Superbonus turismo 2022: il Ministero del Turismo ha pubblicato l’avviso con il quale individua le disposizioni attuative del cocktail di incentivi previsti dall’art.1 del D.L. 152/2021, c.d. decreto Piano nazionale ripresa e resilienza (PNRR).
L’avviso individua le tipologie di imprese turistiche ammesse agli incentivi, le tipologie di interventi ammessi, le soglie massime di spesa ammissibile e infine i criteri di verifica e accertamento dell’effettività delle spese sostenute.
Ecco i dettagli sul cd. superbonus ristrutturazioni per alberghi, hotel e altre strutture ricettive.
Superbonus turismo 2022: ristrutturazione di alberghi, hotel e altre strutture ricettive
Come detto sopra, il superbonus turismo è un mix di incentivi (sotto forma di credito d’imposta), contributi a fondo perduto e altri tipi di finanziamento.
Incentivi
L’art.1 del D.L. 152/2021, c.d. decreto PNRR ha previsto una serie di incentivi in favore del settore del turismo.
Nello specifico, al comma 1 è disposto quanto segue:
Al fine di migliorare la qualità dell’offerta ricettiva in attuazione della linea progettuale «Miglioramento delle infrastrutture di ricettività attraverso lo strumento del Tax credit» Misura M1C3, investimento 4.2.1, del Piano nazionale di ripresa e resilienza, è riconosciuto, in favore dei soggetti di cui al comma 4, un contributo, sotto forma di credito di imposta, fino all’80 per cento delle spese sostenute per gli interventi di cui al comma 5 realizzati a decorrere dalla data di entrata in vigore del presente decreto e fino al 31 dicembre 2024.
L’agevolazione, anche conosciuta come superbonus alberghi, non si sostanzia solo in un credito d’imposta.
Infatti, la norma in parola prevede, in favore degli stessi soggetti, la possibilità di ottenere oltre al credito d’imposta anche un contributo a fondo perduto.
Nello specifico, è riconosciuto altresì un contributo a fondo perduto non superiore al 50 per cento delle spese
sostenute per gli interventi agevolati e realizzati a decorrere dalla data di entrata in vigore del decreto PNRR (7 novembre 2021) e fino al 31 dicembre 2024.
Contributo a fondo perduto
Il contributo a fondo perduto è riconosciuto per un importo massimo pari a 40.000 euro che può essere aumentato anche cumulativamente:
- fino ad ulteriori 30.000 euro, qualora l’intervento preveda una quota di spese per la digitalizzazione e l’innovazione delle strutture in chiave tecnologica ed energetica di almeno il 15 per cento dell’importo totale dell’intervento;
- fino ad ulteriori 20.000 euro, qualora l’impresa o la società abbia i requisiti previsti dall’articolo 53 del decreto legislativo 11 aprile 2006, n. 198, per l’imprenditoria femminile, per le società cooperative e le società di persone, costituite in misura non inferiore al 60 per cento da giovani, le società di capitali le cui quote di partecipazione sono possedute in misura non inferiore ai due terzi da giovani e i cui organi di amministrazione sono costituiti per almeno i due terzi da giovani, e le imprese individuali gestite da giovani, che operano nel settore del turismo (giovani si intendono le persone con età compresa tra i 18 anni e 35 anni non compiuti alla data di presentazione della domanda);
- ulteriori 10.000 euro, per le imprese la cui sede operativa è ubicata nei territori delle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.
L’importo massimo del contributo a fondo perduto può arrivare fino a 100.000 euro.
Credito d’imposta e contributo a fondo perduto sono tra loro cumulabili. Naturalmente, ammesso il cumulo, è sempre da rispettare la regola in base alla quale il cumulo non opera per la parte che eccede l’investimento effettuato.
Ad esempio, in caso di investimenti pari a 100, il cumulo è ammesso fino a tale importo. Considerando anche il risparmio d’imposta dovuta alla non concorrenza al reddito del credito d’imposta.
Finanziamenti a tasso agevolato
Per le spese ammissibili agli “incentivi” in parola, credito d’imposta e contributo a fondo perduto, ma non coperte dagli stessi, è possibile fruire del finanziamento a tasso agevolato. Come da decreto interministeriale del 22 dicembre 2017 recante “Modalità di funzionamento del Fondo nazionale per l’efficienza energetica”. Criteri, procedure e modalità di ammissione ai finanziamenti sono quelli del decreto appena citato.
L’accesso al finanziamento agevolato è subordinato alla condizione che almeno il 50 per cento di tali spese sia dedicato agli interventi di riqualificazione energetica.
Superbonus 80% e fondo perduto alberghi, chi sono i soggetti beneficiari
Con l’avviso pubblicato nei giorni scorsi, il Ministero del Turismo ha individuato meglio beneficiari e interventi agevolabili con le misure in parola.
Sui beneficiari, gli incentivi spettano ai seguenti soggetti:
- imprese alberghiere,
- strutture che svolgono attività agrituristica, come definita dalla legge 20 febbraio 2006, n. 96, e dalle pertinenti norme regionali,
- strutture ricettive all’aria aperta,
- nonché imprese del comparto turistico, ricreativo, fieristico e congressuale, ivi compresi
- gli stabilimenti balneari, i complessi termali, i porti turistici, i parchi tematici, inclusi i parchi acquatici e faunistici.
Attenzione, tali soggetti devono:
- gestire, in virtù di un contratto regolarmente registrato, da allegare obbligatoriamente alla domanda di agevolazione, una attività ricettiva o di servizio turistico in immobili o aree di proprietà di terzi;
- ovvero, essere proprietari degli immobili oggetto di intervento presso cui sono esercitati l’attività ricettiva o il servizio turistico.
Superbonus turismo, quali sono gli interventi agevolati
Gli interventi agevolati sono diversi e riguardano anche lavori ammessi al superbonus 110, ecco perché si parla anche di superbonus alberghi.
Nello specifico, sono agevolati i seguenti interventi:
- incremento dell’efficienza energetica delle strutture;
- riqualificazione antisismica;
- eliminazione delle barriere architettoniche;
- manutenzione straordinaria, di restauro e risanamento conservativo, di ristrutturazione edilizia e installazione di manufatti leggeri funzionali alla realizzazione di interventi di incremento dell’efficienza energetica delle strutture e di riqualificazione antisismica e agli interventi di eliminazione delle barriere architettoniche;
- realizzazione di piscine termali;
- digitalizzazione;
- acquisto di mobili e componenti d’arredo, ivi inclusa l’illuminotecnica, a condizione che tale acquisto sia funzionale ad almeno uno degli interventi principali sopra citati.
Tali ultimi beni non possono essere né ceduti a terzi né destinati a finalità estranee all’esercizio di impresa prima del completamento dell’ammortamento degli stessi.
Lavori agevolabili, requisiti
Tra le varie condizioni fissate dall’avviso in esame, i lavori:
- devono iniziare entro sei mesi dalla data di pubblicazione sul sito del Ministero del turismo dell’elenco dei beneficiari;
- essere conclusi entro il termine di ventiquattro mesi dalla data di pubblicazione sul sito del Ministero del turismo dell’elenco dei beneficiari ammessi agli incentivi.
Tale termine è prorogabile, su richiesta, di massimo sei mesi. Ad ogni modo, gli interventi devono essere conclusi non oltre la data del 31 dicembre 2024.
Attenzione, le singoli voci di spesa ammesse all’agevolazione, saranno a breve pubblicate in apposito documento ufficiale del Ministero del Turismo.
Si sa già fin da ora che le spese dovranno essere accompagnate da apposita attestazione rilasciata dal presidente del collegio sindacale, oppure da un revisore legale iscritto nel registro dei revisori legali, o da un professionista iscritto nell’albo dei dottori commercialisti e degli esperti contabili, o nell’albo dei periti commerciali o in quello dei consulenti del lavoro. Anche il responsabile del C.A.F. imprese potrà rilasciare l’attestazione.
Superbonus 80% e fondo perduto tursmo: come ottenerli
Chiariamo subito che le domande per le agevolazioni in esame non possono essere ancora presentate.
Infatti, la presentazione potrà avvenire solo in via telematica, attraverso la piattaforma online che sarà attivata nel giro entro i prossimi 60 giorni. Una volta attiva la piattaforma, le imprese interessate avranno 30 giorni per presentare la domanda con tutti gli allegati necessari.
E’ richiesta sia la regolarità contributiva che fiscale (DURC).
⭐️ Segui Lavoro e Diritti su Google News: clicca sulla stellina per inserirci nei preferiti.
Source: lavoroediritti.com
Link all’articolo Originale tutti i diritti appartengono alla fonte.