fondo per l’economia circolare e la transizione ecologica, il piano per il recupero delle competenze perse nelle scuole nelle aree svantaggiate, gli investimenti sulle politiche attive del lavoro ed il profondo rinnovamento del Sistema sanitario nazionale che punterà, tra le altre cose, sullo sviluppo dell’assistenza di prossimità e della telemedicina.
Source: laleggepertutti.it
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