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Superbonus a Venezia: “Occasione unica per rinnovare le case” – La Nuova Venezia

Confartigianato e Ance puntano su fotovoltaico e semplificazione: in città il 58 per cento degli edifici è di classe F

VENEZIA. Il rincaro delle bollette al 40% da un lato, edifici obsoleti ed “energivori” dall’altro. Un salasso destinato a pesare circa 700 euro per nucleo familiare, aggravato ancor di più nel comune di Venezia dove oltre un condominio su due appartiene alla classe energetica più bassa. Ecco perché la soluzione, secondo la Confartigianato, sta nel modificare il Superbonus. E cioè, nell’inserire tra gli interventi trainanti anche il fotovoltaico. Oggi infatti per accedere agli sgravi fiscali bisogna rifare il cappotto termico, sostituire l’impianto centralizzato per i condomini o l’impianto singolo (caldaia) per gli appartamenti. Insomma, per la Confartigianato è tempo ora di cogliere la palla al balzo. Sulla stessa linea anche le associazioni di categoria come Ance, secondo cui è il tempo di rendere più efficiente la tenuta energetica degli edifici a Venezia e Mestre.

«Lo scorso trimestre la bolletta elettrica è aumentata del 20%, il prossimo trimestre aumenterà almeno del 40%» spiega Siro Martin, presidente della Confartigianato Imprese Città Metropolitana di Venezia, «ma il sistema per fermare questo salasso mostruoso e inarrestabile c’è; nell’ambito del Superbonus e delle future modifiche attuative, bisognerebbe far diventare immediatamente trainante anche l’installazione dei pannelli fotovoltaici e degli accumulatori. Di più, la Regione Veneto, nell’ambito delle iniziative ecologiche, potrebbe prevedere finanziamenti ad hoc per questo tipo di interventi».

Per la Confartigianato, il ragionamento è semplice: se la coibentazione per rendere meno energivoro un edificio è considerata intervento trainante, perché non può esserlo anche un intervento che fa produrre energia a costo zero e quindi abbatte i consumi energetici da fonti inquinanti, ed utilizza una fonte inesauribile come il sole? Tanto più in un Comune dove gli edifici energivori (classe F) sono 20.341 (pari al 58,1%), secondo i dati di Confartigianato Imprese.

I vantaggi da questa proposta? Abbattimento dell’inquinamento prodotto da caldaie, risparmiare in bolletta. «Ma potrebbe diventare la soluzione per consentire l’applicazione del Superbonus 110% in tutte quelle situazioni in cui il cappotto non è fattibile, come i centri storici e le città d’arte come Venezia», conclude Martin. E sempre sul superbonus, da parte delle categorie arriva la richiesta di una proroga di uno-due anni rispetto alla scadenza di giugno 2022. Dopo i rallentamenti burocratici dei mesi scorsi, ora cittadini e imprese si trovano di fronte al problema dell’aumento incontrollato di alcuni prodotti semilavorati e alla difficoltà di reperire materiali. «Qualcosa finalmente si sta muovendo» spiega Luca Rizzi (Anaci), «ora stanno partendo quelli che hanno iniziato un anno fa, e quindi hanno concluso tutte le pratiche. Ma al momento i cantieri non sono esplosi, pur con una domanda elevata c’è ancora troppa lentezza».

Resta chiaro, tuttavia, che quella della sostenibilità ambientale resta la sfida del futuro. «Ci ritroviamo ad avere un patrimonio immobiliare vecchio che va sistemato», aggiunge Giovanni Salmistrari (presidente Ance Veneto), «se l’obiettivo è di arrivare a zero emissioni nel 2030, dobbiamo darci da fare. Oltretutto il rincaro delle bollette avrà conseguenze anche sui materiali. Ecco perché è questa l’occasione per efficientare la tenuta energetica dei nostri edifici, e il fotovoltaico è sicuramente un’opportunità per le imprese».

Source: nuovavenezia.gelocal.it

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